[05/01/2012] News

Voli aerei sui cieli europei: l'Ue tiene il polso fermo ma a pagare saranno ancora i cittadini

Linea dura dell'Unione europea nei confronti delle compagnie aeree statunitensi o cinesi che operano nei cieli europei: dal primo gennaio 2012 devono tagliare le emissioni di CO2 oppure pagare le relative quote previste sul mercato Ue (Emission trading scheme).

Quindi nessuna agevolazione nonostante le proteste e le minacce delle autorità cinesi e americane.

La conferma è arrivata oggi a Bruxelles da Isaac Valero-Ladron, portavoce del commissario Ue al Clima, Connie Hedegaard. «Se operi nell'Ue devi rispettare le regole Ue, ma siamo fiduciosi - ha detto il portavoce - che le aziende rispetteranno la legislazione. Le sanzioni infatti comporterebbero una spesa ben più elevata di quella richiesta dal rispetto delle regole».

Si tratta di 100 euro per ogni tonnellata di CO2 in eccesso. Valero-Ladron,è ottimista sul rispetto della nuova direttiva per abbattere le emissioni di CO2. «Al momento attuale tutte le compagnie aeree cinesi hanno fatto domanda per i permessi gratuiti, previsti per l'85% delle emissioni, mentre il restante 15% va comprato sul mercato dell'Ets. Quindi di fatto stanno rispettando le norme».

L'Ue informa che i colloqui con Cina, Usa e Russia proseguono solo sulle ''misure equivalenti'' che i paesi possono assumere per tagliare la stessa quantità di emissioni richiesta dall'Ue, unica strada per non pagare i relativi permessi dell'Ets. Ma qui casca l'asino. Le aziende molto probabilmente scaricheranno i costi in più sui viaggiatori.

Bruxelles stima che per voli lunghi, il rincaro a tratta potrebbe oscillare fra i due e i dodici euro, mentre per quelli brevi da un euro a nove euro. Ci auguriamo che la stima non sia approssimata per difetto.

 

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