[04/01/2012] News toscana

Sostanze tossiche a largo dell'isola di Gorgona: Legambiente lancia l’allarme anche per la Maremma

In attesa della manifestazione che si terrà a Livorno l'8 gennaio alle 12 al Porto Mediceo, per chiedere «La verità sull'incidente della Nave Grimaldi avvenuto il 17 dicembre 2011 a sud dell'Isola della Gorgona», interviene anche Angelo Gentili (Nella foto) della segreteria nazionale di Legambiente che  ribadisce con forza «L'appello già lanciato da Legambiente Arcipelago Toscano sull'incredibile vicenda relativa alla libecciata che ha gettato in mare un carico di sostanze infiammabili contenute in catalizzatori (45 tonnellate, 224 fusti contenenti ciascuno 200 kg di monossido di cobalto e molibdeno)  trasportati dal traghetto Venezia della compagnia Grimaldi il 17 dicembre e venuto alla luce solo alla fine dell'anno».

In una nota del circolo Festambiente di Grosseto, Gentili  sottolinea: «Chiediamo alle istituzioni competenti, dal ministero dell'Ambiente alla Regione Toscana alle provincie di Livorno e Grosseto, che si attivino per chiarire le responsabilità e verifichino i rischi di questo incidente per  la  fauna ittica e per l'ecosistema marino. Allo stesso tempo chiediamo che attuino un capillare monitoraggio per trovare i fusti abbandonati in mare che potrebbero essere in profondità o galleggiare in balia delle correnti. A tal proposito c'è  il rischio che i fusti metallici di 200 litri, di colore azzurro, racchiusi in sacchi di plastica neri possano poi riversarsi a sud o a nord dell'isola di Gorgona e quindi anche lungo il litorale maremmano. Ci auguriamo che anche su questo caso si faccia chiarezza al più presto restituendo una corretta informazione dei fatti all'opinione pubblica  e, nello stesso tempo, realizzando un monitoraggio costante per evitare o almeno diminuire i rischi sia per l'ecosistema marino in un area pregevolissima sede del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano e del Santuario dei cetacei, che per l'incolumità delle persone che potrebbero venire a contatto con i fusti contenenti monossido di cobalto e molibdeno».

Legambiente ribadisce  le norme di sicurezza da osservare: «Chiunque avvisti i fusti, dai pescatori agli abitanti della fascia costiera, è invitato ad avvertire le autorità competenti. Il  prodotto diventa infatti fortemente pericoloso a contatto con l'aria scaldandosi fino ad alte temperature con fiammate bluastre e liberando sostanze tossiche».

Gentili conclude: «Il nostro mare nasconde sempre più quantità di sostanze tossiche e radioattive smaltite illegalmente e incautamente abbandonate, come testimonia il dossier di Legambiente Le navi dei veleni, che oltre a determinare un progressivo e gravissimo inquinamento dei fondali marini costituiscono una grave fonte di pericolo per la catena alimentare, e spesso sono il risultato di traffici illegali di rifiuti realizzati dalla malavita organizzata».

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