[03/01/2012] News

Perché sia davvero un anno nuovo per i parchi

I presidenti dei parchi nazionali nel nuovo anno saranno pagati dopo l'assurda  pretesa ministeriale che lavorassero gratis come aveva denunciato Tozzi il presidente uscente del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano. Ci auguriamo che ne tenga conto anche la regione toscana che deve rinnovare talune presidenze dei suoi parchi regionali ma  vorrebbe che lo facessero  gratis. Evidentemente o non si conosce cosa deve fare davvero un presidente di parco o -peggio- non si vuole che il parco svolga la  funzione strategica che gli compete e che non può a fare a tempo perso.

Possiamo partire da qui per dire che sia i parchi nazionali che quelli regionali nel 2012 dovranno uscire dall'angolo in cui li ha confinati una politica nazionale rovinosa a cui le stesse regioni hanno finito per dare una mano o quanto meno non contrastare adeguatamente come avrebbero dovuto. E ciò vale anche per la nostra regione. Il 2011 si è chiuso ricordando il ventennale della legge quadro nazionale dei parchi che qualcuno anche al Senato vorrebbe manomettere per scaricare sulla legge le chiare e pesantissime responsabilità di una politica che sta portando alla deriva delle nostre aree protette. Da Clini dopo i disastri della Prestigiacomo ci si aspetta molto e alla svelta. La legge 394 nelle  iniziative delle scorse settimane è stata difesa soprattutto dalle associazioni ambientaliste con precise e ferme prese di posizione. Va detto che tale risposta è finora mancata o è stata assai tiepida però da parte delle istituzioni incluse quelle regionali  che in più d'un caso stanno facendo delle vere e proprie porcherie anche nella scelta dei presidenti.

Dopo i commissariamenti ministeriali di comodo è ora il turno infatti delle più scandalose manfrine per screditare dopo i parchi nazionali anche quelli regionali di cui c'è chi propone persino l'abrogazione.

Anche in Toscana siamo alla vigilia di importanti scadenze sia nei parchi nazionali che regionali e c'è da augurarsi che la nostra regione sappia fronteggiarle a dovere rilanciandone il ruolo che in questi anni si è notevolmente appannato. I parchi devono recuperare quel credito e fiducia che le istituzioni in troppi casi hanno perduto e si sono giocate.

E' una buona occasione che nessuno può o deve perdere all'Elba come in San Rossore. Nel Lazio come in Abruzzo o allo Stelvio.

Torna all'archivio