[27/12/2011] News

Escherichia coli: cadono i divieti su alcuni tipi di legumi e soia egiziani

I legumi da granella secchi spezzati, le fave di soia frantumate o i semi e i frutti oleosi frantumati importati dall'Egitto non vanno più considerati un rischio per la sicurezza alimentare nell'Unione. L'Ue autorizza nuovamente la loro importazione.

Con una precedente decisione di esecuzione la Commissione europea ha introdotto il divieto di immissione in libera pratica nell'Unione di semi e legumi provenienti dall'Egitto. Un divieto con scadenza prevista, in un primo momento per il 31 ottobre 2011 poi prolungato fino al 31 marzo 2012. Questo perché alcuni lotti di semi di finocchio greco importati dall'Egitto sono stati identificati come l'origine di un focolaio nell'Unione del batterio Escherichia coli produttore della tossina Shiga (STEC), sierotipo O104:H4.

Il regolamento del 2002 stabilisce i principi generali da applicare nell'Unione e a livello nazionale in tema di alimenti e mangimi in generale e di sicurezza degli alimenti e dei mangimi in particolare. Esso prevede l'adozione di misure d'emergenza da parte della Commissione quando sia manifesto che alimenti o mangimi importati da un paese terzo possono comportare un grave rischio per la salute umana, per la salute degli animali o per l'ambiente che non possa essere adeguatamente affrontato mediante misure adottate dallo Stato membro o dagli Stati membri interessati.

E il regolamento del 2004 sull'igiene dei prodotti alimentari stabilisce norme generali in materia di igiene degli alimenti destinate agli operatori del settore alimentare. Tali norme comprendono requisiti di igiene al fine di garantire che gli alimenti importati rispondano almeno agli stessi standard igienici stabiliti per quelli prodotti nell'Unione, o a norme equivalenti.

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