[27/12/2011] News

Il Brasile è la sesta potenza economica del mondo, superata la Gran Bretagna (e l’Italia)

Nel 2020 il G8 non ci sarà più: Russia quarta, India quinta e Italia decima

Il Brasile nel 2001 ha superato la Gran Bretagna (e l'Italia che è ottava), diventando  la sesta economia del mondo. A dirlo è proprio lo studio "World Economic League Table" del Centre for economics and business research (Cber) britannico. Nel 2010, il Brasile aveva registrato una crescita del Prodotto interno lordo (Pil) del 7,5%, diventando la settima economia del pianeta. Alla fine del 2011 il Pil brasiliano arriverà a 2.400 miliardi di dollari, il più alto dopo quello di Usa, Cina, Giappone, Germania e Francia.

Secondo il ministro brasiliano delle finanze,  Guido Mantega, «la classifica più elevata del Brasile si spiega con le sue buone performance nel contesto della crisi finanziaria, ed anche con l'impatto più pesante della crisi sull'economia britannica. L'economia brasiliana dovrebbe crescere dal 3 al 3,5% nel 2011 e dal 4 al 5% nel 2012». Tassi da sogno nella vecchia ed esausta Europa che guarda, tra l'ammirato e il preoccupato,  la crescita della nuova potenza emergente brasiliana basata sullo sfruttamento delle risorse naturali e sulle nuove scoperte di petrolio e gas offshore che, insieme ai biocarburanti ed all'idroelettrico,  potrebbero trasformare il gigante brasiliano anche in una potenza energetica,

I numeri di questo Paese che Lula e il governo del Partito dei Lavoratori, pur tra mille contraddizioni, promesse di giustizia sociale ed ambientale mancate e corruzione, hanno fatto uscire dalla marginalità neocolonialista, sono impressionanti: secondo le statistiche del ministero dello Sviluppo, dell'industria e del commercio del Brasile, «tra gennaio e la fine della settimana scorsa, le esportazioni brasiliane hanno raggiunto il livello storico di 250,3 miliardi di dollari, il che rappresenta un aumento del 24% in rapporto allo stesso periodo dell'anno scorso».

Che la crisi dell'ipercapitalismo finanziario internazionale abbia colpito solo di striscio il Brasile della soia, della carne e delle materie prime lo dicono anche altre cifre: «la bilancia commerciale da gennaio alla quarta settimana di dicembre ha totalizzato un'eccedenza di 26,8 miliardi di dollari, cioè il 43,1% più elevata che l'anno scorso, ed è previsto che l'eccedenza commerciale raggiunga i 29 miliardi di dollari nel 2011, contro i 20,27 miliardi di dollari dell'anno scorso».

Secondo il capo del Cebr, Douglas McWilliams, la vera rivoluzione nella classifica delle potenze economiche mondiali (che terremoterà e renderà probabilmente ancora più anacronistico il G8) ci sarà entro il 2020: la Russia, oggi nona, raggiungerà la quarta posizione, preceduta solo da Usa, Cina e Giappone, e seguita dall'India che balzerà al quinto posto. La Germania scenderà al settimo posto, e la Francia all'ottavo, superate dal Brasile che manterrà il sesto posto, mentre la Gran Bretagna scenderà al nono posto e l'Italia sarà ormai decima. Quindi il declino europeo sembra confermato, con Usa, Cina e Giappone che continueranno a dominare l'economia mondiale, mentre i Paesi emergenti del Bric (Brasile, India, Russia e Cina) saranno tutti nei primi sei posti.

Torna all'archivio