[23/12/2011] News toscana

Vicenda estrazioni di sale e acqua in Valdicecina: Medicina democratica propone una soluzione

Medicina democratica fa il punto sulla questione delle estrazioni di sale e acqua in Val di Cecina da parte di Solvay, evidenziando che la situazione è ormai insostenibile e propone all'azienda di scegliere la strada della dissalazione.

«Quasi 100 anni di estrazioni di sale con acqua dolce da parte di Solvay hanno ampiamente dimostrato che sono incompatibili con la Val di Cecina e la sua acqua, che ricordiamo deve essere garantita prioritariamente per legge alla popolazione- ha sottolineato Maurizio Marchi- Secondo il ponderoso, quanto oscurato Rapporto dell'Università di Pisa, curato dai prof. Cheli e Luzzati nel 2009, Solvay usa il 48 % dell'acqua dolce dell'area, sia per le estrazioni che per gli altri usi industriali- ha aggiunto Marchi- L'asportazione di enormi quantità di minerale salino dal sottosuolo modifica radicalmente il sottosuolo stesso, sconvolgendo la circolazione acquifera sotterranea residua: si sospetta che molti milioni di metri cubi d'acqua si perdano nelle rocce profonde per questa causa».

La Solvay ora vorrebbe spostarsi dai giacimenti di Buriano-Ponteginori a quelli più ricchi ed in superficie che circondano il paese di Saline, ma più volte e anche recentemente il Tar ha bloccato i progetti con la motivazione che non è garantita l'acqua alla popolazione, spiegano da Medicina democratica.

Nelle ultime settimane sulla vicenda di Saline si sono palesate vere battaglie con due fronti contrapposti: uno che difende il territorio (ambientalisti, amministrazioni locali) e uno che difende l'occupazione (sindacati e la stessa azienda che inoltre tutela i suoi interessi). Altre soluzioni avanzate da Solvay e dalle istituzioni per reperire l'acqua sono il bacino IDRO-S alle porte di Cecina, ad uso industriale, che invaserebbe 3 milioni di acqua di piena inquinata, minacciando l'ultima falda di acqua buona rimasta alla popolazione (soluzione contestata anche dalle associazioni ambientaliste con in testa il Wwf) e l'invaso di Puretta, situato nella riserva naturale di Berignone (a sud- est di Saline) ad uso civile, che secondo Medicina democratica invaserebbe acqua del Cecina inquinata dalla geotermia, e in quantità paragonabile alle perdite della rete acquedottistica, vista la dimensione ridotta.

«Non sono soluzioni praticabili- ha ripreso Marchi- Solvay deve sganciarsi dal salgemma della Val di Cecina, andando a prendersi il sale da altre parti, come fanno tutti gli altri produttori a cominciare da Altair: ad esempio in mare, con la dissalazione. Si otterrebbe il duplice obiettivo di alleggerire enormemente il peso sulla risorsa idrica dolce e dare una prospettiva più sicura, oltre i trenta fatidici anni (durata del contratto con Atisale), alle lavorazioni e ai lavoratori di Rosignano».

 

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