[23/12/2011] News toscana

Qualità dell'aria a Prato, Legambiente: meno controlli mentre aumenta l'inquinamento

I tagli alla spesa pubblica hanno effetti diretti su alcuni controlli di matrici ambientali che sono stati ridotti, almeno in alcuni contesti. La denuncia arriva da Legambiente Prato che rileva come, per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico, lo scorso anno nella provincia di Prato funzionavano otto centraline e i dati del pm10 potevano essere letti su almeno quattro di queste in internet, e tra l'altro il rapporto annuale di Arpat pubblicato in primavera (riferito al 2010) citava dati che per il pm10 presentano anche i risultati di una centralina mobile.

Quest'anno sul sito regionale, informa l'associazione, è disponibile il dato di una sola centralina e nel prossimo anno dovrebbero essere disponibili i dati di almeno una centralina mobile che però pare operare a Poggio a Caiano.

«In nessun settore della pubblica amministrazione il taglio della spesa è stato così consistente- ha dichiarato Paolo Balestri di Legambiente Prato- La Regione ha anche deciso che Prato non rientra più nei comuni a rischio per l'inquinamento atmosferico e così in Toscana abbiamo un quadro dei comuni a rischio in cui rientrano tutti quelli dell'aria metropolitana fiorentina compreso Campi e Calenzano e resta il comune di Montale. A est e a ovest di Prato si continua ad essere in una situazione di emergenza, ma a Prato no. Perché la Regione abbia assunto questa decisione pare più dovuto ad una svista che il frutto di una scelta razionale».

In effetti i dati forniti dalla stessa Legambiente dimostrano che l'aria nella città del tessile non sta affatto migliorando. La sola centralina di cui si possono leggere i dati per Prato è quella di Via Roma che per il PM10 al 22 dicembre ha già fatto registrare 37 superamenti della concentrazione di 50 μg/mc nella media nella giornata.

«Si tratta di uno dei dati peggiori degli ultimi anni- hanno sottolineato da Legambiente- Sono stati superati i 35 giorni che sono il nuovo livello che la Regione individua per avviare l'obbligo di intervento dei sindaci ed il possibile esercizio dei poteri sostitutivi (commissariamento) da parte della Regione, anche perché la nostra centralina di riferimento è quella di Montale che ha già 71 superamenti. Ma tutto questo non succederà perché Prato non è più città soggetta per legge a un problema di inquinamento atmosferico».

A fronte di questo quadro Legambiente si rivolge all'amministrazione comunale e alla Regione Toscana. «Il vicesindaco Borchi nei giorni scorsi aveva detto di essere d'accordo con la decisione della Regione Toscana, ma aggiungeva che, se in Via Roma ci fossero stati più di 35 giorni di superamento annui per il PM10, sarebbe stato utile che il comune prendesse provvedimenti. Il tempo per dire che forse qualcuno si sta sbagliando sull'inquinamento da traffico dell'aria di Prato è arrivato».

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