[20/12/2011] News
Il governo del Venezuela blocca le costruzioni
Anche in Venezuela, nella regione insulare, è in atto un accelerato sviluppo urbanistico che assume caratteristiche molto simili a quelle viste sulle isole e sulle coste del nostro Paese, o in Spagna «Si presenta totalmente anarchico», dice il Centro regional de investigaciones ambientales (Cria), senza programmazione e intaccando le risorse ambientali e paesaggistiche.
L'esempio più eclatante è quello che sta succedendo sull'isola di Margarita, nota anche alle cronache mondane e giudiziarie italiane, dove la spiaggia El Yaque (nella foto), una delle più importanti del sud della maggiore isola (1.072 km2) del Caribe Venezuelano, nel municipio di Díaz, è in fortissima erosione a causa degli alberghi e di altre strutture turistiche costruiti sulla costa che, secondo le associazioni ambientaliste, impediscono che vento e pioggia la alimentino con nuova sabbia.
Julio Rodríguez, direttore del Cria, ha detto a Tierramérica che «l'impatto della chiusura delle correnti d'aria si aggiunge alle edificazioni che impedisce la retro alimentazione della spiaggia ed al taglio delle praterie di alghe nel mare impedisce la ritenzione della sabbia. Negli ultimi anni si sono perduti decine di metri di sabbia».
Proprio come da noi, i ministeri dell'Ambiente e dei Trasporti del Venezuela hanno annunciato la costruzione di una barriera di massi davanti alla spiaggia per impedire l'azione delle correnti marine, ma hanno anche annunciato il divieto di nuove costruzioni a El Yaque. Intanto l'erosione continua.
In un'intervista a "El Sol de Margarita", Rodríguez spiega che «l'attività di accrescimento della sabbia, quando viene depositata sulla spiaggia, è prodotta dalle correnti d'aria, che vengono ostacolate dagli edifici e dalle strutture nella fascia costiera; i granelli vengono trasportati in altri luoghi come la laguna, producendo il soffocamento del canale di comunicazione con la spiaggia».
Il mantenimento in vita di questa stazione balneare è ormai affidata ad agenti esterni come le barriere frangiflutti, ma il ricercatore del Cria dice che «non sono stati applicati i correttivi necessari, perché con lo studio della costa di El Yaque si potrebbe dare una seconda opportunità affinché non continui a mantenersi artificialmente».
Ma il punto di non ristorno sembra ormai raggiunto e l'erosione accelerate è già in corso. Il ministro del turismo, Alejandro Fleming, ha ispezionato le spiagge di Margarita denunciando che «da vari decenni la presenza di un turismo predatorio». L'obiettivo è quello di un processo che «mitighi questi danni ed eviti la sua scomparsa (della spiaggia). Non concederemo più permessi di costruzione senza l'avallo del ministero dell'Ambiente: a causa dell'incremento negativo dell'impatto ambientale siamo obbligati a non permettere più costruzioni».