[15/12/2011] News

Raod Map energetica Ue, critica l'Epia: «Necessario vincolo del 45% di rinnovabili al 2030»

«La tabella di marcia manca di ambizione per quanto riguarda il quadro normativo dopo il 2020 per le energie rinnovabili». Lo sostiene l'Epia - in un documento firmato dal suo head of regulatory affairs  Alexandre Roesch - relativamente alla presentazione odierna dell'Energy Radmap 2050 della Commissione Ue. L'Associazione dell'industria fotovoltaica in Europa di cui fa parte anche Enel e che, costituita da oltre 200 membri provenienti dai 5 continenti, rappresentano l'intera filiera industriale del fotovoltaico e  la più grande associazione mondiale del settore, la raodmap: «Menziona semplicemente la necessità di concrete "pietre miliari" per il 2030, mentre l'Epia e il suo ombrello di associazioni EREC (European Renewable Energy Council) chiedono un obiettivo vincolante del 45% rinnovabili per il 2030».

La tabella di marcia riconosce il ruolo crescente dell'energia elettrica in questo lasso di tempo (2011-2050), sottolineando «l'importanza di iniziare la transizione ora e fornire i segnali necessari per ridurre al minimo gli investimenti in immobilizzazioni intensità di carbonio nei prossimi due decenni». Le fonti rinnovabili sono, insieme a risparmio energetico, intese come pilastri fondamentali per la trasformazione del sistema energetico, la tabella di marcia afferma infatti che «il secondo grande pre-requisito per un sistema energetico più sostenibile e sicuro è una quota maggiore di energia rinnovabile oltre il 2020». Infatti, in tutti gli scenari, la quota di energie rinnovabili aumenta sensibilmente, fino al 97% nel portafoglio di energia elettrica dello scenario alto delle energie rinnovabili.

Ma «mentre tutti gli scenari di decarbonizzazione - prosegue l'Epia - rappresentano simili costi complessivi del sistema, a dimostrazione che una strategia unicamente basata sulle  rinnovabile è economicamente sana, la tabella di marcia porta a conclusioni non realistiche per quanto riguarda i prezzi dell'energia elettrica nell'High Renewables Scenario. Ciò è dovuto al fatto che si basa sul modello PRIMES, che presuppone un recupero di tutti gli investimenti attraverso i prezzi all'ingrosso dell'energia elettrica secondo le norme vigenti nella struttura del mercato e alle ipotesi molto alte fatte sui costi delle infrastrutture (trasmissione e la memorizzazione). L'evoluzione di questi parametri nel tempo, dovranno essere ulteriormente discussi al fine di ottimizzare il sistema energetico».

«Questo documento - conclude l'Pia - servirà ora come base per una discussione politica sotto la presidenza danese, che intende produrre conclusioni del Consiglio nel giugno 2012».

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