[13/12/2011] News toscana

Strage di Firenze, proclamato il lutto cittadino

Le reazioni della politica

«Ho seguito oggi da Roma l'incredibile crescendo di violenza che si è abbattuto sulla nostra città. Un fatto che faticherà non poco a trovare una sua giustificazione». Così commenta il presidente della Provincia di Firenze i terribili episodi avvenuti oggi a Firenze (vedi link).

«Ma non si può non prendere atto - ha aggiunto Andrea Barducci - che le motivazioni di quello che è accaduto risiedono in una cultura basata sul pregiudizio, sull'odio, sulla violenza e sull'esaltazione della razza».

«Tutta la nostra società dovrebbe sentire l'esigenza di isolare e di annientare questo modo di pensare, a cominciare dalle associazioni che, se oggi prendono le distanze, ieri avrebbero dovuto anche essere in grado di mettere in circolazione gli anticorpi necessari ad evitare che ciò accadesse. Trovo infatti molto ambiguo  negare un legame tra ciò che è avvenuto oggi e la cultura che certe associazioni alimentano, quando all'autore dell'eccidio di oggi  viene offerta l'opportunità di presentare il proprio libro, i cui contenuti non fatico ad immaginare».

«In attesa di un incontro che mi impegno ad organizzare nel più breve tempo possibile, voglio esprimere alla comunità senegalese tutta la mia solidarietà e vicinanza, e li invito a non dimenticare che  proprio loro sono la prova che l'integrazione e la convivenza si possono e si devono raggiungere ovunque pacificamente, e ad aiutarci ad ostacolare qualsiasi ulteriore degenerazione della terribile giornata vissuta oggi».

«Da stasera la bandiera della Provincia sarà listata a lutto, e invito tutti i sindaci del nostro territorio a fare altrettanto, a stare vicino alla città di Firenze in un momento che davvero richiede il cuore e il cervello di tutti».

«Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (Nella foto) - si legge in una nota del Quirinale - ha appreso con profondo turbamento e dolore le drammatiche notizie sull'episodio di violenza consumatosi a Firenze con il barbaro assassinio di due lavoratori stranieri. Il Capo dello Stato si è fatto interprete del diffuso sentimento di ripudio di ogni predicazione e manifestazione di violenza razzista e xenofoba esprimendo, per il tramite del Sindaco di Firenze Matteo Renzi, il sentito cordoglio alle famiglie delle vittime di questa cieca esplosione di odio. E' sempre più urgente l'impegno di tutte le Autorità politiche e della società civile per contrastare sul nascere ogni forma di intolleranza e riaffermare la tradizione di apertura e di solidarietà del nostro paese».

Per il presidente vicario del gruppo Idv alla Camera Fabio Evangelisti «La strage di Firenze è anche il frutto avvelenato prodotto da una cultura dell'odio e dell'intolleranza che l'estrema destra ha contribuito a diffondere nel Paese. I luoghi di ritrovo di neofascisti e neonazisti si sono moltiplicati nel corso degli ultimi dieci anni, con la colpevole omertà dei governi di destra. Gli stessi che per anni hanno attaccato i centri sociali, chiedendone ripetutamente la chiusura, hanno chiuso gli occhi sul proliferare di occupazioni di stabili da parte della destra, in particolare di Casapound. I Gasparri, i La Russa, gli Alemanno e le Meloni ora tacciono perché non hanno parole. Da loro ora ci aspettiamo non le ovvie e scontate condanne, ma azioni politiche concrete per isolare gli estremisti e i violenti della destra. Presenteremo delle interrogazioni e chiederemo al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri di monitorare attentamente le nuove centrali della violenza dell'estrema destra e tutte le sedi di Casapound. Non si può continuare a chiudere gli occhi su questa pericolosissima spirale di violenza».

Il senatore del Pd Achille Passoni ha espresso alla comunità senegalese di Firenze «la mia vicinanza e solidarietà per la barbarie di cui sono state vittime, e alle famiglie dei fratelli uccisi i sentimenti del mio più vivo cordoglio. Alla  Firenze democratica è stata inferta una ferita terribile».

Il sindaco Renzi ha annunciato per domani (14 dicembre) la proclamazione di una giornata di lutto per le vittime della comunità del Senegal.

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