[09/12/2011] News

Huhne: «Verso una "high-ambition coalition". A Durban tutta l'Ue unita per un climate deal»

L'Unione europea, nel suo momento economicamente e politicamente più difficile, sembra aver ritrovato a Durban la leadership mondiale della lotta al cambiamento climatico. Il ministro britannico al cambiamento climatico , il liberaldemocratico Chris Huhne (nella foto) ha detto all'agenzia Ukpa che «Una "high-ambition coalition" di Paesi sta spingendo per un accordo forte per affrontare il global warming».

Secondo Huhne «L'Europa è ferma nella sua determinazione a far in modo che i Paesi negozino fino a firmare un nuovo accordo globale giuridicamente vincolante per ridurre le emissioni di gas serra, ed ora sta parlando a nome della maggior parte dei Paesi».

Nonostante le divisioni tra i leader europei a Bruxelles, sxecondo Huhne, nei negoziati sul clima di Durban, «L'Ue è stata assolutamente unita nel suo tentativo di ottenere un accordo con l'integrità ambientale».

L'Europa chiede che la Cop17 Unfccc si accordi su un mandato per negoziare, entro il 2015, un nuovo accordo sul clima che comprenda tutte le principali economie, in cambio del blocco della firme per un secondo periodo di tagli delle emissioni nel quadro del vigente trattato di Kyoto.

La proposta Ue di includere gli Usa e le principali economie come la Cina in un nuovo trattato sembra aver fatto cedere il fronte del no, con gli Usa, il Canada, che aveva annunciato l'abbandono del Protocollo di Kyoto, e il Brasile che sembrano disposti a dare un certo sostegno per il piano Ue, anche se non è chiaroi se i principali Paesi del mondo firmeranno alla fine la roadmap per un accordo "legalmente vincolante" da negoziare entro una data concordata e certa.

Huhne è ottimista: «Penso che stiamo raggiungendo il punto in cui un certo numero di delegazioni hanno avuto modo di decidere se vogliono avere un trattato con vera e propria integrità ambientale e penso che sia sempre più chiaro che l'Ue sta parlando per la stragrande maggioranza. dei partecipanti alla conferenza.

Abbiamo alcuni cambiamenti politici abbastanza fondamentali, nel senso ora c'è una coalizione molto visibile con un'alta ambizione, che si estende in tutto il mondo sviluppato, in Europa e nei Paesi in via di sviluppo. Il vero problema è se coloro che fino ad ora sono stati riluttanti ad unirsi all'high ambition sono in realtà pronti a farlo».

Mentre le delegazioni dell'Unfccc erano impantanate nelle trattative per raggiungere un accordo, gli attivisti hanno inscenato una rumorosa protesta nel centro conferenze, chiedendo un'azione vera sul cambiamento climatico. Il The World Development Movement ha accusato proprio il governo britannico di Huhne ed altri Paesi ricchi di tentare di sfuggire alle loro responsabilità per non affrontare subito il global warming.

Kirsty Wright, della anti-poverty organisation ha detto. «Siamo contrari alle proposte sul tavolo per un nuovo trattato, al potere delle multinazionali nel corso dei colloqui, ed al ruolo della Banca mondiale nel fornire finanziamenti per aiutare i paesi poveri ad affrontare il cambiamento climatico».

 

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