[09/12/2011] News

Buone pratiche: Mutti calcola l'impronta idrica dei propri pomodori

Mutti può veramente essere considerato un caso virtuoso, essendo una delle prime aziende al mondo a quantificare, con la metodologia ufficiale del Water Footprint Network (www.waterfootprint.org importante struttura internazionale che ha elaborato la metodologia dell'impronta idrica e con il quale il WWF collabora da tempo realizzando inoltre, con la sua collaborazione, il prestigioso rapporto biennale "Living Planet Report"), un target di riduzione concreto, misurabile e sfidante. Si tratta di un progetto innovativo che ha permesso di identificare soluzioni a maggiore efficienza, coinvolgendo attivamente la filiera agricola in percorsi virtuosi per l'ambiente.

Questo progetto sperimentale, che non si basa su dati di letteratura ma su un effettivo calcolo dell'impronta idrica dell'intera filiera, ha preso in esame la quantità di acqua immagazzinata in ogni prodotto Mutti. Dato che l'83% dell'impronta idrica di Mutti è dovuta alla coltivazione del pomodoro, è proprio agli agricoltori che Mutti rivolge maggiormente la sua attenzione, con una campagna di sensibilizzazione e di supporto per razionalizzare l'uso delle risorse idriche impiegate per la coltivazione.

Mutti si impegna ad agire per ridurre le due principali componenti dell'impronta idrica (quella blu relativa ai volumi di acqua dolce sottratta al ciclo naturale per scopi agricoli o industriali, e quella grigia relativa ai volumi di acqua inquinata) attraverso:

1) azioni dirette sui consumi idrici grazie a misure per l'incremento sia dell'efficienza sia dell'efficacia nella gestione dell'irrigazione, in termini di a) periodi, b) durata e c) volumi (impronta idrica blu). L'azienda svilupperà programmi di formazione sull'innovazione tecnologica funzionale alla riduzione dell'impronta idrica e realizzerà investimenti direttamente presso i propri coltivatori, contribuendo all'acquisto di nuove tecnologie (es. sonde per l'analisi dell'umidità dei terreni) e installando 20 stazioni di rilevamento nel 2012.

2) azioni indirette sui consumi idrici che riguardano la riduzione dei fertilizzanti - predisponendo piani compatibili con le rese richieste - e dei pesticidi (sebbene allo stato attuale questi siano risultati già adeguati agli eventi oltre che vincolati dalla normativa vigente) (impronta idrica grigia)

L'azienda inoltre effettuerà e promuoverà l'analisi del terreno per l'elaborazione di adeguati piani di concimazione su 200 campi.
La riduzione dell'impronta idrica del 3% potrà infatti essere ottenuta riducendo dell'11,5% l'acqua per l'irrigazione (componente blu), riducendo del 30% i fertilizzanti a base di fosforo, azoto e potassio (componente grigia) oppure combinando le due precedenti misure.
La terza componente dell'impronta idrica, la verde, che è il volume di acqua piovana che le coltivazioni assorbono e rimandano direttamente in atmosfera, non è influenzabile in quanto connessa al regime naturale di precipitazioni della regione Emilia Romagna.

Grazie alla partnership con il WWF, Mutti ha inoltre calcolato l'impronta di carbonio della propria attività produttiva, secondo il GHG (Greenhouse Gases) Protocol, il protocollo internazionale messo a punto dal World Resource Institute. Attraverso l'analisi delle potenzialità di riduzione dei consumi di energia e dei combustibili fossili da parte degli impianti di produzione, gli obiettivi di riduzione dell' impronta di carbonio permetteranno all'azienda di migliorare le performance ambientali e l'impatto complessivo che i prodotti avranno sull'ambiente.

L'analisi ha permesso a Mutti di individuare un obiettivo di riduzione delle emissioni dirette del 19% entro il 2015, attraverso l'incremento e la promozione di fotovoltaico, biomasse, efficienza energetica, energy management.

In particolare:
- Autoproduzione del 10% dell' energia elettrica consumata da fonti rinnovabili,
- Calcolo entro il 2012 delle emissioni indirette e conseguente valutazione di un obiettivo di riduzione,
- Monitoraggio annuale dei risultati e rendicontazione delle misure attuate,
- Certificazione Energy Management System (ISO 50001) per la gestione dei consumi energetici e la conseguente definizione di una propria politica energetica.
Si tratta di segnali importanti che ci auguriamo coinvolgano sempre di più il mondo produttivo per cercare di rendere le proprie attività meno insostenibili delle attuali.

 

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