[07/12/2011] News

Ecologia urbana: č tempo di cambiare modello

Intervenire nella pianificazione e gestione della cittā

Trends in Ecology & Evolution pubblica la ricerca "Time for a change: dynamic urban ecology" nella quale Cristina Ramalho e Richard Hobbs, della School of plant biology dell'università del Western Australia, spiegano che «Le città contemporanee si stanno espandendo rapidamente in un modo spazialmente complesso e non lineare. Tuttavia, questa forma di espansione è raramente presa in considerazione nel modo in cui l'urbanizzazione viene classicamente valutata negli studi ecologici. Una considerazione esplicita della dinamica temporale, anche se manca frequentemente, è di fondamentale importanza per comprendere gli effetti dell'urbanizzazione sulla biodiversità ed il funzionamento dell'ecosistema in territori in rapida urbanizzazione. In particolare, una prospettiva temporale evidenzia l'importanza delle conseguenze dell'uso del suolo e delle dinamiche transitorie nella risposta della biodiversità ai cambiamenti ambientali». I due ricercatori australiani delineano «Gli elementi essenziali di un nuovo quadro per l'ecologia urbana, che integra le caratteristiche dell'urbanizzazione contemporanea e consente così agli ecologisti di capire e intervenire nella pianificazione e nella gestione delle città».

Intervistata da Marek Kinver per Bbc News Science & Environment, la Ramalho sottolinea: «Il nostro lavoro si propone di aumentare la consapevolezza che la radicata percezione in ecologia che l'urbanizzazione e l'età, ed i carichi ambientali loro associati, variano, in modo uniforme, dal centro ai margini della città, non si applicano facilmente ai modelli contemporanei di urbanizzazione. E' necessario quindi che adeguino il loro modo di pensare e conducano ricerche sulla realtà delle città contemporanee».

Storicamente le città sono cresciute abbastanza lentamente in modo relativamente "compatto", con uno sviluppo urbano che può essere definito ad "anelli progressivi", ma Ramalho e Hobbs hanno trovato che i modelli di espansione urbana in corso sono «Notevolmente diversi. Le città stanno crescendo molto rapidamente, sono sempre più ampie e disperse, tentacolari, in configurazioni simili a tele di ragni sulle grandi distanze, e incorporano frammenti di terreni con altri usi in un paesaggio in rapido cambiamento».

Dal punto di vista ecologico, un'espansione urbana di questo tipo ha «Un impatto drammatico» che «porta alla perdita su larga scala ed alla frammentazione degli habitat naturali e semi-naturali in diversi Paesi e città in tutto il mondo - ha detto alla Bbc News la Ramalho - In Paesi come Usa ed Australia, l'urbanizzazione è uno dei principali fattori di perdita della biodiversità».

Secondo i ricercatori dell'università del Western Australia gli attuali modelli utilizzati dagli ambientalisti  per valutare l'urbanizzazione guardano a questo problema in un modo «Piuttosto semplificato», utilizzando ampie categorie come urbano, suburbano e rurale, ma la Ramalho fa notare che «Se le città contemporanee si espandono in un modo complesso, non lineare, allora l'ipotesi che l'intensità di urbanizzazione e l'età possano essere valutate  in base alla posizione di un sito lungo un gradiente lineare urbano-rurale può essere fuorviante. Le misure hanno anche omesso di rilevare adeguatamente gli effetti di importanti drivers, quali la frammentazione del paesaggio e i disturbi. La natura mutevole del paesaggio urbanizzato non si riflette nei sistemi che non hanno una dimensione temporale». Invece, secondo la ricerca, le conseguenze di un paesaggio urbanizzato devono essere valutate cercando di cambiare gli attributi di una particolare area, o le caratteristiche di un paesaggio vicino.

«Gli ecologisti dovrebbe andare oltre l'uso di misure di urbanizzazione aggregate e prendere in considerazione una serie completa di fattori selezionati in base alle caratteristiche dell'area di studio e alla questione ecologica di interesse -  ha detto la Ramalho -  Gli ambientalisti dovrebbero considerare anche la dinamica temporale del cambiamento del paesaggio e gli effetti della storia dell'uso del suolo e del time lags sulle risposte della biodiversità durante i cambiamenti ambientali. Adottando un tale approccio potranno fornire informazioni che potrebbero aiutare i policymakers e i progettisti. Una prospettiva temporale, che consideri la frammentazione, l'uso del territorio e la storia può fornire una conoscenza delle condizioni ambientali e dei residui valori di conservazione e, quindi, essere utilizzata per stabilire le priorità di conservazione. Priorità che potrebbero essere, ad esempio, dei resti significativi di utilizzazione del territorio rimasti e che sono stati recentemente frammentati».

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