[06/12/2011] News

Biologico, Guardia di finanza scopre gigantesca truffa

Aiab: «Servono più controlli sull'import e più filiera corta». La difesa di FederBio

I militari del comando di Verona hanno sequestrato oltre 700 mila tonnellate di prodotti alimentari falsamente biologici che venivano commercializzati e scoperto un giro di fatture false per oltre 200 milioni di euro. Sei le persone arrestate.

Gli arresti, spiega l'Ansa, disposti dal gip di Verona, sono stati eseguiti a nella città veneta e a Ferrara, Pesaro Urbino e Foggia. L'indagine riguarda una gigantesca frode nel settore della vendita di prodotti biologici e ha portato anche al sequestro di oltre 2.500 tonnellate di merce (frumento, favino, soia, farine e frutta fresca) spacciata per biologica. Secondo le indagini, i sei arrestati hanno immesso sul mercato una quantita' di prodotti falsamente biologici che corrispondono al 10% dell'intero mercato nazionale.

«Seguiamo con attenzione gli sviluppi dell'operazione 'Gatto con gli stivali'. Le truffe e le contraffazioni delle certificazioni biologiche, tanto più se di queste proporzioni, danneggiano innanzitutto i produttori onesti e i cittadini. Dalle indiscrezioni raccolte emerge che le aziende agricole italiane siano non solo completamente scevre da responsabilità, ma vittime di queste frodi, facilitate dagli appetiti determinati dalla crescita dell'import, a cui purtroppo non ha seguito un proporzionale aumento dei controlli, e dalla vendita nei tradizionali canali a filiera lunga, che rendono più difficile la tracciabilità lungo tutta la catena alimentare».

È il commento di Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale Aiab che aggiunge: «L'eclatante frode smascherata dalla Guardia di Finanzia di Verona ha messo in luce delle debolezze del settore che Aiab ha più volte sottolineato. Innanzitutto il problema delle materie prime importate, che coinvolge in particolare i prodotti che confluiscono nelle filiere zootecniche, come soia e orzo, o nelle lunghe filiere di pastificazione e panificazione. In seconda istanza la farraginosità del sistema di certificazione e degli enti preposti a controllare i controllori».

«Nei mesi passati - dichiara Triantafyllidis -, vista anche l'espansione in controtendenza del bio rispetto al resto dell'agroalimentare, avevamo già lanciato l'allarme sull'infiltrazione della criminalità organizzata nel settore chiedendo maggiori e più stringenti controlli e lo stesso pretendiamo rispetto a imprenditori privi di scrupoli, attratti solo da un business in costante crescita. È infatti evidente che la crescita continua dei consumi e le grande vitalità del settore attirano gli interessi della speculazione e della criminalità. Non possiamo quindi che plaudere all'azione della Guardia di Finanza di Verona e rinnovare l'invito a stringere le maglie dei controlli agroalimentari lungo tutto la filiera, con particolare attenzione all'import».

«Da parte nostra, per ovviare alle debolezze del settore, ci siamo attivati su diversi fronti per dare trasparenza e affidabilità al bio italiano. Le iniziative di AIAB - conclude il presidente nazionale AIAB Alessandro Triantafyllidis - puntano ad accorciare la filiera ovunque ciò sia possibile, a proporre prodotti biologici ed italiani, provenienti da aziende interamente bio, e possibilmente garantite dal marchio Garanzia AIAB, e a costruire filiere tutte italiane. Per quanto concerne la certificazione e i controlli, AIAB chiede da tempo l'utilizzo della telematica e controlli incrociati, così come un database pubblico con tutte le informazioni raccolte dagli organismi di controllo, strumenti non graditi ad alcuni enti di controllo nazionali».

 

Per Legambiente: «L'attività d'indagine svolta dalle forze dell'ordine nel comparto agroalimentare è fondamentale per garantire ai cittadini la sicurezza e la tutela dalle frodi che si stanno presentando con sempre più frequenza, soprattutto riguardo ai prodotti di qualità, come il biologico e il made in italy e alla Guardia di finanza va il nostro plauso per il costante lavoro di controllo che svolge».

«E' chiaro che al lavoro degli istituti preposti al controllo - aggiunge Legambiente - è necessario affiancare una governance della sicurezza alimentare ancora più efficace, perché il fenomeno delle frodi alimentari è sempre più diffuso e danneggia uno dei comparti del nostro agroalimentare maggiormente apprezzato dai consumatori, che fa registrare volumi di vendita crescenti. Il biologico è un tassello molto importante della nostra economia che dobbiamo sostenere e sul quale vigilare con la massima attenzione soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. I cittadini italiani hanno diritto a prodotti alimentari sicuri».

«Da mesi stiamo collaborando all'inchiesta della GdF veronese sulla maxifrode del biologico. Stanno emergendo responsabilità individuali, legate all'import: mele marce che non possono gettare fango sull'intero sistema, composto da migliaia di agricoltori, imprese e tecnici controllori che vi lavorano ogni giorno con professionalità e onestà. In questo quadro, diventano anch'essi vittime». Questo il commento del presidente di Icea - Istituto Certificazione Etica e Ambientale, Nino Paparella a poche ore dalla notizia dell'operazione ‘Gatto con gli Stivali'.

Icea, intanto, appoggia Federbio, l'organismo di rappresentanza del settore, nell'annuncio di volersi costituire parte civile nel processo. «Un segnale chiaro - prosegue Paparella - soprattutto per i consumatori. Certo, l'intero sistema di controllo (che comprende Ministero, ente di accreditamento e organismi di controllo) rivela ancora falle, in particolare per casi come questo, legato a prodotti di importazione; e ormai tutto il mondo bio preme per una sua maggiore efficacia. Anche noi da tempo spingiamo in questo senso: ad esempio pubblicando online in tempo reale i risultati dei nostri controlli e le certificazioni, o adottando un nostro codice di misure antifrode sempre più stringenti (online su www.icea.info)».

«Resta il fatto che "paradossalmente - conclude il presidente - proprio questo tipo di inchieste confermano come nel complesso la fisiologia del sistema bio italiano sia in grado di rilevare la patologia, estirpare le cause e puntare a reagire efficacemente».

In relazione al comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza di Verona a seguito della conferenza stampa di questa mattina FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, vuole sottolineare e ribadire che gli organismi di certificazione hanno avviato fin dall'inizio delle attività investigative una fattiva collaborazione con la Guardia di Finanza fornendo  un supporto di documentazione e dati che ha permesso di approfondire e ampliare le indagini.

Due degli arrestati, che operavano all'epoca dei fatti nell'ambito del controllo e della certificazione, sono stati allontanati dal sistema già nel settembre 2010 non appena le verifiche interne e le evidenze delle prime indagini hanno evidenziato comportamenti sospetti.

FederBio conferma il pieno sostegno all'operato della Guardia di Finanza e della Magistratura di Verona e nel caso in cui, nell'ambito dell'operazione "Gatto con gli stivali", dovessero emergere altre e ulteriori responsabilità a carico degli organismi di certificazione di settore FederBio chiede l'immediato intervento del MiPAAF quale autorità pubblica che autorizza e vigila sull'operato degli organismi e conferma la sua intenzione di costituirsi parte civile nei confronti di chi ha operato in maniera disonesta e ha così contribuito a recare danni all'intero settore.

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