[30/11/2011] News

In gazzetta ufficiale Ue il via libera alle patate del Canada

Grecia, Spagna, Italia, Cipro, Malta e Portogallo sono autorizzati a concedere deroghe temporanee al divieto di introdurre tuberi-seme di patata originari del Canada, ma a condizione che non vi sia alcun rischio di diffusione di organismi nocivi.

Lo ha stabilito l'Ue con decisione di esecuzione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi.
La direttiva del 2000 stabilisce il divieto dell'introduzione nell'Unione dei tuberi-seme di patata originari del continente Americano. Mentre la decisione del 2003 autorizza alcuni Stati membri a concedere deroghe temporanee a talune disposizioni della direttiva per quanto riguarda i tuberi-seme di patata originari di alcune province del Canada.

Il Canada è ora completamente esente dal viroide dell'affusolamento - organismo che può provocare gravi perdite di produzione nelle coltivazioni di patate - , ma non da altri organismi nocivi per le patate come il Clavibacter michiganensis.

Risulta però che il paese ha messo in atto un programma di eradicazione del Clavibacter michiganensis nelle province di New Brunswick e Isola Principe Edoardo. Un programma che si può ragionevolmente ritenere efficace in talune zone delle province perché consente di escludere il rischio di diffusione dell'organismo, sempreché siano rispettate talune condizioni tecniche.
Tuttavia in Canada sono ora presenti alcune specie di Epitrix, altro organismo nocivo delle patate. Quindi l'Ue introduce disposizioni riguardanti le specie di Epitrix.

Ad esempio prevede che immediatamente prima dell'esportazione debba essere effettuato un adeguato esame ufficiale per accertare che i tuberi-seme siano esenti da Epitrix o dai sintomi causati da tali specie e che non siano presenti residui di terra. Così come ogni spedizione dovrà essere ispezionata per confermare che i tuberi-seme di patata siano esenti da tali organismi nocivi.

E' il regolamento Ue del 2002 che stabilisce le misure di emergenza da applicare quando sia manifesto che alimenti o mangimi importati da un paese terzo possono comportare un grave rischio per la salute umana, per la salute degli animali o per l'ambiente che non possa essere adeguatamente affrontato mediante misure adottate dallo Stato membro o dagli Stati membri interessati.

Il regolamento infatti reca i principi generali da applicare nell'Unione e a livello nazionale in materia di alimenti e mangimi in generale, e in materia di sicurezza degli alimenti e dei mangimi in particolare.

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