[24/11/2011] News

Nuovo "climate-gate" alla viglia di Durban

Gli hacker eco-scettici diffondono 5.000 e-mail da un sito russo

Ci risiamo col climate-gate. Il film sembra lo stesso già visto nei giorni prima della Cop15 Unfccc del 20009 a Copenhagen: alla vigilia del vertice dell'United Nations framework convention on climate change di Durban, più di 5.000 e-mail personali di scienziati sono state scaricate su internet, nuovamente con l'evidente intento di minare il sostegno dell'opinione pubblica alla difficile azione internazionale per combattere i cambiamenti climatici.

Ancora una volta ad essere hackerata è stata la Climate reasearch unit dell'università di East Anglia (Uea) ed ancora una volta c'è lo zampino dei russi: il nuovo materiale, un file zip da 173 MB chiamato "Foia2011, contenente oltre 39.000 pagine di e-mail, è stato scaricato il 22 novembre sul server russo Sinwt.ru, Una misteriosa organizzazione che si fa chiamare "Foia" ha poi postato un link ai file su almeno 4 dei blog climate sceptics più popolari: Watts Up With That, Climate Audit, TallBloke e The Air Vent.

La stessa tattica usata nel 2009, quando il primo lotto di 160 MB di email vennero rilasciate dopo essere state ottenute, probabilmente in maniera illegale, dai server dell'university di East Anglia, dove lavorano diversi scienziati del clima coinvolti. Poi vennero fuori gli "errori" del rapporto Ipcc del 2007 ed i cosiddetti "Amazon-gate" e Himalaya-gate".

Ma questa volta gli scienziati non ci stanno e passano all'attacco, prima di tutto accusando la polizia di Norfolk di non aver investigato a dovere sul climate-gate del 2009, visto che non è stato eseguito nessun arresto e poi sottolineano che le indagini scientifiche indipendenti e dei governi sul "climate-gate" del 2009 hanno dimostrato che non c'era stato nessun illecito o contraffazione dei dati ufficiali e che ci sono state ritrattazioni clamorose e scuse ufficiali come quelle fatte pubblicamente dal Times aglio scienziati coinvolti nel presunte "Amazon-gate".

La preoccupazione del mondo scientifico non è certo per la sua "verginità" ma per il più che evidente tentativo di fasr naufragare la Cop17 Unfccc che inizia lunedi a Durban. .Chris Rapley, professore di climate science all'University College London ha sottolineato su The Guardian:«Il contesto reale nel mondo è il continuo aumento dell'anidride carbonica atmosferica prodotta dall'uomo e l'evidenza che la nostra capacità di evitare livelli dannosi del cambiamento climatico sta scivolando via. Purtroppo i messaggi che gli hacker e i loro sostenitori cercano di dare alimentano un bisogno fin troppo umano: Il cambiamento climatico è una notizia sgradita. Questo vale non solo per gli ovvi interessi acquisiti, ma per tutti noi la cui prosperità deriva dalla cause che stanno alla sua base».

Una notevole differenza con il "climate-gate" del 2009 è che gli hacker questa volta hanno inserito un messaggio intitolato "background and context" che per la prima volta spiega le loro motivazioni che sarebbero quelle di denunciare un'ingiustizia: «Oltre 2,5 miliardi di persone vivono con meno di 2 dollari al giorno (...) Le nazioni devono investire 37.000 miliardi dollari in tecnologie energetiche entro il 2030 per stabilizzare le emissioni di gas serra a livelli sostenibili» (...) Le decisioni di oggi dovrebbe essere basate su tutte le informazioni che possiamo ottenere, non per nascondere il declino. Questo archivio contiene circa 5,000 messaggi di posta elettronica raccolti con ricerche di parole chiave. Alcune osservazione e redazioni sono contrassegnati da parentesi triple. Il resto, circa 220.000, sono criptate per vari motivi. Non abbiamo in programma di rilasciare pubblicamente la passphrase. Non abbiamo potuto leggere tutto, ma abbiamo cercato di coprire le tematiche più rilevanti».

The Guardian fa notare che l'utilizzo dei punti, invece dei comma, per dividere le migliaia di documenti, è molto inusuale sia in Gran Bretagna che negli Usa, il che fa pensare che gli hacker siano di altre nazionalità.

Le nuove e-mail includono affermazioni apparentemente simili a quelle fatte dagli scienziati nel "climate-gate" del 2009 e in un comunicato l'università di East Anglia dice: «Anche se abbiamo avuto solo una limitata possibilità di guardare questi ultimi post di 5.000 e-mail, non abbiamo prove di una violazione recente dei nostri sistemi. Se genuine, (l'enorme volume di. materiale non permette di confermare al momento che siano tutte originali), queste e-mail sono in apparenza state conservate dopo il furto di dati ed e-mail del 2009, per essere presentate in un momento progettato per causare il massimo disturbo agli imminenti climate talks internazionali. Come nel 2009, estratti dalle email sono state presi completamente fuori contesto».

Michael direttore dell'Earth system science centre della Penn State University, citato più volte nella nuova valanga di e-mail scaricate su internet, ha detto che tutto questo «E' veramente patetico» e che molte sue dichiarazioni sembrano estrapolate dal contesto del messaggio e-mail, «Per cercare di mettermi in cattiva luce. Gli individui che sono dietro il loro rilascio sono agenti che stanno facendo il lavoro sporco per l'industria dei combustibili fossili, sanno che non possono contestare la scienza fondamentale dei cambiamenti climatici causati dall'uomo. Così si rivolgono alle accuse striscianti, alle insinuazioni, all'hacking criminale di siti web e spargono frammenti di e-mail personali fuori contesto, nel loro sforzo per cercare di confondere l'opinione pubblica sulla scienza e, quindi, di prevenire ogni azione per combattere questa minaccia critica. E' la destra il vero e proprio playbook esterno della negazione del cambiamento climatico».

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