[18/11/2011] News

Acqua, elefanti, coccodrilli e global warming. In Africa in aumento il conflitto uomini-animali

Il global warming ed i cambiamenti climatici in atto nell'Africa australe stanno causando sempre più conflitti tra grandi animali ed esseri umani che competono per le risorse, a cominciare dall'acqua.
Secondo "The official Daily News", in Botswana il conflitto tra agricoltori ed elefanti riguarda pascoli ed acqua e dipende da un aumento della popolazione di pachidermi e dal contemporaneo restringimento e deterioramento del loro habitat naturale.

Il giornale di Gaborone spiega che «La situazione è divenuta più evidente nei pascoli per il bestiame tra Maitengwe e Sepako, i villaggi del nord vicino alla frontiera con lo Zimbabwe, dove gli agricoltori hanno recentemente ucciso tre elefanti in tre giorni per proteggere le loro fonti d'acqua».

Durante la stagione secca gli animali selvatici alla ricerca d'acqua si avvicinano sempre di più alle zone abitate dagli agricoltori e probabilmente gli elefanti vengono dal parco nazionale di Wankie, nello Zimbabwee, a soli 10 km dai due villaggi del Botswana, dove le sorgenti e le pozze d'acqua si sono seccate, portando i pachidermi, branchi di bufali ed altri erbivori a varcare la frontiera.

I guardiacaccia del Botswana per minimizzare i conflitti tra contadini, elefanti e bufali stanno realizzando punti di foraggiamento e prevedono di pompare acqua negli stagni secchi lontani dai villaggi per rispondere alle necessità dei grandi erbivori. Secondo un rapporto del Botswana, «Da settembre, 10 elefanti sono stati uccisi in dei punti d'acqua, mentre 13 sono morti più tardi per le ferrite subite per le fucilate durante uno scontro con gli agricoltori. Questo stato di cose ha portato il ministero della fauna e dei parchi nazionali ad intensificare i suoi sforzi per controllare la situazione già precaria».

Il conflitto con gli elefanti rappresenta una bella grana per il governo del Botswana che cerca di incoraggiare la diversificazione di un'economia troppo dipendente dai diamanti e dalle risorse minerarie puntando sul turismo, un settore che si basa proprio sulla presenza e l'abbondanza di grandi animali selvatici come elefanti e bufali.

Non vanno meglio le cose in Mozambico dove almeno 16 coccodrilli, considerati estremamente pericolosi sono stati uccisi nel fiume Zambesi, nella provincia di Tete, da un team dei Servizi della foresta e della fauna della Direzione agricoltura, nel quadro di un programma mirante a ridurre i conflitti tra uomini e fauna selvatica. Le regioni interessate sono Matundo, Chingodzi, Degue e Sanso Muthemba e le autorità locali dicono che gli attacchi dei coccodrilli sono più frequenti perchè sono in pieno periodo riproduttivo.

I grandi rettili sono stati abbattuti in aree indicate dalle comunità locali ed anche qui il problema riguarda l'acqua: i coccodrilli attaccavano chi andava a fare rifornimento idrico in riva al fiume.
Ma la soluzione c'è: secondo il giornale di Maputo, Noticias, «il governatore della province, Alberto Vaquina, ha annunciato che per ridurre i conflitti tra l'uomo e gli animali selvaggi, saranno installate due fonti di acqua pubbliche per evitare che le comunità vadano a prendere l'acqua nel fiume. Queste fonti sono attualmente installate dal fondo per l'acqua Fipag».

Torna all'archivio