[11/11/2011] News toscana

Legambiente: rendere vincolanti le linee guida introdotte in materia di bioedilizia

«Aprire un focus sui regolamenti edilizi comunali, raccontando il quadro delle innovazioni promosse in questo campo dai comuni nella direzione della sostenibilità ambientale». Lo sostiene Legambiente che oggi, nella sala congressi della sede labronica della Cna, ha promosso il convegno regionale "L'edilizia sostenibile: un confronto tra i protagonisti e il punto dell'esperienza toscana", promossa dall'associazione ambientalista e coordinata dal suo direttore regionale Fausto Ferruzza.

Sono così stati affrontati temi rilevanti anche per la stretta attualità in quanto, oltre a rappresentare una risposta alla crisi economico-finanziaria, come sottolineato durante i saluti di Diego Nocenti - presidente provinciale Cna Livorno - ‹‹parlare di edilizia sostenibile significa parlare anche di come ottimizzare la relazione che lega il territorio sul quale si va a costruire con questo nuovo modo di interpretare l'edilizia, che deve sbocciare››.

Lo stesso Edoardo Zanchini - responsabile nazionale territorio&energia di Legambiente - introducendo una disamina del rapporto annuale On-re dell'associazione ambientalista ricorda come curare questa relazione, o fermare il consumo stesso di suolo, siano da sempre parte dell'anima dei movimenti ambientalisti. ‹‹Il nostro rapporto intende aprire un focus sui regolamenti edilizi comunali, raccontando il quadro delle innovazioni promosse in questo campo dai comuni nella direzione della sostenibilità ambientale - spiega Zanchini. Tali regolamenti rappresentano uno step determinante in questo percorso perché, se fatti bene, possono offrire un indirizzo chiaro sul come e dove costruire.

L'Europa stessa dà indirizzi in questo senso, già con la direttiva 91 del 2002 sull'innovazione energetica, mentre con la recente direttiva 31/2010 afferma come dal 2021 tutti gli edifici nuovi dovranno essere ‹‹ad energia prossima allo zero››, mentre già dal 2019 quest'obbligo dovrà essere onorato per i nuovi edifici pubblici. A livello nazionale è il decreto 28 del 2011 (decreto Romani) che interpreta tali indirizzi europei, ed è già stato recepito nei regolamenti edilizi di alcuni comuni.

Per quanto riguarda la Toscana, le linee guida introdotte in materia di bioedilizia sono soltanto non vincolanti, mentre negli esempi delle due Province autonome di Trento e Bolzano ed in quelli di già sei regioni sono già in vigore obblighi per quanto riguarda la certificazione energetica, l'utilizzo di energie rinnovabili ed il perseguimento del risparmio energetico. Se la Toscana, a livello regionale, non ha dunque ancora capito appieno l'importanza di questa sfida, 126 suoi comuni sono già più avanti; è comunque indubbio che ci sia necessità di un'indicazione di prospettiva regionale, che offra un quadro normativo generale all'interno del quale muoversi››.

Il termine edilizia sostenibile, per quanto evocativo, potrebbe risultare eccessivamente vago per dare un'indicazione precisa di quali siano i parametri sui quali si basa un'applicazione pratica dei principi sui quali si fonda, per una valutazione concreta del tratto percorso verso l'obiettivo ideale della sostenibilità. Se dunque si chiede che cosa sia, oggi, la sostenibilità edilizia, Zanchini cita dati - come quello che registra un numero di 382 comuni, in Italia, che attualmente obbligano e/o promuovono l'uso di materiali da costruzioni locali, naturali, riciclabili - e parametri (continuamente aggiornati) sui quali muoversi, come quelli dell'isolamento termico o della scelta attenta dei materiali da costruzione, dell'utilizzo di energie rinnovabili e tecnologie come tlr o pompe di calore, l'orientamento e la schermatura degli edifici, del risparmio e recupero idrico, dell'isolamento acustico, della permeabilità dei suoli e del risparmio e recupero idrico, come pure la contabilizzazione individuale dell'energia consumata nell'ottica di una responsabilizzazione del singolo.

Anche la sfida della bioedilizia - che parla anche di piani strutturali a volumi zero o poco più - si trova a muoversi sui binari ristretti della crisi economica, a dover giocoforza far i conti con ridotte disponibilità a spendere. Le possibilità che apre e porta con sé si inseriscono però nell'ottica di un ‹‹welfare dell'abitare›› nuovo e tutto da implementare, come ricordato dal direttore tecnico Epsus-Musa Srl, Franco Landini - che illustra un esempio inerente le cooperative di abitazione,col livornese "caso Consabit nel quartiere di Shangai" - nonché in una prospettiva di uno stesso rilancio dello sviluppo sostenibile delle aree interessate. Come infatti sottolinea il direttore generale Casa Spa Vincenzo Esposito, ricordando l'esempio della filiera toscana del legno per l'edilizia sostenibile (presente, ma ancora da ampliare), la filiera industriale che sta alle spalle di un edificio progettato con criteri sostenibili ha ricadute importanti anche in termini di occupazione lavorativa.

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