[08/11/2011] News

Efsa: residui di pesticidi sempre pił a norma nell'Ue

Nel biologico 7 volte meno

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato la terza relazione annuale sui residui di pesticidi, che presenta una panoramica sugli alimenti nell'Unione europea nel 2009 e valuta l'esposizione dei consumatori attraverso la dieta. L'Efsa spiega che «La relazione evidenzia che i tassi di conformità continuano ad aumentare: il 97,4 % dei campioni analizzati rientra infatti nei livelli massimi di residui (Lmr) consentiti, con un incremento di circa un punto percentuale rispetto al 2008. Nella parte del programma di monitoraggio coordinata dall'Unione europea, volta sia a raccogliere dati immediatamente confrontabili, provenienti dai Paesi che li forniscono, sia a consentire di valutare l'esposizione alimentare, il 61,4% dei campioni risultava privi di residui misurabili di pesticidi. Rispetto al 2006, anno in cui è stata svolta l'ultima analisi dei medesimi prodotti alimentari di origine vegetale nell'ambito del programma coordinato dall'Ue, la percentuale di superamento degli Lmr è scesa dal 4,4 % all'1,4 %».

Gli Lmr sono i livelli superiori della concentrazione di residui di pesticidi ammessi per legge all'interno o sulla superficie di alimenti o mangimi. Prima di fissare un Lmr, occorre effettuare una valutazione del rischio per garantire la sicurezza dei consumatori. Prima del settembre 2008 esisteva un sistema misto con Lmr armonizzati a livello Ue ed Lmr nazionali. Dopo gli Lmr armonizzati sono diventati applicabili a tutte le sostanze attive impiegate in prodotti fitosanitari che possono entrare nella catena alimentare. L'armonizzazione ha semplificato il sistema degli Lmr nell'Ue.

Dato che non sono stati stabiliti Lmr specifici per i prodotti biologici, anche all'agricoltura biologica si applicano gli stessi Lmr dei prodotti da agricoltura convenzionale. L'Efsa dice che «La percentuale di superamento degli Lmr registrata per le colture biologiche era di 7 volte inferiore rispetto a quella registrata per le colture convenzionali».

Secondo l'Autorità alimentare Ue con sede a Parma, «Questo dato potrebbe essere attribuito in parte all'armonizzazione degli Lmr, entrata in vigore nel settembre 2008; tuttavia al miglioramento potrebbero avere contribuito anche altri fattori, quali l'impiego più efficace degli strumenti legislativi che impongono a produttori e altri soggetti dell'industria di attuare sistemi di sicurezza nonché le mutate modalità di impiego dei pesticidi in Europa».

L'unità Pesticidi dell'Efsa, che ha il compito di stimare gli Lmr di pesticidi con una valutazione completa dell'esposizione dei consumatori e dei possibili effetti sulla salute derivanti dalla presenza di una data sostanza in alimenti e mangimi, ha sottolineato che «La presenza negli alimenti di pesticidi a livelli superiori agli Lmr non comporta necessariamente timori sulla sicurezza» L'Efsa verifica che i livelli di esposizione siano sicuri per tutti i consumatori dell'Ue, compresi i gruppi più vulnerabili come bambini piccoli, anziani e vegetariani.

I Paesi relatori, che comprendono tutti i Paesi Ue, l'Islanda e la Norvegia, ed ognuno attua due programmi di controllo: un programma nazionale (elaborato da ogni Paese) e un programma coordinato a livello Ue, che specifica le attività di controllo da effettuare, in tutto hanno analizzato quasi 68 000 campioni di prodotti alimentari per accertare la presenza di 834 pesticidi. Il numero dei prodotti alimentari analizzati è aumentato da quasi 200 nel 2008 a circa 300 nel 2009. L'Efsa sottolinea che «Grazie all'introduzione di un nuovo formato per la segnalazione dei dati, è stato possibile effettuare una valutazione più accurata dei rischi di lungo periodo che l'esposizione a residui di pesticidi comporta per i consumatori» ed ha concluso che, «Sulla base delle attuali conoscenze, l'esposizione a lungo termine ai residui individuati nei principali alimenti che fanno parte della dieta degli europei non desterebbe preoccupazioni per la salute».

Nel programma coordinato a livello Ue vengono analizzati da 20 a 30 prodotti alimentari (frutta, ortaggi, cereali e prodotti di origine animale), ritenuti i principali componenti della dieta europea, in un periodo di tre anni. Nel 2009 i prodotti selezionati sono stati: melanzane, banane, burro, cavolfiore, uova, succo d'arancia, piselli, peperoni, uva da tavola e frumento. Il numero dei pesticidi analizzati nei campioni di origine vegetale è aumentato da 55 nel 2006 a 120 nel 2009.

La valutazione dell'esposizione acuta di breve termine è stata effettuata sulla base degli scenari peggior, ipotizzando il consumo di abbondanti porzioni di alimenti contenenti i massimi livelli di residui rilevati, e l'Agenzia ha concluso che «I rischi per i consumatori erano improbabili» Ma anche che «Per 77 dei 10 553 campioni prelevati nel corso del programma coordinato dall'Unione europea non è stato possibile escludere un rischio potenziale. Gli Lmr sono stati superati più frequentemente nei campioni provenienti da Paesi esterni allo Spazio economico europeo (6,9 % dei campioni) che in quelli provenienti dai Paesi Ue ed Efta (1,5 % dei campioni). Nel complesso, le percentuali di superamento più basse si sono registrate nei prodotti alimentari di origine animale (0,3 %).

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