[08/11/2011] News

A Trento riparte l'Internet governance forum: problemi e potenzialitą del web in Italia

Dopo l'ultima edizione mondiale dell'Internet governance forum (Igf), tenutosi dal 27 al 30 settembre 2011 all'United nations office di Nairobi, in Kenya, aprirà giovedì a Trento la quarta edizione nazionale dell'Igf, dopo aver toccato negli anni scorsi le città di Cagliari, Pisa e Roma. Questa volta il programma dell'evento (dal 10 al 12 novembre, http://www.igfitalia2011.it/) affronterà varie sfaccettature del prisma rappresentato dal web italiano, con le sue problematiche e le sue prospettive; le quattro macroaree tematiche saranno dedicate a "Tecnologia e ricerca", "Società e cultura", "Diritti e doveri" ed "Economia e condivisione", con molteplici occasioni di approfondimento previste per ogni area trattata.

L'Internet governance forum, originariamente partorito nel 2005 nel corso del Vertice mondiale sulla società dell'informazione - un'iniziativa dell'Onu e dell'International Telecommunication union - ha potuto diffondersi nel nostro Paese nella forma di edizione nazionale a partire dal 2008, grazie agli sforzi dell'Internet society italiana (Isoc), in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche, il Cnr.

 

‹‹Rendere bene in italiano il concetto di "Internet governance" non è propriamente facile - è possibile leggere sul sito dell'iniziativa - . Nel corso degli anni, si è giunti a concordare una definizione "operativa" di Internet governance: la governance di Internet è lo sviluppo e l'applicazione da parte dei governi, del settore privato e della società civile, nei loro rispettivi ruoli, di principi, norme, regole, procedure decisionali e programmi condivisi che determinano l'evoluzione e l'uso di Internet››.

 

La situazione della rete in Italia non presenta tratti particolarmente soddisfacenti, dato che - secondo dati Istat - soltanto il 53% degli italiani adulti (dai 45 ai 54 anni, soprattutto le donne) conosce la rete, e il 55,9% possiede un computer. Questa sorta di analfabetismo digitale viene solamente in parte compensato da una generazione di nativi digitali, i giovani che sono nati e cresciuti utilizzando le nuove tecnologie. I problemi da affrontare passano, come riportato anche in una recente commento su la Repubblica di Paolo Ferri - docente di Teorie e tecniche dei nuovi media alla Bicocca - da un ‹‹forte ritardo nelle infrastrutture, nella diffusione della banda larga, ma anche una resistenza culturale. Quegli stessi adulti così restii ad usare un pc vivono invece incollati al telefonino››.

 

Eppure, Internet sta accrescendo continuamente la sua presenza nella vita degli italiani, assumendo una tale e progressiva importanza tanto da concretizzare una proposta di Stefano Rodotà in un disegno di legge costituzionale per modificare l'attuale articolo 21 con una sorta di 21bis, che reciti "tutti hanno eguale diritto di accedere alla rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale"; in questo modo, si fa così avanti nella legislazione italiana la proposta di inserire un accesso adeguato alla rete nell'elenco dei diritti fondamentali garantiti per costituzione, qualificandolo come una sorta di bene comune digitale, in barba a tutti i recenti e diffusi tentativi di censura verso la rete stessa.

Non solo. Internet, è bene sempre ricordarlo, rimane comunque uno strumento che, si, può concretizzare molte possibilità, ma porta con se anche molti interrogativi. Dalla necessità di promuovere e mantenere la neutralità del web, alla necessità di definire gli strumenti più adeguati per gestire la nostra nuova modalità di accesso alla conoscenza, ‹‹alla ricerca di nuovi equilibri tra la giusta remunerazione del lavoro intellettuale e la libertà di accesso universale alla conoscenza››.

Di tutto questo si parlerà all'Igf di Trento, non mancando di sottolineare un tratto fondamentale della rete, e che la accomuna a tutti gli altri mezzi d'informazione. I media, per definizione, rappresentano il mezzo tramite cui veicolare dei contenuti, e su questi, e non solo il modo scelto per fruirli è necessario concentrare prioritariamente l'attenzione.

Un elemento di riflessione che non mancherà a Trento, con un esempio sostanziale che prenderà spunto proprio dalla sostenibilità: un modo di essere, pensare ed agire che necessita una sostanziale attenzione e diffusione da parte dei media, partendo dalla considerazione di come il web possa ‹‹risultare un elemento chiave per favorire una migliore sostenibilità ambientale del nostro stile di vita. Tutela ambientale e predisposizione di un modello economico sostenibile attraverso lo sviluppo della società dell'informazione sono una priorità per governi e istituzioni››. 

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