[08/11/2011] News toscana

Riduzione del rischio idraulico, la prevenzione: gli interventi previsti dal comune di Arezzo

Questa volta, almeno a livello di pianificazione, un ente locale affronta il tema del rischio idraulico parlando di prevenzione. Il comune di Arezzo ha illustrato le sue proposte contenute nel Piano Strutturale e nel Regolamento urbanistico entrambi approvati. «Lo studio ha interessato i principali corsi d'acqua del nostro territorio per una lunghezza complessiva di circa 80 km, mentre circa 1500 sono sezioni idrauliche rilevate e\o aggiornate- hanno informato dall'amministrazione- Tale studio, approvato sia dal Genio Civile che dall'Autorità di Bacino del fiume Arno, ha consentito di individuare in maniera precisa gli ambiti del territorio soggetti a rischio idraulico, ponendo le condizioni per il superamento del rischio idraulico nel territorio comunale».

Nello specifico nel piano strutturale è prevista la realizzazione di un tracciato alternativo per l'alveo del Castro che consentirà di convogliare le acque dello stesso torrente e del suo affluente Bicchieraia nel torrente Vingone, opportunamente adeguato e ricalibrato. Nel Regolamento urbanistico (strumento operativo del Piano Strutturale) con valenza quinquennale, sono state inserite le previsioni di alcune casse di espansione lungo i torrenti più a rischio di esondazione (Castro, Bicchieraia, Valtina e Sellina), che dovrebbero rendere meno gravosa, sia in termini di fattibilità tecnica che economica, la realizzazione del canale diversore.

Il problema non banale, visto che le soluzioni sono state individuate, è quello di reperire le risorse necessarie per realizzare queste opere. Il Regolamento urbanistico oltre a indicare gli interventi pubblici necessari per la riduzione del rischio idraulico, contiene anche norme volte a "premiare gli interventi virtuosi" dei privati finalizzati a garantire una maggiore efficienza delle rete idraulica del territorio agricolo e un corretto uso del suolo, garantendone un presidio costante.

«Il riferimento è, in particolare, all'art. 50 delle norme tecniche del Regolamento urbanistico, che al fine di incentivare la delocalizzazione degli immobili presenti lungo i corsi di d'acqua, nelle aree ricadenti in classe di pericolosità idraulica 4, nonché nelle aree individuate per la riduzione del rischio idraulico (casse di espansione e canali di salvaguardia) ammette interventi di trasferimento volumetrico con un incremento del 35% della sul esistente- hanno spiegato dall'amministrazione- Particolarmente significative sono inoltre le previsioni relative alla "Trasformabilità del territorio rurale" che vincolano la realizzazione di nuovi edifici rurali al mantenimento dei fossi e della rete scolante, nonché al ripristino della loro funzionalità dove questa risulti essere manomessa da interventi precedenti».

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