[04/11/2011] News toscana

Alluvione in Lunigiana: i primi impegni del Consiglio regionale e i diktat del presidente Rossi

Mentre in Lunigiana si attende con trepidazione il picco della nuova ondata di maltempo previsto tra stasera e domani, il Consiglio regionale ha ricordato le vittime dell'alluvione e ha ringraziato quanti stanno ancora lavorando per ripristinare la normalità e sostenere le popolazioni colpite.

«Il breve sorvolo in elicottero nel terzo giorno dell'emergenza - ha dichiarato il presidente della Regione Enrico Rossi - mi ha rivelato la bellezza straordinaria di quella gola appoggiata alle Apuane, aspra, affascinante, che incute timore e che può trasformarsi in una trappola. Dall'alto si percepisce l'eccezionalità dell'evento che ha colpito la zona, ma anche quanto sia stata poco lungimirante la capacità dell'uomo di rapportarsi con questa natura. Almeno da un certo momento in poi, perché l'abitato storico di Mulazzo sta saldo sulla roccia, mentre le zone di edificazione più recente sono devastate dai torrenti tombati, così come i quartieri di Aulla realizzati nella golena».

Il presidente poi ha approfondito i vari aspetti inerenti il disastro, in primis la necessità di fornire aiuti immediati ai cittadini e alle imprese per avviare la ricostruzione. «Non possiamo aspettare a dar mano alle imprese, al commercio. L'ipotesi è quella di adottare, per agevolare l'accesso al prestito e quindi alla liquidità, un protocollo con Fidi Toscana analogo a quella utilizzato per un settore produttivo in crisi, quello dell'edilizia. Oggi la giunta propone al consiglio l'istituzione di una accisa di 5 centesimi al litro per il 2012, un contributo straordinario che chiediamo ai cittadini per trovare le risorse con cui far fronte alle spese. E' una misura prevista in Finanziaria, la consideriamo straordinaria e limitata. Queste risorse ci serviranno per pagare le emergenze, per rifondere le attività economiche danneggiate con contributi per attrezzature e magazzino, per risarcire i privati delle perdita di beni mobili e immobili, per la ricostruzione, a partire dai cinque ponti distrutti».

L'aula ha poi approvato all'unanimità l'istituzione dell'imposta regionale sulla benzina di 0,05 euro al litro per il 2012 e inoltre ha anche dato il via ad un contributo straordinario di solidarietà di 100.000 euro stanziato dal Consiglio regionale prelevato dal fondo di riserva del bilancio del Consiglio per l'esercizio 2011. «Una volta alla settimana sarò nelle zone alluvionate mentre istituirò un gruppo ristretto di assessori incaricati di seguire da vicino le operazioni. Vogliamo che gli interventi abbiano lo stesso impatto e gli stessi risultati di quelli che la Toscana realizzò a suo tempo a Cardoso».

Poi Rossi parlando in generale di tutela del territorio è tornato su prevenzione e responsabilità. «Dobbiamo stabilire vincoli forti. E fin dalla prossima finanziaria fissare un momento in cui in Toscana, tendenzialmente, non si alza un mattone nelle zone a rischio e se lo si fa si assumono responsabilità e precise e oneri in caso di danni. E' un passaggio ineludibile». Per essere espliciti il presidente si è rivolto ai comuni che danno permessi di costruzione in aree a rischio (il rispetto delle norme in vigore è sottointeso) e agli stessi cittadini che intendono costruire e vivere in queste aree. In caso di danni in questi casi non si può chiedere alla collettività che se ne faccia carico.

«La via che scegliamo oggi con l'introduzione dell'accisa è una strada nuova che ci carica di responsabilità e che ci costringe a rivedere puntualmente le politiche ambientali e urbanistiche- ha continuato il presidente- Il governo, lo stato, dopo aver concesso 300 milioni al Veneto e 2 alla Toscana, ha abbandonato il campo e ora siamo noi a chiedere ai cittadini un contributo di solidarietà. Quante volte in futuro potremo permetterci di farlo? Quella a cui siamo chiamati è una svolta culturale- ha aggiunto Rossi- Nel 2012 dobbiamo costruire una mappa della Toscana che ci indichi: qui si costruisce, qui non si può, qui si potrebbe ma costa di più ed è rischioso, e sappia chi lo fa che se ne assume responsabilità e oneri. Dobbiamo costruire una strategia rispetto alla ferita che lo sviluppo e l'edificazione hanno inferto alla natura, ragionare in termini di adattamento, di prevenzione. Rileggere l'attività della protezione civile ma anche tutti gli interventi in funzione della attenuazione del rischio complessivo, senza cullare una illusione di sicurezza totale che si scontra tra l'altro con la carenza di finanziamenti» ha concluso Rossi.

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