[03/11/2011] News

Fao: «Cala l'indice dei prezzi alimentari, ma restano pił alti che nel 2010»

Oggi la Fao ha reso noto che «L'Indice dei prezzi alimentari della Fao è sceso in ottobre a 216 punti, il dato più basso degli ultimi 11 mesi, un calo del 4%, ovvero di nove punti rispetto a settembre.  Ciononostante, i prezzi rimangono in genere più alti rispetto allo scorso anno e più volatili».

Secondo l'Indice Fao dei prezzi di novembre, «La flessione è stata innescata dalla brusca diminuzione dei prezzi internazionali dei cereali, degli oli, dello zucchero e dei prodotti latteo-caseari.  I prezzi della carne sono quelli che hanno subito il calo minore».

Previsioni incoraggianti ci sono per l'offerta di alcune derrate ma è soprattutto l'incertezza della situazione economica mondiale ad aver spinto i prezzi internazionali al ribasso, «Sebbene questa tendenza sia stata in parte controbilanciata dalla forte domanda dei paesi emergenti - sottolinea la Fao - dove la crescita economica rimane robusta.

La Fao ha pubblicato oggi anche il suo rapporto semestrale "Food Outlook" che analizza gli sviluppi dei mercati mondiali delle derrate e dei mangimi animali e secondo il quale «La maggior parte dei prezzi delle derrate potrebbero dunque restare nei prossimi mesi al di sotto dei picchi registrati di recente.
Nel caso dei cereali, per i quali per il 2011 si prevede un raccolto record, le proiezioni indicano che i prezzi resteranno relativamente stabili, sebbene a livelli più bassi, ancora per buona parte del 2012».

Nel  2011 ci dovrebbe essere una produzione cerealicola record di 2.325 milioni di tonnellate, un incremento del 3,7%. « Questo aumento complessivo si scompone in un aumento del 6% della produzione di grano, del 2,6% di quella dei cereali secondari e del 3,4% di quella del riso - spiega la Fao -  A livello mondiale, il consumo annuale di cereali destinati all'alimentazione starà al passo con la crescita demografica, e rimarrà stabile intorno a 153 kg a persona».

Negli ultimi mesi i prezzi internazionali dei cereali sono calati: l'indice dei prezzi cerealicoli della Fao in ottobre si è attestato a 232 punti, il livello più basso registrato nell'ultimo anno.  Però i prezzi dei cereali in media rimangono un 5% più alti rispetto al livello già alto dello scorso anno».

Gravi problemi causati dalle recenti inondazioni hanno compromesso le prospettive della produzione di riso in Tailandia, ma l'impatto sui mercati internazionali è rimasto sinora abbastanza contenuto grazie alle grandi riserve a disposizione.

L'abbondante offerta di zucchero ha fatto calare i prezzi a livello mondiale fin da giugno e un incremento dell'offerta si è fatto sentire anche sui mercati latteo-caseari, mentre la forte produzione di olio di palma ed il raccolto record di semi di girasole negli ultimi mesi ha spinto al ribasso i prezzi degli oli.
Secondo Food Outlook «I prezzi resteranno in genere estremamente volatili, di pari passo con l'instabilità dei mercati finanziari ed azionari».  Abdolreza Abbassian, analista Fao dei mercati cerealicoli, sottolinea che «Anche le fluttuazioni dei tassi di cambio e le incertezze dei mercati energetici stanno contribuendo alla marcata oscillazione dei prezzi delle derrate, Gli elevati prezzi alimentari mettono sotto pressione i Paesi meno sviluppati (Least developed countries  Ldc) che nell'ultimo anno hanno visto quasi triplicare la loro fattura di importazioni alimentari.  Il costo globale delle importazioni alimentari nazionali si prevede raggiungerà quest'anno circa 1.300 miliardi di dollari. Gli stock cerealicoli mondiali si prevede aumenteranno di un 3,3% rispetto ai ridotti livelli d'apertura, per raggiungere 507 milioni di tonnellate per la fine della stagione nel 2012.  A questo livello lo stock-to-use ratio (il rapporto tra stock finali ed utilizzazioni interne ndt.) per il 2011/12 si prevede si avvicinerà al 22%v, solo un leggero aumento rispetto al 2010/2011».
Il Food Outlook comprende un capitolo sul nuovo Sistema d'informazione sui mercati agricoli (Agricultural market information system - Amis), stabilito dal G20 all'inizio dell'anno e che ha sede alla Fao a Roma.

Amis è gestito da un Segretariato congiunto composto da nove organizzazioni internazionali (Fao, Ifad, Ocse, Unctad, Pam, Banca Mondiale, Omc, Ifpri e la Task Force ad alto livello dell'Onu per la crisi della sicurezza alimentare globale) ed ha il compito di raccogliere, analizzare e diffondere informazioni su base regolare riguardo sulla situazione corrente e futura dei mercati e delle politiche alimentari. Oltre al Segretariato, Amis include due gruppi di lavoro: il Gruppo di informazione sul mercato mondiale degli alimenti, con il compito di raccogliere ed analizzare le informazioni sul mercato alimentare, ed il Forum di risposta rapida, per coordinare la risposta politica.

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