[03/11/2011] News toscana

La Toscana verso una nuova norma sul servizio fitosanitario

La Regione Toscana ha presentato nelle commissioni Agricoltura e Sanità riunite per l'occasione in seduta congiunta, la proposta di legge sulla disciplina del servizio fitosanitario. L'obiettivo della nuova norma è quello di riorganizzare e potenziare il servizio per evitare la diffusione di agenti patogeni dannosi per l'agricoltura toscana e tutelare l'esportazione delle nostre produzioni, nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. Durante l'illustrazione della proposta è stato evidenziata la mole di lavoro che interessa il settore. La Toscana è una delle regioni con le più ampie superfici agricole e boschive, con tre punti di entrata strategici (l'aeroporto di Pisa e i porti di Livorno e Carrara), un considerevole numero di imprese vivaistiche (circa 4000) e una crescente attività commerciale di import-export di materiale vegetale, tutte oggetto di autorizzazioni e controlli fitosanitari.

«Il servizio fitosanitario regionale che applica sul territorio le direttive comunitarie recepite nell'ordinamento nazionale e rilascia le autorizzazioni previste dalla normativa nazionale e regionale, svolge numerose funzioni- hanno spiegato i tecnici- Si passa dalla certificazione dei prodotti vegetali, ai controlli alle frontiere sullo stato fitosanitario dei vegetali coltivati e spontanei, per evitare la presenza di parassiti, al monitoraggio sul territorio. Inoltre, il servizio accerta le violazioni, rilascia la certificazione per i vegetali destinati all'esportazione e svolge un ruolo di raccordo e di informazione con il mondo scientifico e gli enti locali. Da marzo 2011 lo sportello unico che rilascia le autorizzazioni fitosanitarie ne ha emesse 100, significa che 100 nuove imprese lavorano in questo campo». Sono due le figure professionali che operano nel settore: gli ispettori, laureati in materie agricole e specializzati, e i tecnici fitosanitari, diplomati addetti al monitoraggio e ai laboratori. In Toscana si parla della necessità di 76 ispettori fitosanitari (40 è una stima per garantire l'operatività del servizio) calcolata in base al numero di imprese da controllare, estensione territoriale, rapporto import-export. Al momento sono 30 gli ispettori operativi sul territorio (10 distaccati da Arpat). «Basti pensare che solo al porto di Livorno, per i vegetali in entrata vengono emessi in un anno 7000 certificati; per l'export, invece, ci si attesta sui 3000 certificati l'anno» hanno concluso i tecnici.

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