[28/10/2011] News toscana

Discoteche a Marina di Torre del Lago, Legambiente: «No all'abusivismo. Rispettare le leggi e i confini del Parco»

Accogliamo con soddisfazione l'intervento della Procura di Lucca, che finalmente tenta di ristabilire il principio della legalità e del rispetto delle regole sulla Marina di Torre del Lago, tenendo conto della particolarità del contesto ambientale in cui le attività di ballo e spettacolo si sono sviluppate. Argomenti da noi più volte ribaditi nel corso di questi anni e recentemente portati anche all'attenzione della Regione, dei Prefetti e dei Questori.

Allo stesso tempo dispiace vedere prese di posizione contrarie a questo provvedimento e scarsamente lungimiranti da parte di forze politiche da cui ci si sarebbe aspettata, se non una maggiore sensibilità ai temi della sostenibilità ambientale, almeno una difesa dei beni comuni e dell'interesse dell'intera comunità e soprattutto un richiamo alla legalità invece che all'abusivismo (o le rivendicazioni fatte a livello nazionale non valgono quando si scende su quello locale?).

Che dire poi delle richieste di deroga ai regolamenti e di scorporo delle Marine dal Parco? Lo scorso anno a Nagoya tutti i paesi aderenti all'ONU hanno sottoscritto una Convenzione sulla Biodiversità che li impegna ad ampliare le aree protette fino a raggiungere il 17% del territorio (10% per le riserve marine) e mentre il nostro paese e la nostra Regione stanno legiferando in tal senso ed alcuni Parchi Toscani hanno ricevuto richieste di ampliamento dalle proprie comunità, i politici viareggini vogliono riportarci indietro di 30-40 anni, chiedendo una riduzione delle aree tutelate dal Parco.

La situazione delle Marine viene descritta come un Paradiso in terra, come la panacea alla crisi del turismo, che solo per la presenza del Parco non riesce a realizzarsi in tutta la sua magnificenza. Siamo davvero sicuri che sia così? Vogliamo davvero perdere un patrimonio che ci è stato tramandato e che rappresenta l'identità dei nostri luoghi, ciò per cui la Versilia è qualcosa di diverso da altre località balneari, e svenderlo per un piatto di lenticchie in salsa caraibica?

Ci piacerebbe sapere poi di quale qualità della vita dei cittadini vagheggiano questi signori, in quanto è tutto da dimostrare che a seguito dell'usurpazione delle marine da parte dei locali notturni, che lì non dovevano stare, le condizioni di vita dei viareggini e dei torrelaghesi siano migliorate: accanto a notti insonni e degrado sociale ed ambientale, i cittadini hanno anche dovuto farsi carico dei costi di gestione del territorio legati a queste attività.

Ci auguriamo, per il bene di tutti, ma veramente tutti, che la Procura vada avanti con le sue indagini, ovviamente senza fare torto a nessuno e dunque allargandole anche alla Marina di Levante, per la gioia dei cittadini della Darsena, che sperano ancora di tornare a dormire sonni tranquilli.
E soprattutto che venga ribadita l'intangibilità dei confini del Parco.

* Presidente del Circolo Legambiente Versilia 

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