[25/10/2011] News

Fuga di documenti: la lobby degli Ogm cerca star internazionali per la sua campagna pubblicitaria segreta

EuropaBio, l'associazione che rappresenta gli interessi di Monsanto, Basf e di altri grandi gruppi del settore Ogm, sta tentando di rilanciare l'immagine degli Organismi geneticamente modificati in Europa con il coinvolgimento di "star" dello spettacolo e della politica. Rue 89 Planète  spiega che «Per mandare avanti la sua causa, la lobby degli Ogm cerca di reclutare delle personalità».

E' quello che viene fuori da e-mail, lettere e documenti «Strettamente confidenziali» pubblicati da Rue 89 e dal Guardian che svelano la strategia messa in atto dalla lobby per condizionare i decisori dell'Unione europea. «EuropaBio, ha bisogno di ottenere delle autorizzazioni da Bruxelles - spiega Rue 89 - Ma, secondo l'associazione europea delle biotecnologie, l'Unione europea non ha sbloccato abbastanza lo sfruttamento delle colture geneticamente modificate. Per far pressione sulla Commissione, cosa di più efficace che dei portavoce credibili?»

Secondo la lettera inviata a star dello spettacolo e personalità politiche, redatta da una società di pubbliche relazioni ed intitolata «Partecipazione ad una campagna internazionale di sensibilizzazione», l'obiettivo ultimo è quello di ottenere la firma di una decina di opinion-leader di livello internazionale per aprire poi una tribuna su The Financial Times o su un altro media di grande prestigio. EuropaBio ricorda che già Bill e Melinda Gates, attraverso la loro Fondazione, hanno promosso i presunti benefici ambientali degli Ogm e chiede quindi alle personalità interpellate di uscire dal «Vecchio dibattito sterile. Era giustificato non fidarsi degli Ogm negli anni '90 quando non erano stati sperimentati e la scienza sembrava timorosa. Ma dopo 15 anni di colture geneticamente modificate condotte con successo, con più di  2.000 miliardi di pasti serviti e mangiati, senza alcun effetto negativo per la salute e l'ambiente, forse è tempo di riflettere. Se vogliamo aumentare la produzione alimentare in Europa, fare attenzione all'ambiente ed aiutare altri Paesi del mondo, può essere il momento di pensare alla modificazione genética?».

Secondo il Guardian, la lobby Ogm ha contattato l'ex segretario generale dell'Onu Kofi Annan (nella foto), che avrebbe rifiutato di partecipare alla campagna pro-Ogm, il cantante irlandese Bob Geldolf, famoso per il suo impegno contro la fame in Africa, l'ex commissario Ue britannico Lord Patten e l'ex ministro francese Claude Allègre, che non avrebbero ancora risposto all'invito. Allègre, conosciuto per le sue posizioni filo-Ogm, ha smentito a Rue89 di essere stato avvicinato. Ma in una e-mail datata 5 ottobre si legge che le personalità contattate avrebbero «Manifestato il loro interesse» a diventare «Ambasciatori» della causa Ogm e che sarebbero possibili le adesioni di Kofi Annan e del giornalista ecologista britannico Mark Lynas. Inoltre, dai documenti viene fuori che bisogna che i legami tra "ambasciatori" ed industria Ogm rimangano invisibili, per presentare questa operazione di relazioni pubbliche come qualcosa di totalmente spontaneo.

Per minimizzare la fuga di documenti, l'addetto stampa di EuropaBio ha insistito sul fatto che le personalità contattate non dovrebbero essere remunerate per sostenere gli Ogm e che nessuno fino ad ora si è ancora detto d'accordo a sostenere il piano di comunicazione pro-Ogm.

Dopo che Guardian il 20 ottobre ha reso noto le lettere riservate, successivamente riprese da Rue 89 e dall'Afp, il direttore di EuropaBio, Carel du Marchie Sarvaas, ha cercato di giustificare l'operazione: «EuropaBio pensa che sia nel suo ruolo contattare dei partigiani degli Ogm al fine di assicurare la comprensione del tema da parte del grande pubblico e dei decisori, visto che un gran numero di scienziati, universitari, attivisti ed ex politici  pensano che gli Ogm hanno un ruolo positivo nell'agricoltura europea».

Ma i documenti filtrati sono abbastanza compromettenti perché EuropaBio insinua che i consumatori europei si oppongono irresponsabilmente agli Ogm nonostante offrano «Delle soluzioni per attenuare il cambiamento climatico, aiutare il miglioramento dell'approvvigionamento alimentare e la messa in atto di un'agricoltura sostenibile».

Sylvain Tardy direttrice delle campagne di Greenpeace France, sottolinea che «La fame nel mondo non è l'obiettivo dei fabbricanti di Ogm, il loro obiettivo è la proprietà delle sementi, che impoveriscono proprio i contadini. La fame non è legata alla sovra-produzione ma ad un problema di ripartizione delle ricchezze. E' la prima volta che vediamo la lobby Ogm muoversi mascherata in questo modo. Si nascondono dietro delle personalità per paura della luce. Contrariamente alle argomentazioni di EuropaBio, le colture Ogm non risolveranno la fame in Africa, né nel resto del mondo. La fame è prima di tutto una questione  politica: più di un miliardo di persone nel pianeta soffrono la fame in questo stesso momento, ma secondo la Food and agriculture organisation (Fao), produciamo già una volta e mezzo la quantità di cibo necessaria per dare a ciascuno nel mondo un'alimentazione nutriente e sufficiente. Il mondo deve essere capace di produrre gli alimenti dei quali ha bisogno per nutrirsi senza dipendere dalle multinazionali che gli forniscano a caro prezzo sementi e prodotti chimici».

Secondo Greenpeace, «Questa iniziativa di pura pubblicità è un insulto alle democrazie europee: la Francia, la Germania, l'Ungheria, la Grecia, il Lussemburgo, l'Austria e la Bulgaria hanno sospeso la coltura del mais MON810 sui loro territori per molteplici ragioni. E' un insulto ai cittadini europei che in più di un milione hanno firmato la petizione che chiede alla Commissione europea una moratoria su tutte le autorizzazioni Ogm. I sistemi agricoli condotti dalla tecnologia della genìa genetica sono discreditati, minacciano la biodiversità delle colture e presentano dei rischi potenziali per la salute umana e l'ambiente. A paragone, l'agricoltura sostenibile ha dimostrato di essere in grado di assicurare la sicurezza alimentare e dei rendimenti elevate con molteplici e diverse avversità, come le malattie, i danneggiamenti e la siccità. L'agricoltura soste si basa su una diversità di colture e di pratiche agricole, sulla protezione degli ecosistemi, su un  minore consumo di energia. Promuove l'indipendenza di piccoli contadini ed un commercio equo. Esige una ricerca al servizio del maggior numero di persone».

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