[21/10/2011] News toscana

La legge sulla partecipazione e il governo del territorio in Toscana

Dopo l'intervento di Morisi su Il Tirreno sulla legge regionale sulla partecipazione prossima alla scadenza, sono intervenuti Rodolfo Lewanski su l'Unità e Antonio Florida su Repubblica. Nel rapporto redatto da Lewaski si rileva che finora la legge non è stata usata per far partecipare i cittadini a decisioni riguardanti grandi opere pubbliche.

Florida responsabile del settore ‘Politiche di partecipazione' della Regione Toscana trae un bilancio più positivo ricordando alcune esempi ai quali aveva fatto riferimento anche Morisi. Quello che non mi pare si possa dire è che si sia riusciti a costruire quel ‘dibattito pubblico' a cui mirava e mira la legge con gli articoli 7 e 10.

A me sembra che le vicende varie ed anche assai diverse di cui proprio in queste settimane si sta discutendo in Toscana ( spesso niente affatto nuove) dalle torri eoliche, all'archeologia, alle coste, alla gestione dell'acqua, dei rifiuti e molto altro ancora; agricoltura, fiumi, Peretola e così via. Sono tutte cose che prese e gestite separatamente tra di loro spesso configgono e si pestano i piedi.

Il PIT -e non solo- doveva individuare i percorsi ‘integrati' e quei livelli ‘giustezza' di cui parla la legge. Il tutto reso più complicato da quelle politiche di riordino istituzionale che sbarroccia tra comunità montane mandate in pensione, province da abrogare, associazioni intercomunali o comuni unici che stentano come all'Elba, gestioni regionali e interprovinciali con sullo sfondo i bacini e i parchi regionali e nazionali che riguardano territori e ambiente interregionali.

Sul piano nazionale il panorama è sempre più affollato di moribondi che vanno dal Federalismo ad una governo del territorio capace solo di partorire condoni.

Mi chiedo se anche decisioni e leggi regionali recenti vanno nella direzione di favorire quel dibattito pubblico voluto dalla legge sulla partecipazione. Registriamo prese di posizione di comitati vari, di dichiarazioni ,ad esempio, dell'assessore Marson -sulle cui competenze in casi come quello della Laika Antonella Mansi presidente degli industriali ha dei dubbi- che innescano sovente polemiche a cui seguono precisazioni, spiegazioni ed anche correzioni le quali però finora non sembrano produrre effetti significativi sul PIT, la legge sui parchi sempre più in crisi per la politica rovinosa del governo.

Mi riferisco naturalmente innanzitutto ai ruoli e alle politiche istituzionali ma non posso tacere che un partito come il Pd in Toscana dovrebbe dire finalmente la sua in maniera più chiara perché di Renzi e del suo big-bang e le sue candidature ci siamo anche un po' rotti. Si può dire? Non servirà probabilmente un ambientalismo al cachemire che non piace alla Mansi, proviamo con il fustagno, ma diamoci una mossa.

* gruppo San Rossore

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