[21/10/2011] News

Tipping Point: quale stabilità finanziaria sostenibile per la green economy del futuro?

Si è conclusa a Washington la tavola rotonda "The Tipping Point: Sustained stability in the next economy", organizzata dal Programma per l'ambiente dell'Onu (Unep), per discutere dell'agenda dello sviluppo sostenibile con i players del settore finanziario. L'iniziativa è arrivata proprio nel bel mezzo di una crisi economica planetaria che nessuno riesce ad affrontare con le vecchie ricette liberiste e dalla tavola rotonda è scaturito un appello per la riforma del sistema finanziario globale.

Mentre un'ondata di indignazione e di protesta contro il neoliberismo finanziario scuote il mondo dagli Usa all'Italia, dalla Gran Bretagna alla Grecia, dal Giappone all'India, l'Unep ha riunito nella capitale statunitense 500 personalità, imprenditori, banchieri, politici, ambientalisti ed economisti per tentare di proporre delle soluzioni.

Durante la tavola rotonda in molti hanno detto che il rilancio e l'assestamento economico può venire soprattutto da soluzioni come l'aumento degli investimenti nell'energia rinnovabile, nel risparmio energetico, nella green economy e nello sviluppo sostenibile.

A meno di un anno da Rio+20, la Conferenza Onu sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Rio de Janeiro, in Brasile, l'Unep Finance Initiative (UnepFi) ha organizzato la tavola rotonda di Washington proprio come la prima di una serie di incontri per discutere come orientare il ruolo crescente del settore privato nella tutela globale dell'ambiente.

Il capo dell'(UnepFi), Paul Clements-Hunt, aprendo i lavori ha detto che «L'économia mondiale è in un momento critico. C'è un rischio reale che la disconnessione tra le realtà economiche e i mercati finanziari erodano la fiducia. . Se vogliamo scongiurare questo scenario, in difetti che più danneggiano l'economia globale devono essere riprogettati, con l'adozione di pratiche di mercato che diano valore sia alla sostenibilità che alla stabilità finanziaria a lungo termine».

E la co-presidente del'UnepFi, Barbara Krumsiek, ha aggiunto che «Non è possibile ristabilire il sistema finanziario ai livelli di profitti e di capitalizzazione che esistevano precedentemente senza pervenire simultaneamente a che tutti gli americani possano ritrovare la stessa sicurezza e le stesse opportunità di prima».

L'ex presidente dell'Irlanda, Mary Robinson, pensa che «Chiaramente il mondo finanziario deve fare la sua parte nella creazione di meccanismi che portano ad un'economia più equa e verde. L'insieme delle proposte avanzate nel corso della Global Roundtable sono una roadmap politicamente credibile ed economicamente valida per raggiungere questo obiettivo. I risultati della tavola rotonda sono infatti di grande attualità, in quanto offrono soluzioni concrete per il 99% di coloro che si sentono emarginati dal sistema economico attuale». Pensare ad un'autoriforma equa e verde della finanza speculativa, della quale non si conoscono bene nemmeno i "mandanti", è una vera utopia, soprattutto se evocata dall'ex presidente di un Paese che è stato messo in ginocchio proprio dalla speculazione finanziaria.

Ma la tavola rotonda di Washington era ingombra di due pesanti ammonimenti: l'appello del segretario generale dell'Onu Bam Ki-moon al G2 0 che si terrà all'inizio di novembre a Cannes, in Francia, che ha chiesto ai leader delle più grandi economie di non interessarsi solo dei loro problemi interni ma di fare iniziative immediate per restituire la fiducia tra i popoli del pianeta in un momento di crisi senza precedenti; il rapporto "Global Employment Trends for Youth: 2011 Update" dell'International labour organization (Ilo) che mette in guardia la politica mondiale a sulla traumatizzazione di un'intera generazione di giovani lavoratori precari e disoccupati e sulla moltiplicazione dei lavoratori poveri nei Paesi in via di sviluppo.

L'economia, l'ambiente e le risorse del mondo sembrano essere davvero arrivati ad un "Tipping Point" che richiede non solo una svolta o un cambiamento, ma un mutamento di sistema, di ridistribuzione della ricchezza e di utilizzo delle risorse sempre più scarse.

Tra coloro che chiedono il cambiamento ci sono anche illustri "pentiti", come la Robinson e l'ex primo ministro britannico Gordon Brown che in un dibattito con Nassim Taleb, l'autore del best-seller "The Black Swan" ha detto: «Bisogna rilanciare con le Nazioni Unite l'impegno sui temi del rischio sistemico e sulla sostenibilità finanziaria, la mia speranza è di contribuire a definire un nuovo tipo di pensiero e di azione che dobbiamo accettare per affrontare le sfide dell'economia globale, in cui cambiamento climatico, scarsità di risorse, volatilità dei prezzi delle materie prime e disuguaglianze di reddito, tra le altre attuali preoccupazioni, stabiliranno il contesto futuro per il nostro settore finanziario e per i mercati finanziari globali» Taleb ha ricordato che «A causa di incomprensioni, nella catena causale tra la politica e le azioni, si può facilmente innescare un Cigno Nero, grazie all'ignoranza aggressiva, come un bambino che gioca con un kit di chimica».

I partecipanti al summit hanno sottolineato che, con i giusti incentivi, i finanziamenti privati possono svolgere un ruolo essenziale di stimolo della ripresa dell'economia statunitense e per nuova occupazione in settori che vanno dalla tecnologia verde alla gestione degli ecosistemi. «Per esempio - sottolinea l'Unep - secondo The Economics of Ecosystem and Biodiversity (TeebB), un forest-carbon market ben regolato potrebbe crescere più di 10 miliardi di dollari entro il 2020, mentre il patrimonio totale dei servizi dell'ecosistema forestale è stimato in 5 trilioni di dollari».

L'amministratrice dell'Environmental protection agency (Epa) Usa, Lisa P. Jackson; ha spiegato che «Nell'ultimo decennio, l'Epa ha utilizzato i mercati per promuovere l'efficienza energetica e l'energia pulita, per far risparmiare denaro ai consumatori e creare posti di lavoro. Non c'è bisogno di scegliere tra ritorni economici e di tutela ambientale. Un'economia forte è un'economia più verde».

Tra gli eventi collaterali del summit di due giorni c'è stato anche lancio di un'iniziativa per integrare il rischio ecologico nei sovereign credit ratings e nei titoli di Stato e l'approvazione dalla dichiarazione 2011 Investor's Statement on Climate Change, con la quale un gruppo di investitori che vale 20 trilioni di dollari sollecita l'approvazione di un trattato sul clima giuridicamente vincolante.

Paul Abberley, chief executive di Aviva Investors London ha sottolineatio che «Le progressive companies capiscono che il valore a lungo termine è aumentato, grazie all'integrazione di considerazioni di sostenibilità a lungo termine nella loro strategia di business sono pienamente in grado di spiegare i loro progressi agli investitori. Per questo abbiamo fondato la Corporate sustainability reporting coalition, che ha collettivamente invitato gli Stati membri della Nazioni Unite ad impegnarsi per sviluppare una convenzione che dia il mandato ai company boards di prendere in considerazione le scelte sostenibili e di integrare quel che considerano necessario nei materiali dell'Annual Report and Accounts. Siamo anche alla ricerca dio meccanismi efficaci per gli investitori delle hold companies che ten gano conto della qualità delle loro informazioni, incluso, per esempio un voto consultivo all'annual general meeting».

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