[21/10/2011] News

Resource efficiency in Europe, una roadmap da migliorare ma da fare e seguire

Nel percorso verso la Conferenza delle Nazioni Unite Rio + 20 sullo Sviluppo Sostenibile che avrà luogo nel giugno 2012 a Rio de Janeiro, venti anni dopo il grande Earth Summit del 1992, si sta sempre di più approfondendo la teoria e la pratica di una nuova economia, di ciò che viene genericamente definita Green Economy (che sarà un tema centrale di tutta la Conferenza).

Proprio recentemente l'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) ha prodotto un interessante rapporto su di un tema centrale (ma certamente non esaustivo) dei percorsi di Green Economy sull'efficienza nell'uso delle risorse ("Resource efficiency in Europe. Policies and approaches  in 31 member and cooperating countries" vedasi http://www.eea.europa.eu/themes/economy/resource-efficiency/), mentre l'European Topic Centre on Sustainable Consumption and Production (ETC/SCP) ha elaborato, sempre per conto dell'Agenzia Europea per l'Ambiente il rapporto "Key messages on material resource use and effiociency in Europe: Insights from environmentally extended input-output analysis and material flows accounts" che costituisce un utile contributo di background informativo relative al dibattito politico circa l'uso efficiente delle risorse in Europa. Il lavoro che è stato scritto da esperti del Wuppertal Institut, del Copenhagen Resource Institute, di Eurostat e di Statistics Denmark e riporta un importante analisi per il calcolo del consumo totale di risorse dell'Europa (il rapporto si può ricavare dal sito    http://scp.eionet.europa.eu/publications/1234).

Ma un dato certamente più concreto, da un punto di vista politico, riguarda la comunicazione della Commissione Europea dal titolo "Roadmap to a Resource Efficient in Europe" rilasciata il 20 settembre scorso (COM (2011) 571 final).

La comunicazione ricorda che per molti decenni l'Europa ha conosciuto una crescita di prosperità e benessere basata su un uso intensivo delle risorse. La situazione attuale, secondo la Commissione, ci pone una duplice sfida: favorire la crescita necessaria per creare occupazione e benessere per i cittadini e nel contempo garantire che sia di qualità tale da assicurare un futuro sostenibile. Per affrontare queste difficoltà e trasformarle in opportunità, la nostra economia dovrà subire una trasformazione profonda nell'arco di una generazione nei settori dell'energia, dell'industria, dell'agricoltura, della pesca e dei trasporti, ma anche nel comportamento di produttori e consumatori. Solo preparandoci tempestivamente a tale trasformazione e in modo prevedibile e controllato potremo accrescere ulteriormente la nostra prosperità e il nostro benessere, riducendo nel contempo i livelli di utilizzo delle risorse e il relativo impatto.

Oggi, nell'Unione Europea, ogni cittadino consuma ogni anno 16 tonnellate di materiali, 6 delle quali sono sprecate (la metà finisce in discarica). È però ormai evidente che l'epoca delle risorse abbondanti e a basso costo è finita, le imprese devono far fronte all'aumento dei prezzi di materie prime e minerali essenziali, la cui scarsità e instabilità sul fronte dei prezzi hanno ripercussioni negative sull'economia. Le fonti di minerali, metalli ed energia, così come gli stock ittici, il legno, l'acqua, i suoli fertili, l'aria pulita, la biomassa e la biodiversità stanno subendo pressioni, così come avviene per la stabilità del sistema climatico. Mentre la domanda di alimenti, mangimi e fibre potrebbe aumentare del 70% da qui al 2050, il 60% dei principali ecosistemi del pianeta in cui sono

prodotte queste risorse, come ci documentano accuratamente studi internazionali come il Millennium Ecosystem Assessment (vedasi www.maweb.org ) è già degradato o sfruttato in modo non sostenibile.

La Commissione riconosce esplicitamente, come già appare in tanti altri documenti ufficiali della stessa, che il nostro sistema economico continua ad incoraggiare un uso inefficiente delle risorse

attribuendo ad alcune di queste prezzi inferiori al loro costo effettivo. Pertanto promuovere l'uso efficiente delle risorse ha solide motivazioni di ordine economico e dovrebbe contribuire a migliorare la competitività e la redditività delle imprese, per questo è parte integrante della strategia dell'Ue per la competitività a livello mondiale. Inoltre, contribuisce ad assicurare una ripresa sostenibile dalla crisi economica e può favorire la creazione di posti di lavoro.

Questa trasformazione, ricorda la Commissione, presuppone un quadro strategico che premi l'innovazione e l'efficienza delle risorse e che crei le condizioni per nuove opportunità economiche per una maggiore sicurezza di approvvigionamento grazie alla riprogettazione dei prodotti, alla gestione sostenibile delle risorse ambientali, alla promozione del riciclaggio e del riuso, alla sostituzione di materiali e al risparmio di risorse. Per poter scindere la crescita dall'utilizzo delle risorse e liberare queste nuove fonti di crescita, le politiche che plasmano la nostra economia e il nostro stile di vita dovranno essere coerenti ed integrate. Le azioni per contrastare i cambiamenti climatici hanno già contribuito a dissociare la crescita dall'uso di carbonio.

La comunicazione della Commissione si inserisce quindi nell'ambito della strategia "Europa 2020" con la sua iniziativa centrale "Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse". La concezione attorno alla quale ruota la comunicazione riguarda una prospettiva al 2050 che dichiara esplicitamente : «entro il 2050 l'economia dell'Ue sarà cresciuta in maniera da rispettare i vincoli imposti dalle risorse e i limiti del pianeta, contribuendo in questo modo ad una trasformazione economica globale. L'economia sarà competitiva, inclusiva e offrirà un elevato standard di vita, con impatti ambientali notevolmente ridotti. Tutte le risorse - materie prime, energia, acqua, aria, terra e suolo - saranno gestite in modo sostenibile.

Saranno stati conseguiti importanti traguardi nella lotta contro i cambiamenti climatici, mentre la biodiversità e i relativi servizi ecosistemici saranno stati tutelati, valorizzati e in larga misura ripristinati».

Sembra ovviamente un sogno, ma la Commissione è convinta che migliorare l'efficienza delle risorse costituisca la strada maestra da seguire per realizzare queste prospettive, in quanto consente all'economia di creare di più con meno, generando un valore più elevato con meno input, utilizzando le risorse in modo sostenibile e minimizzando il loro impatto ambientale. In pratica ciò presuppone che le scorte di tutti i beni ambientali di cui l'Ue dispone o che si procura siano sicure e gestite entro i limiti della loro resa sostenibile.

Presuppone inoltre che i rifiuti residui siano quasi inesistenti, che gli ecosistemi siano stati ripristinati e che i rischi sistemici per l'economia legati all'ambiente siano stati capiti ed evitati. Inutile dire che ci sarà bisogno di un'altra ondata di innovazioni.

La comunicazione presenta quindi una tabella di marcia che definisce le tappe che indicano quali elementi saranno necessari per farci avanzare verso una crescita sostenibile ed efficiente sotto il profilo delle risorse.

Al fine di avviare questo processo, la Commissione stabilisce che saranno stabiliti in via provvisoria due livelli di indicatori:

(1) un indicatore principale provvisorio - definito "Produttività delle risorse" - per misurare l'obiettivo principale di questa tabella di marcia, ossia migliorare le prestazioni economiche allentando nel contempo la pressione sulle risorse naturali;

(2) una serie di indicatori complementari sulle principali risorse naturali come l'acqua, il suolo, le materie e il carbonio al fine di valutare il consumo complessivo di queste risorse nell'UE.

La comunicazione ricorda che l'Unione Europea e i suoi Stati membri dovrebbero impegnarsi per eliminare gli ostacoli che intralciano l'utilizzo efficiente delle risorse e mettere a punto un insieme di incentivi adeguati per le decisioni in materia di produzione e consumo. A tale scopo, sarà necessario:

- occuparsi dei mercati e dei prezzi, delle tasse e delle sovvenzioni che non rispecchiano i costi effettivi dell'utilizzo delle risorse e costringono l'economia in una logica non sostenibile;

- incoraggiare un atteggiamento innovativo a lungo termine nelle imprese, nella finanza e in politica che porti all'adozione di nuove pratiche sostenibili e che incentivi scoperte innovative, un atteggiamento lungimirante e una regolamentazione efficace rispetto ai costi;

- realizzare ricerche per colmare le carenze nella nostra conoscenza e nelle nostre capacità e fornire informazioni e formazioni adeguate;

- affrontare le questioni legate alla competitività internazionale cercando di ottenere il consenso dei partner internazionali affinché si muovano anch'essi in una direzione analoga.

Indico, di seguito, le tappe necessarie, indicate dalla Commissione, per raggiungere un'Europa con un efficiente uso delle risorse:

1. entro il 2020 i cittadini e le autorità pubbliche saranno adeguatamente incoraggiati a scegliere i prodotti e i servizi più efficienti dal punto di vista delle risorse, grazie a segnali di prezzo corretti e a informazioni chiare in materia ambientale. Le loro scelte di acquisto incentiveranno le imprese ad innovare e a offrire beni e servizi più efficienti sotto il profilo delle risorse. Saranno fissati degli standard di prestazione ambientale minimi per eliminare dal mercato i prodotti meno efficienti dal punto di vista delle risorse e più inquinanti. Si registrerà una forte domanda, da parte dei consumatori, di prodotti e servizi più sostenibili.

2. entro il 2020 saranno predisposti incentivi commerciali e strategici che ricompenseranno gli investimenti delle imprese nell'utilizzo efficiente delle risorse. Questi incentivi avranno favorito nuove forme di innovazione nei metodi di produzione efficienti in termini di utilizzo delle risorse che saranno ormai ampiamente utilizzati. Tutte le imprese e i loro investitori potranno misurare e confrontare il loro utilizzo delle risorse in termini di ciclo di vita. La crescita economica e il benessere non dipenderanno dalle risorse impiegate ma deriveranno principalmente dall'aumento del valore dei prodotti e dei servizi connessi.

3. entro il 2020 i rifiuti saranno gestiti come una risorsa. I rifiuti pro capite saranno in fase di netto declino. Il riciclaggio e il riuso dei rifiuti saranno opzioni economicamente interessanti per gli operatori pubblici e privati, grazie alla diffusione della raccolta differenziata e allo sviluppo di mercati funzionali per le materie prime secondarie. Sarà riciclata una quantità maggiore di materiali, inclusi quelli che hanno un impatto ambientale considerevole e le materie prime essenziali. La legislazione in materia di rifiuti sarà pienamente applicata. Le spedizioni illecite di rifiuti saranno state completamente eliminate. Il recupero di energia sarà limitato ai materiali non riciclabili, lo smaltimento in discarica praticamente eliminato e sarà garantito un riciclaggio di alta qualità.

4. entro il 2020 le scoperte scientifiche e l'impegno continuo per l'innovazione ci avranno consentito di capire meglio come considerare, gestire, ridurre l'uso, riutilizzare, riciclare, sostituire, salvaguardare e valorizzare le risorse. Ciò sarà possibile grazie ai cospicui aumenti degli investimenti, alla coerenza nell'affrontare la sfida dell'efficienza delle risorse, dei cambiamenti climatici e della resilienza e ai benefici della specializzazione intelligente e della cooperazione all'interno dello Spazio europeo della ricerca.

5. entro il 2020 le sovvenzioni dannose per l'ambiente saranno gradualmente abbandonate tenendo in debita considerazione le ripercussioni sulle persone bisognose.

6. entro il 2020 uno spostamento sostanziale dalla tassazione della manodopera verso la tassazione ambientale, anche con adeguamenti periodici dei tassi reali, porterà ad un aumento significativo della percentuale di entrate pubbliche dovute alle tasse ambientali, in conformità alle migliori pratiche attuate dagli Stati membri.

7. entro il 2020 il capitale naturale e i servizi ecosistemici saranno adeguatamente valutati e considerati dalle autorità pubbliche e dalle imprese.

8. entro il 2020 la perdita di biodiversità nell'UE e il degrado dei servizi ecosistemici saranno arrestati e la biodiversità sarà ripristinata il più possibile.

9. entro il 2020 saranno pienamente attuati tutti i piani di gestione dei bacini idrografici (di cui alla direttiva quadro sulle acque). Nel 2015 in tutti i bacini idrografici sarà stato raggiunto il buono stato - qualità, quantità e utilizzo - delle acque. Gli impatti della siccità e delle inondazioni saranno ridotti al minimo, grazie a colture adattate, una maggiore ritenzione idrica dei terreni e sistemi efficienti di irrigazione. Si ricorrerà alle opzioni alternative per l'approvvigionamento idrico solo quando tutte le possibilità di risparmio meno costose non saranno praticabili. L'estrazione di acqua non dovrebbe superare il 20% delle risorse idriche rinnovabili disponibili.

9. entro il 2020 le norme europee provvisorie in materia di qualità dell'aria saranno rispettate, anche nelle zone urbane più problematiche, e saranno state aggiornate. Per colmare le ultime carenze nel raggiungimento di livelli di qualità dell'aria tali da non causare impatti significativi sulla salute e sull'ambiente, saranno definite misure supplementari.

10. entro il 2020 le strategie dell'UE terranno conto delle ripercussioni dirette e indirette sull'uso dei suoli nell'UE e a livello mondiale la percentuale di occupazione dei suoli sarà conforme all'obiettivo di arrivare a quota zero entro il 2050; l'erosione dei suoli sarà ridotta e il contenuto di materia organica aumentato, nel contempo saranno intraprese azioni per ripristinare i siti contaminati.

11. entro il 2020 sarà raggiunto il buono stato ambientale di tutte le acque marine dell'UE ed entro il 2015 la pesca rientrerà entro i limiti del rendimento massimo sostenibile.

12. entro il 2020 saranno largamente diffusi gli incentivi per una produzione e un consumo alimentare più sani e più sostenibili e l'apporto di risorse alla catena alimentare sarà ridotto del 20%. Nell'UE dovrebbe essere dimezzato lo spreco di alimenti commestibili.

13. entro il 2020 il rinnovamento e la costruzione di edifici e infrastrutture raggiungerà elevati livelli di efficienza nell'impiego delle risorse. L'approccio che tiene conto del ciclo di vita sarà applicato su larga scala per tutti i nuovi edifici avranno un consumo di energia quasi nullo e saranno molto efficienti per quanto riguarda i materiali; saranno inoltre varate strategie per gli edifici esistenti, che saranno rinnovati al tasso del 2% l'anno. Il 70% dei rifiuti di costruzione e di demolizione non pericolosi sarà riciclato.

14. entro il 2020 l'efficienza globale nel settore dei trasporti permetterà di valorizzare le risorse grazie ad un uso ottimale di materie prime, energia e terreni, nonché di ridurre le ripercussioni in termini di cambiamenti climatici, inquinamento atmosferico, rumore, salute, incidenti, biodiversità e degradazione degli ecosistemi. I mezzi di trasporto impiegheranno energia pulita e in minor quantità, sfrutteranno meglio un'infrastruttura moderna e ridurranno l'impatto negativo sull'ambiente e sulle risorse naturali chiave come l'acqua, i terreni e gli ecosistemi. A partire dal 2012 le emissioni di gas serra dovute ai trasporti diminuiranno in media dell'1% l'anno.

15. entro il 2020 le parti interessate a tutti i livelli saranno mobilitate per assicurare che le strategie, i finanziamenti, gli investimenti, la ricerca e l'innovazione siano coerenti e si supportino a vicenda. Obiettivi ambiziosi in materia di efficienza delle risorse e indicatori solidi e tempestivi serviranno da guida ai responsabili del processo decisionale (pubblici e privati) nella trasformazione dell'economia verso una maggiore efficienza delle risorse.

16. entro il 2020 l'efficienza delle risorse sarà un obiettivo condiviso dalla comunità internazionale e saranno stati fatti progressi in questa direzione sulla base delle strategie che saranno approvate alla Conferenza ONU sullo Sviluppo Sostenibile di Rio 2012.

17. entro il 2020 i benefici apportati dalla normativa UE nel settore ambientale saranno pienamente realizzati.

Per ognuna di queste tappe la Commissione indica, nel testo della comunicazione, i punti concreti delle politiche attuative che devono essere perseguite dal campo della gestione dei rifiuti, a quello della produzione efficiente, dal supporto alla ricerca e all'innovazione alle politiche fiscali e all'eliminazione dei sussidi perversi, dalla centralità del capitale naturale e dei servizi ecosistemici alla gestione dell'aria, dell'acqua, del suolo, delle risorse marine ecc.

Si tratta di una vera e propria roadmap. Può essere sicuramente migliorata in diversi punti ma è indispensabile che tutti gli stati membri, i loro cittadini, le imprese ecc. forniscano, con convinzione, il loro contributo a questo percorso indispensabile per avviare una nuova economia.

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