[20/10/2011] News toscana

Sel: «Primarie per individuare il nuovo presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano

Il circolo elbano di Sinistra ecologia e libertà interviene sul futuro presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano con una posizione che appena resa nota ha subito scatenato un duro dibattito interno

Sel ricorda in un comunicato che «Entro poche settimane si dovrà nominare il nuovo presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Crediamo che questi si troverà in eredità una situazione assai intricata, a causa di: Le oggettive carenze strutturali (poche risorse, personale prevalentemente non operativo ma dislocato negli uffici); Lo scontro tra i due organi di governo dell'Ente, il Presidente e la Comunità del Parco; I contrasti con le Amministrazioni (equanimemente, di destra e di sinistra), e persino con i propri funzionari; collaboratori, col rischio di protrarre la paralisi attuale; Le numerose e rilevanti questioni rimaste insolute (Aree Contigue, Aree Marine Protette, il percorso per realizzare il Piano Socio Economico)».

I vendoliani elbani sottolineano che «In una simile, pericolosa situazione desideriamo esprimere il nostro parere, che è soprattutto un auspicio: è prioritario un cambio di rotta rispetto alla situazione attuale; occorre evitare di riportare il gradimento dell'Ente Parco ai livelli pre-istitutivi, quando era percepito come una "forza d'invasione" esterna. Serve una figura presente con continuità, portatrice convinta dei valori dell'ambientalismo, e nel contempo dotata di capacità d'ascolto e di relazione con la popolazione, le categorie economiche del territorio, le istituzioni locali; una figura capace, in definitiva, di trovare una sintesi tra le due necessità, ugualmente irrinunciabili, della salvaguardia della natura e del mantenimento del benessere, anche economico, di tutti gli elbani. Siamo convinti che un Parco concorde ed in grado di operare, in armonia con la Comunità locale, per la difesa del nostro ambiente naturale può consegnare un'Elba intatta alle generazioni future e, nel contempo, conferire un valore aggiunto all'economia turistica.
A nostro parere, infatti, la Comunità isolana trarrà grandi vantaggi da una efficace salvaguardia del territorio, marino e terrestre, del paesaggio, delle attività antropiche tradizionali (quali agricoltura e pesca), beni preziosi da conservare e tutelare e che tutti, sia pure con sfumature diverse, considerano la principale risorsa dell'Isola».

Per concludere Sel lancia la sua proposta: «Non potrebbe essere la Comunità elbana stessa a proporre, attraverso consultazioni primarie, il nome del nuovo Presidente a chi per legge lo dovrà nominare? Abbiamo già sperimentato, in molti casi e sempre a nostre spese, cosa comporta lasciare una scelta che ci riguarda nelle mani di Regione e Ministero».

A Sel ha risposto subito il direttore di ElbaReport, Sergio Rossi, che  in una lettera aperta ai propri lettori scrive: «Essendo nota la nostra convinta adesione a Sel, è questione di onestà intellettuale segnalare il nostro personale dissenso rispetto ai contenuti di questo comunicato. Ci pare in tutta franchezza che Sinistra Ecologia e Libertà dell'Elba, muovendo da un'ottima intenzione quale deve essere considerata la necessità di registrare in futuro un rapporto più fattivo, collaborativo ed armonico tra l'Ente Parco e le altre istituzioni operanti sul territorio sul quale insiste, finisca per approdare ad una proposta, ci perdoni Sel, "senza capo né culo" come quella formulata nella parte finale del documento, in cui si auspica l'indizione di "primarie" per suggerire alla Regione ed al Ministro il nominativo del Presidente del Parco. Ciò scaturisce, a nostro opinabilissimo vedere, dalla mancata adesione sia al dettato che allo spirito di un'ottima legge quale riteniamo sia la 394/91, che, al contrario, riteniamo sia da difendere rispetto ad un "revisionismo populista" purtroppo diffuso tra le forze politiche della destra più localistica, più "sviluppistico-cementificatoria" e meno attenta ai problemi della reale conservazione ambientale».

Secondo Rossi, che è uno dei fondatori di Sinistra Ecologia e Libertà all'Elba, «Ci sono pure nella proposta dei nostri compagni di Sel  dei risvolti involontariamente comici:

a) Come si arriverebbe alla formulazione dei candidati per queste "primarie"? Forse attraverso autocandidature? E chi valuterebbe l'ammissibilità (vedi titoli scientifici non casualmente richiesti dalla Legge) delle stesse? Un Comitato appositamente creato su Face-Book? La Conferenza (con rispetto parlando) dei Sindaci?

b) E chi poi voterebbe per la individuazione di questo "sceriffo ambientale" o "procuratore distrettuale dell'ambiente" all'americana? I livornesi (che hanno una fetta di territorio protetta dal parco) potrebbero votare o no? Se votano vincono loro.

c) Seguendo lo stesso metro a quando l'elezione popolare del Soprintendente Archeologico, del Comandante del Corpo Forestale dello Stato, del Prefetto e del Vescovo? Se una proposta del genere l'avesse fatta il Trota in Val Camonica gli stessi leghisti lo avrebbero preso a ciabattate.

A proposito: Sel elbana (con Pd e Pdl elbano) hanno contezza delle proposte di modifica della 394 già discusse in Senato (relatore Sen. Orsi Pdl - già Premio Attila del Wwf) che vanno in senso esattamente contrario a quanto ci racconta il duo Barbetti-Banfi (si stabiliscono: assoluto divieto di caccia nei parchi; aree contigue gestite dal Parco; Presidente nominato direttamente dal Ministro; Aree Marine Protette istituite dal Ministro; Abolizione del Piano Plurienale di Sviluppo Economico e Sociale; Riduzione della rappresentanza delle Comunità Locali nei Direttivi dei Parchi)?»

E Rossi si chiede «Ma perché mai, invece di perdersi dietro a bizzarre elucubrazioni ingegneristico-istituzionali Sel non fa capo dal cercare di far funzionare gli strumenti che già esistono, iniziando col rilevare che "senza lilleri 'un si lallera" e che questo governo sul versante dei Parchi come su quello generale della cultura sta praticando un autentico killeraggio?  Perché Sel non si accorge che il ruolo delle comunità locali è ben definito e valorizzato dalla attuale Legge? E' forse colpa dei vari presidenti e commissari, e direttori che si sono succeduti se nei 16 anni dalla sua istituzione la Comunità del Parco (strumento di indirizzo di grandissima importanza, se funzionasse, composto interamente da rappresentanti del territorio) ha fatto "meno di un cazzo" rispetto ai compiti affidatigli dalla 394?».

Secondo il direttore di ElbaReport «Sel elbana (in pessima compagnia) non pare ancora aver capito che: a) Le Aree Contigue non le fanno il Presidente ed il Direttivo del Parco ma la Regione in accordo coi Comuni (infatti stanno FUORI del Parco); b) Le Aree Marine Protette non le fanno il Presidente ed il Direttivo del Parco ma Il Ministero dell'Ambiente insieme ai Comun; c) Che il Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale (si chiama così) non lo fa il Presidente con il Direttivo del Parco, ma la Comunità del Parco (che ci rimasta intramagliata da appena appena dieci anni). In verità quindi la stragrande maggioranza delle "accuse" di ritardi funzionali ed istituzionali mosse (da Pdl storicamente, poi dal Pd ed ora pure da Sel) alle dirigenze del Parco, dovrebbero essere riformulate tenendo conto dei fatti veri e non delle chiacchiere da bar o delle analisi da gorillaio. Ed i fatti veri ci dicono che ci sono prima di tutto delle conclamate carenze ed incapacità di organi al 100% eletti dagli elbani (ben compresi i diversi presidenti della Comunità del Parco).
Cari Compagni, non ci avete convinti, e non ci adeguiamo».

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