[20/10/2011] News

Beijing Beseiged by Waste, il “Blade runner” del nostro futuro cinese?

Il trailer di "Beijing Beseiged by Waste" che vi proponiamo, girato dal  filmmaker Wang Jiuliang in Cina nel 2010, spiega meglio di tante parole su cosa si basa (e in cosa rischia di sprofondare), la crescita armoniosa che ha fatto diventare la Cina la seconda più grande potenza economica del pianeta.

Dietro il sipario di cemento dei palazzoni e le migliaia di gru in movimento, ci sono le pecore, le mucche ed i maiali che pascolano in discariche simili in tutto e per tutto a quelle africane, c'è un'umanità disperata, nascosta, paria dimenticati da oltre 70 anni di "comunismo" e al margine dall'ipercapitalismo "socialista" dell'arricchitevi.

C'è un'umanità dolente che vive in un inferno di esalazioni e rumori, che beve acqua infetta ed infetta con lo spreco della nuova Cina rampante il presente e probabilmente ancora più il futuro del gigante asiatico.

Tra quei "coltivatori" e "raccoglitori" da discarica, come tra le masse inurbate di contadini "illegali" si respira il fallimento dell'idea di liberazione dalla fame e dall'ingiustizia che   provocò la grande marcia maoista e il suo seguito di orrori ideologici e settari. Quell'orizzonte è sprofondato nei luccicanti grattacieli delle metropoli cinesi, ma ancor più nelle periferie avvelenate. E' il "Blade runner" asiatico del nostro futuro, sono i poverissimi della terra che drenano il pus del benessere, lo riciclano, lo rendono nuovo veleno commestibile per bestie ed uomini destinati a vivere male ed a morire peggio, alla ricerca di una pagliuzza d'oro per salvarsi la vita un altro giorno in un inferno che è diventato abitudine, a due passi dal nuovo paradiso capitalista-socialista, lontanissimi e dimenticati dal mondo e dalla pietà.  

Un orizzonte tossico, dove la promessa liberazione umana e scomparsa nello smog della crescita ad ogni costo.

Questo immenso dramma sociale e ambientale, rovesciando completamente la cosa, potrebbe invece rappresentare persino una opportunità se il governo cinese e il mondo intero, che guardano alla Cina così ammirati dalla potente "crescita", riuscisse a recuperare la materia oltre ovviamente a ridurne la produzione. Capisse insomma che anche i suoi immensi territori sono "finiti" e che il prezzo che sta pagando per questa "crescita" tutt'altro che armoniosa è spaventoso. Tra l'altro le notizie che arrivano dalla Cina parlano solo di costruzione di grandi impianti di incenerimento che sono solo un anello e nemmeno il più importante del ciclo integrale dei rifiuti. Non è solo un problema di smaltimento, infatti, ma di flussi di materia. La Cina, con al complicità del mondo intero, sta depauperando a velocità ultrasonica le risorse della Terra, beni comuni.

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