[19/10/2011] News

Elezioni presidenziali in Liberia: il signore della guerra dei diamanti appoggia il Premio Nobel per la Pace

L'ex signore della guerra liberiano Prince Johnson, arrivato terzo al primo turno per l'elezione del nuovo presidente della Liberia, ha annunciato il suo appoggio al secondo turno alla presidente uscente Ellen Johnson Sirleaf, fresco Premio Nobel per la Pace. L'obiettivo dichiarato di Johnson, colpevole di crimini di guerra efferati, violenze su donne e bambini e traffico di diamanti insanguinati, è quello di evitare di dover rispondere dei propri delitti contro l'umanità.

Johnson, ha giustificato così il suo appoggio alla candidata Premio Nobel per la Pace: «Ho deciso di sostenere l'Unity Party di Ellen Johnson Sirleaf perché il partito di Winston Tubman farà di tutto per applicare le raccomandazioni della Commissione verità e riconciliazione. Preferisco arrangiarmi con Ellen Johnson Sirleaf che, anche lei, è stata punta da questa Commissione». La presidente Premio Nobel, infatti, non era stata giudicata degna di svolgere ruoli di governo proprio per il suo appoggio ad un altro signore della guerra liberiano: il famigerato Charles Taylor che ha tenuto sotto il suo dominio sanguinario la Liberia fino al 2003.

Un passato imbarazzante che riporta a galla anche le complicità statunitensi con Taylor e che oggi Johnson  utilizza come salvacondotto per il suo imbarazzante sostegno e la sua sanguinosa stretta di mano alla Premio Nobel per la Pace che tanto piace alla Banca Mondiale, al Fmi ed alle cancellerie occidentali.

La Commissione verità e riconciliazione in un rapporto del 2009 prevedeva l‘istituzione di un tribunale speciale proprio per giudicare i signori della guerra come Prince Johnson e di sospendere dall'attività pubblica per tre anni tutte le personalità politiche coinvolte, tra queste c'è anche Ellen Johnson Sirleaf  che ha dato finanziamenti per sostenere la ribellione armata di Charles Taylor negli anni '90, quando è scoppiata una delle più feroci guerre civili che si ricordino in tutto il mondo.

Così un Premio Nobel per la Pace si ritrova alleata ad un ex signore della guerra che porta in dote il 12% dei voti presi al primo turno  che si andranno ad aggiungere al 44% ottenuto dalla presidente uscente. La cosa più sconcertante è che Ellen Johnson Sirleaf si è rallegrata per questa alleanza che probabilmente le consegnerà nuovamente il governo della Liberia e non  è affatto sorpresa che un criminale di guerra la appoggi.

Il suo segretario generale ha ammesso che il Congresso per il cambiamento democratico (Cdc), il partito di Winston Tubman, che arriva al secondo turno con il 32,2% dei voti, appoggia  la creazione di un tribunale che giudichi i crimini di guerra in Liberia, ma ha anche detto che «Nimba, nella contea del Nord, dove Prince Johnson è considerato un eroe, è già molto rappresentata nell'amministrazione attuale, mentre i responsabili del Cdc, principale  partito di opposizione, sono piuttosto originari del sud-est del Paese».

Secondo questa strana teoria di rappresentazione democratica territoriale dei criminali di guerra, Saddan Hussein, Osama bin Laden, Pol Pot  e Muammar Gheddafi dovrebbero essere ancora al loro posto, o almeno avere un seggio in Parlamento.  

Inizialmente tutti credevano che Prince Johnson avrebbe appoggiato Winston Tubman, figlio dell'ex presidente liberiano William Tubman che ha governato autoritariamente il Paese dal 1944 à 1971, favorendo i colonizzatori afroamericani rispetto ai liberiani autoctoni Poi la storia della Liberia è stata quella di un'intricata serie di colpi di Stato con Johnson, attualmente senatore eletto a Nimba, protagonista di cambi di alleanze continue ma sempre ostile a Tayolor e quindi teoricamente alla "Lady di ferro" che governa la Liberia.

Ora le alleanze cambiano, bisogna solo sperare che siano gli ultimi colpi di coda di un passato terribile e che i vecchi signori della guerra si facciano da parte per lasciare alla Liberia un futuro di ricostruzione, di pace, di democrazia e riconciliazione.

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