[18/10/2011] News toscana

Fotovoltaico a terra, perimetrazioni aree non idonee: completato il quadro di tutte le province

Le dieci province toscane hanno completato l'iter di risposta in merito alle perimetrazioni delle aree non idonee all'installazione di impianti fotovoltaici a terra e di quelle idonee alle varie potenze di impianto. Sono infatti arrivate anche le risposte delle province mancanti cioè Livorno, Lucca e Pisa che hanno individuato le zone non idonee all'interno di coni visivi e panoramici con una immagine storicizzata e delle aree agricole di maggior pregio paesaggistico e culturale.

 Le province di Livorno e Pisa, hanno anche individuato diverse perimetrazioni all'interno alle aree Dop e Igp, mentre la provincia di Lucca ha ritenuto l'intero territorio provinciale meritevole di essere salvaguardato e non ha dunque proposto deperimetrazioni. Con l'approvazione degli atti relativi alle tre province, completati e perfezionati in collaborazione con la Giunta regionale, è stato ottemperato a quanto previsto dall'art.7 della legge regionale 11/2011 ("Disposizioni in materia di installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili"). Ora dopo il parere del Cal (Consiglio delle autonomie locali), che sarà consultato domani 19 ottobre, le proposte di individuazione delle aree non idonee al fotovoltaico a terra saranno trasmesse al Consiglio regionale per l'approvazione. A quel punto a mappatura completata dovrebbe essere disponibile e consultabile anche la cartografia delle diverse aree.

Su questo importante provvedimento greenreport ha chiesto un commento a Cecilia Armellini responsabile energia di Legambiente Toscana «Da sempre e da tutti i settori sia dell'ambientalismo che dell'impresa, sono state richieste regole e scenari certi  di riferimento per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Nuovi orizzonti si stanno delineando con rigore e fermezza ma molti altri pezzi del puzzle devono andare al proprio posto, altri devono essere creati da zero. Per esempio le questioni legate all'eolico o alle biomasse. E' chiaro per me che la partita deve ora con forza rivolgersi alla ben più forte scommessa della riqualificazione energetica del costruito esistente, del risparmio energetico e di una totale rivisitazione del sistema dei trasporti. Non scordiamoci, infatti, che è in gioco il cambiamento climatico il quale si nutre di molte più quote di CO2 che non di quelle risparmiate dalla soffertissima  produzione toscana da FER».

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