[18/10/2011] News

Tutela della salute? Serve il Tar per affermare la sua priorità rispetto all’acquisizione di finanziamenti

L'interesse nazionale perseguito con l'installazione di sensori radar anti immigrati, frettolosamente autorizzata "per non perdere i finanziamenti previsti", cede di fronte al superiore interesse pubblico costituito dalla tutela della salute.

Lo afferma il Tribunale amministrativo della Sardegna (Tar), sottolineando che l'interesse alla percezione di finanziamenti è "sicuramente recessivo" rispetto al rischio, anche solo potenziale, per la salute umana.

La tutela della salute nell'ordinamento italiano è garantita dalla stessa costituzione (articolo 32), ed è intesa sia come diritto soggettivo della persona, sia come interesse della collettività a un ambiente salubre. La salute, infatti, può subire danni dalla degradazione dell'ambiente.

Esiste dunque un legame tra il diritto all'ambiente salubre con la tutela della salute e ciò - secondo il Tar della Sardegna - attribuisce a tale tutela il valore dell'assolutezza. Ne consegue che la tutela della salute deve ritenersi ampliata fino a comprendere le ipotesi in cui i rilievi scientifici non hanno raggiunto una chiara prova di nocività a lungo termine. Ecco dunque che si applica il principio di minimizzazione, corollario del principio di precauzione di derivazione comunitaria.

La salubrità dell'ambiente dovrebbe essere intesa non solo come assenza di danno, ma anche e soprattutto come assenza di alterazione irreversibile o comunque permanente di fattori ambientali. Fattori la cui cura è affidata alla pubblica amministrazione in modo prioritario rispetto ad altri interessi.

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