[14/10/2011] News

Nucleare: dubbi e proteste per l’accordo Bielorussia - Russia per la centrale di Ostrovets

Gli ambientalisti russi e bielorussi sono molto preoccupati per l'accordo di contratto, firmato all'inizio della settimana dal presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, per la costruzione dei primi due reattori nucleari nell'ultima dittatura europea.

La direzione per la costruzione delle centrali nucleari della Bielorussia, di proprietà dello Stato, ha firmato il contratto con Atomstoriexport, il braccio del monopolista statale russo del nucleare, Rosatom, che costruisce le centrali nucleari russe nei Paesi stranieri. I bielorussi si sono accordati con Rosatom, per la costruzione di un impianto nucleare da 2400 megawatt, del tipo Aes 2006, ad Ostrovets nella regione di Grodno, vicino al confine con la Lituania che protesta da tempo contro la costruzione della centrale nucleare.

La centrale dovrebbe costare 9,4 miliardi di dollari e per la sua realizzazione la Russia ha promesso finanziamenti all'esausto regime bielorusso sull'orlo della bancarotta, ma le discussioni continuano e Mosca non ha ancora detto quanti rubli metterà davvero per permettere a Minsk di andare avanti con la sua nuova avventura nucleare. Ma intanto la strada per raggiungere il sito dove verrà costruita la centrale è già stata asfaltata, ed il regime ha arrestato diversi ambientalisti che denunciano abusi delle leggi nazionali e flagranti violazioni delle convenzioni internazionali che imporrebbero alla Bielorussia a presentare piani di costruzione alle nazioni vicine per ottenere l'approvazione. La morsa sull'opinione pubblica che protesta contro la centrale si stretta dopo le elezioni che più di un anno fa hanno confermato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ed hanno dato il via ad una serie di manifestazioni contro il regime.

Il 12 ottobre più di 50 organizzazioni ambientaliste di Russia e Bielorussia hanno denunciato il nuovo contratto nucleare ed evidenziato i molti dubbi dell'intesa e la sua opacità. In una dichiarazione congiunta riportata dall'agenzia di stampa Naviny le Ong sottolineano che il patto «E' stato fatto senza considerare il parere dell'opinione pubblica e in violazione delle normative vigenti, per soddisfare gli interessi di una ristretta cerchia di persone che occupano posizioni nel governo e direttamente nella società Rosatom, controllata dallo Stato», Il nuovo contratto verrà reso noto quando la centrale sarà già in costruzione, come ha confermato lo stesso Lukashenko l'11 ottobre in una conferenza stampa, perché Russia e Bielorussia avevano già raggiunto un accordo per costruire l'impianto durante il primo trimestre del 2011.

I bielorussi avevano dato il via alla costruzione delle prime infrastrutture della centrale già a marzo, tra le proteste e le polemiche degli ambientalisti e con un richiamo ufficiale da parte dell'Implementation Committee della Convenzione di Espoo che garantisce I Paesi vicini ad uno stato in cui è in corso un progetto di valenza ambientale, per rivedere le valutazioni di impatto ambientale del progetto e partecipare alle discussioni pubbliche sul progetto, diritti garantiti in egual misura ai cittadini del Paese in cui il progetto si sta svolgendo. Ma gli esperti e rappresentanti dei Paesi interessati, tra cui Lituania, Russia, Polonia, Austria e Ucraina, non hanno mai ricevuto la versione integrale dello studio di impatto ambientale per la centrale nucleare del Ostrovet, un malloppo di oltre 3.500 pagine.

Secondo quanto dice a Bellona News Vladimir Slivyak, co-presidente di Ecodefense Russia, «Mancano numerosi documenti che danno il fondamento giuridico, finanziario e tecnologico per continuare a costruire l'impianto. Il documento firmato da Lukashenko con Atomstroiproekt all'inizio di questa settimana è stato una vetrina propagandistica contro una marea di difficoltà politiche e le ricadute del post-Fukushima. Direi che questa è una dimostrazione piuttosto simbolica che l'accordo tra Russia e Bielorussia è ancora vivo, nonostante varie difficoltà politiche e l'eredità di Fukushima. Il documento firmato in sé è secondario e non principale.

Ci sono molti documenti più importanti che ancora non sono stati sviluppati e firmato tra i due Paesi.Infatti, l'impatto del terremoto e dello tsunami dell'11 marzo in Giappone, che ha distrutto la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, costituendo l'incidente nucleare più grave del mondo da Chernobyl, ha scosso i nervi ambientali e ha cambiato fondamentalmente il dibattito internazionale sull'energia nucleare. Il contratto per la centrale nucleare bielorussa è un segnale politico che Lukashenko è ancora vivo e conta sull'aiuto dalla Russia, anche finanziario e tecnologico».

Accuse pesanti vengono rivolte anche all'International atomic enegy agency (Iaea) per aver ulteriormente legittimato ciò che è a detta di tutti, al di fuori dei governi di Mosca e Minsk, è un progetto estremamente disorganizzato, permettendo cooperazione ad un regime dittatoriale come la Bielorussia per il funzionamento sicuro della centrale nucleare di Ostrovets.

In una dichiarazione all'agenzia russa Interfax il direttore generale dell'Iaea, il giapponese Yukiya Amano, ha detto che «La posizione dell'Iaea è che noi non interferiamo con la decisione di un altro Paese, dal momento che questa decisione deve essere presa dallo Stato sovrano senza l'intervento straniero. Se la Bielorussia lavora nel settore dell'energia nucleare e costruirà la sua centrale nucleare, questo dipenderà interamente dalla volontà e dalla decisione del governo bielorusso. Se la Bielorussia decide di farlo, allora l'Iaea è pronta ad aiutare la Bielorussia ad usare l'energia nucleare come in modo sicuro, costante e possibile».

Un atteggiamento molto diverso da quello usato dall'Agenzia nucleare dell'Onu verso altri regimi considerati autoritari come Iran, Siria, Cerea del nord... Invece l'Iaea non ha detto una parola sulle innumerevoli violazioni e sul mancato coinvolgimento (e la repressione) dell'opinione pubblica nazionale ed internazionale sul progetto di Ostrovets denunciate dalla Convenzione di Espoo.

 

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