[13/10/2011] News toscana

In discussione è la gestione del Santuario dei cetacei

Il blitz di Greenpeace a Genova per manifestare contro la paralisi del santuario dei cetacei dovrebbe aiutarci a capire che in discussione non c'è semplicemente il progetto sulle pale eoliche a mare, ma molto di più. E' quanto vorrei dire anche agli amici di Greenreport che sostengono l'eolico. Ci mancherebbe altro dire no per principio all'eolico a terra come a mare.

Quello che è in discussione e che rischia invece di sparire dalla iniziativa politico-culturale delle istituzioni toscane e nazionali, per ridursi ad una vicenda pisano-livornese è chi decide e come sulle scelte del santuario, il quale se qualcuno se lo fosse dimenticato, è una area protetta internazionale unica votata da tre stati.

Quando si legge che il parere favorevole al progetto sarebbe stato dato dal ministero delle infrastrutture dovrebbe essere subito chiaro che non è Matteoli che deve decidere. In tutte le aree protette le decisioni le prende l'organo di gestione che per il santuario fa capo al ministero dell'ambiente ed ad una cabina di regia che ha sede a Genova ma non muove foglia. Tanto è vero che anche alcune interessanti iniziative volte all'educazione sono state promosse dai francesi che da tempo protestano per come il nostro paese gestisce anzi non gestisce il santuario.

La decisioni sui progetti belli o brutti per il santuario non possono prenderle né singoli ministri né una capitaneria di porto. Sui progetti deve pronunciarsi il ministero dell'ambiente con le regioni della Toscana, della Liguria e della Sardegna e il comitato scientifico, oltre alla Francia e il Principato di Monaco. Chiaro? Farne una diatriba tra amici e nemici dell'eolico vuol dire farsi infinocchiare e se anche siamo a mare è meglio non abboccare.

Condividiamo quanto scrive Moschini: senza un progetto di gestione del Santuario non si prende nessuna decisione, quindi non è bloccato solo l'eolico, ma anche una vera protezion e dell'area.

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