[12/10/2011] News toscana

Cave di Campiglia, il sindaco spiega perché ha risposto no all'ennesima richiesta di coltivazione

La Sales e Minerali industriali Spa hanno chiesto un'autorizzazione alla Regione Toscana per una coltivazione mineraria sul territorio del comune di Campiglia (LI). L'amministrazione comunale, per quanto di sua competenza, ha dato un parere tecnico-politico negativo a questa richiesta, scatena ndo le critiche da parte dei sidacati locali.

Greenreport ha chiesto al sindaco Rossana Soffritti di spiegarne i motivi. «Si tratta di una richiesta di coltivazioni che in gran parte insiste in un'area che è già stata ripristinata ed il piano di coltivazione inoltre durerebbe 15 anni. Si tratta di un sacrificio che il nostro territorio non può sopportare».

Questa posizione dell'amministrazione non è stata digerita dai sindacati che si sono schierati in difesa dei posti di lavoro dimenticando la tutela ambientale che, al netto della congiuntura economica difficile, viene evocata a corrente alternata.

«Ribadisco quanto ho già detto - spiega la Soffritti - Comprendiamo bene le preoccupazioni dei sindacati, ma l'occupazione e l'impatto ambientale non possono ogni volta essere contrapposte senza una strategia complessiva, altrimenti i singoli territori e chi li governa saranno messi sempre in difficoltà. E' necessario, individuare, almeno su scala regionale ma meglio sarebbe a livello nazionale, quali dovrebbero essere i siti estrattivi e le motivazioni di quelle scelte».

Il sindaco ha poi spiegato a greenreport che il materiale che le due aziende volevano reperire sul territorio di Campiglia è una materia prima, un minerale utilizzato nell'industria ceramica che non è possibile sostituire con altro materiale magari utilizzando residui dei processi produttivi poi inertizzati come nel caso della "filiera" Lucchini-Tap.

Le opportunità offerte da quest'ultimo processo invece, su cui anche l'amministrazione comunale di Campiglia sta puntando l'attenzione da tempo, non vanno dimenticate quando si deve rispondere a richieste per usi che possano essere alternativi alla coltivazione di materiali inerti vergini (un congruo numero anche sul territorio Toscano) che vanno ad alimentare impatti ambientali sul territorio e consumo di suolo.

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