[11/10/2011] News

Ferrante e Della Seta: «Condono edilizio è istigazione a delinquere»

Dopo le ultime esternazioni del ministro della difesa Ignazio La Russa e del capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto i senatori Ecodem del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante non usano mezzi termini: «Se il Governo varerà l'ennesimo condono edilizio presenteremo un esposto alla magistratura chiedendo l'incriminazione per istigazione a delinquere e complicità in disastro ambientale di tutti i ministri che avranno condiviso questa scelta. Solo degli irresponsabili e dei politici ormai privi di ogni decenza etica possono immaginare di fare cassa legalizzando decine di migliaia di costruzioni abusive, spesso realizzate direttamente dalle ecomafie. Questo comportamento vergognoso non ha niente più a che fare con la politica e con il confronto tra posizioni e opzioni diverse: è solo un indecente tentativo per salvarsi sulle spalle del Paese dal proprio fallimento come classe dirigente».

Anche Maria Cecilia Guerra su La Voce.info si chiede: Perché mai un condono? Il condono fiscale è la legittimazione di un atto illecito, è un premio per chi ha violato le leggi, è un gettare la spugna da parte dell'amministrazione, è una delegittimazione delle imposte come strumento democratico di finanziamento della cosa pubblica. Rappresenterebbe un'ulteriore perdita di reputazione per il nostro paese, cosa di cui non abbiamo proprio bisogno. Non è neppure detto che assicuri un gettito all'erario, né che aiuti i contribuenti in maggiore difficoltà».

Oggi il responsabile Green economy del Pd, Ermete Realacci ha presentato con una conferenza stampa il progetto di legge per l'architettura di qualità di cui è primo firmatario ed ha sottolineato «Nei giorni in cui torna a farsi largo l'inaccettabile idea di un nuovo condono edilizio, questa proposta di legge va nella direzione esattamente opposta. Può essere vista come una sorta di antidoto contro chi pensa che il nostro territorio possa continuare ad essere violato da colate di cemento brutto e selvaggio. Per fortuna sono in molti, anche nella maggioranza, a non pensarla così. Non è questa la strada per il futuro del nostro paese e per affrontare la crisi: Questa legge vuole aiutare l'Italia a continuare a produrre bellezza e qualità, assecondando una nostra missione storica e rafforzando uno dei più importanti fattori competitivi della nostra economia».

La proposta di legge è frutto di un'iniziativa promossa dal quotidiano « Il Sole-24 Ore » attraverso il settimanale « Progetti e Concorsi ». Ha il sostegno del Consiglio nazionale degli architetti e ha ricevuto l'apprezzamento di grandi firme come Renzo Piano, insieme con quello di centinaia di professionisti dai volti più o meno noti, che hanno partecipato alla sottoscrizione promossa dal giornale. Tutti questi elementi distinguono questa proposta di legge da altre promosse in passato e ne fanno tutt'altro che un'iniziativa di carattere corporativo.

L'iniziativa è stata sottoscritta da oltre 130 parlamentari e Realacci oggi ha sottolineato: «In Italia un incarico di progettazione su due viene assegnato sulla base di rapporti fiduciari tra l'amministrazione e il progettista oppure sulla base di gare fondate solo sul prezzo. Ciò significa che i progetti per scuole, case popolari, piazze e uffici, ovvero per la maggior parte degli spazi che ci troveremo ad abitare in futuro, sono assegnati senza preoccuparsi di ciò che sarà realizzato, ma solo di chi sarà a realizzarlo».

Il progetto di legge 4492 "Modifiche al codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e altre disposizioni per la promozione della qualità architettonica nonché in materia di disciplina della progettazione" nasce per colmare questa lacuna e oggi a discuterne con il primo firmatario c'erano Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale architetti, e Pierluigi Mantini, dell'Unione di centro per il terzo polo e Fabio Rampelli, del Popolo della Libertà, firmatari della legge e Giorgio Santilli, giornalista del Sole 24 Ore.

Secondo i deputati «Le condizioni del patrimonio edilizio italiano, il disegno degli spazi pubblici e l'ambiente rurale necessitano di interventi profondi e urgenti, che devono essere definiti all'interno di una politica generale di qualità architettonica in cui fini e mezzi contribuiscano a garantire un nuovo benessere abitativo. La proposta di legge presentata oggi vuole rispondere agli obiettivi che richiamano le politiche generali dell'Europa, quali: l'apertura, la trasparenza e l'applicazione di princìpi non discriminatori del mercato nell'assegnazione degli incarichi pubblici di progettazione; la garanzia di livelli tecnici elevati nelle costruzioni, a difesa dei consumatori e dell'ambiente; il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni di trasformazione del territorio; la promozione di politiche per i giovani, sulla base del merito; un maggiore controllo sui costi di costruzione delle opere pubbliche arrivando ai cantieri sulla base di progetti ben definiti e condivisi».

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