[04/10/2011] News

Nasce Milk.ly, il nuovo mercato on-line geolocalizzato (e pił sostenibile)

Secondo i dati diffusi dalla Commissione europea responsabile dell'Agenda digitale dell'Unione, nel 2010 il 40% dei cittadini europei ha acquistato prodotti online, mentre in Italia questa percentuale precipita al 14,7%. Nonostante questo dato, il mercato degli acquisti sul web si fa sempre più agguerrito, anche alle nostre latitudini.

Milk.ly (www.milkly.it) è il nuovo player nell'ambito, da poco sceso in campo: è il primo mercato web e mobile geo-localizzato che utilizza la tecnologia del "real-time", dando agli utenti modo di connettersi con altri utenti che sono nelle vicinanze per richiedere beni e servizi. Milk.ly è buyer-driven: mette l'utente in cerca del servizio o bene al centro del servizio stesso. L'utente fornisce indicazione del bene o servizio di cui ha bisogno, quanto vorrebbe pagarlo e dove/quando ne ha bisogno, contrariamente ad altri mercati sono gli offerenti che devono poi mandare le proprie offerte all'utente per vincere l'asta.

Se il mondo degli acquisti online può essere assunto come uno degli emblemi del mercato globalizzato, con la possibilità di comprare comodamente seduti sul divano di casa un bene prodotto all'altro capo del pianeta, Milk.ly propone l'alternativa di un mercato si on-line, ma localizzato, dove lo scambio di beni e servizi può avvenire anche solo gratuitamente. Ne parliamo con Antonio Berardi, che di Milk.ly è uno dei creatori.

Da quale realtà è stata progettata e definita la piattaforma Milk.ly?

«Milkly nasce dall'idea di giovani imprenditori italiani e olandesi con significative
esperienze in diversi settori dell'economia (Internet, Pubblicità, Consumer Products, Banking, Consulting). Il progetto e la relativa piattaforma nascono da un'esigenza: rilanciare le economie locali e i mercati di prossimità, attraverso le tecnologie più recenti utilizzate nel web».

Quali sono le modalità di pagamento per il prodotto/servizio trovato tramite Milk.ly?

«Milkly è un mercato digitale che mette l'utente al centro del servizio: è l'utente infatti che fornisce
indicazione del bene o servizio di cui ha bisogno, quanto vorrebbe pagarlo e dove/quando ne ha bisogno. Se un altro utente è in grado di poter offrire il bene/servizio al prezzo e nel luogo indicato dall'utente richiedente, la transazione avrà esito positivo. Il pagamento avviene offline, al di fuori di Milkly (con scambio di contanti tra utente richiedente/offerente - PayPal, bonifico bancario, credit card) ma stiamo lavorando ad una soluzione di e-payment che permetterà agli utenti di completare il pagamento attraverso Milk.ly. E' bene precisare però che alcuni beni/servizi possono essere richiesti anche a costo '0', come semplice aiuto da parte di un vicino (es. un passaggio in macchina per l'università, l'aiuto per un trasloco, ecc.)».

Milk.ly è uno strumento pensato principalmente per transazioni locali. Può trovare una sua
coordinazione con eventuali Gas o centri commerciali naturali presenti sul territorio?

«Assolutamente sì: ma in maniera un po' più aperta piuttosto che pre-organizzata. E' il consumatore a 'decidere' il prezzo che vuole pagare; è facile per chi eroga servizi o prodotti trovare consumatori nella stessa area di interesse. L'idea è che nel tempo questo creerà maggiori benefici/efficienze per le comunità. In questo momento stiamo testando le funzionalità del prodotto che interessano maggiormente ai consumatori, ma non escludiamo la progettazione e realizzazione di soluzioni diverse».

C'è una "etica commerciale" che vi ha spinto a credere e promuovere un commercio locale, davanti all'imperare di un mercato sempre più globale?

«Direi proprio di sì. In un contesto dove effettivamente la globalizzazione ha portato a far entrare
nelle nostre case prodotti che arrivano dai posti più lontani, facendo perdere la "funzione sociale" dello scambio di un bene/servizio, Milkly nasce dall'idea di poter accorciare le distanze e riportarci ai tempi delle comunità locali, restaurando valori un po' persi nel tempo (es. il lattaio che portava il latte fresco porta a porta)».

"Comprare", da semplice mezzo per soddisfare bisogni, è divenuto ormai il mantra da ripetere per dimostrare il proprio successo a se stessi ed alla società. Quale ruolo credete possa esercitare Milk.ly nel promuovere lo sviluppo di una maggiore sostenibilità rispetto ai modi più tradizionali di fare acquisti, on-line e non?

«Milk.ly fa al commercio elettronico ciò che Twitter e Facebook hanno fatto nell'ambito
della comunicazione; l'attenzione alla "gratificazione immediata" ricevuta dal soddisfacimento di un
bisogno unita al rilancio dell'economia locale avrà un effetto di sicuro impatto in termini di "solidarietà sociale" contribuendo magari alla ripresa economica in un momento di grave difficoltà come quello che stiamo vivendo in questi giorni».

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