[03/10/2011] News

A Panama i Climate change talks prima di Durban. Figueras: «Ultima possibilitą»

A Panama sono arrivate le delegazioni di tutto il mondo che stanno partecipando ai climate change talks dell'United Nations Framework Convention on Climate Change (Unfccc) che dovrebbero spianare la strada verso la Conferenza delle parti che si terrà dal 28 novembre al 9 dicembre a Durban, in Sudafrica.

La segretaria esecutiva dell'Unfccc, Christiana Figueres, ha ribadito che «La riunione di Panama costituisce l'ultima opportunità che hanno i 193 Stati membri per raggiungere un consenso sulla riduzione delle emissioni inquinanti prima del Congresso di Duban».

Durante una conferenza stampa al Centro de convenciones Atlapa che ospita la terza conferenza preparatoria dell'Unfccc, la Figueres si è sdetta però convinta che «I rappresentanti dei governi raggiungeranno a Panama dei compromessi, con l'interesse di avanzare nei punti centrali. Tra questi punti figurano il progetto del nuovo Green climate fund (Gcf) e l'istituzione del nuovo Technology mechanism che è sulla buona strada per essere approvato a Durban».

I governi a Panama stanno anche lavorando al funzionamento dell'Adaptation committee che dovrebbe dare coerenza internazionale ai fondi per gli sforzi per l'adattamento ed ai finanziamenti dati dai Paesi sviluppati.

La segretaria dell'Unfccc ha detto che «questo sforzo di Panama costituisce un passo fermo in avanti perché i governi sappiano che devono farlo e che questo è un problema globale e che bisogna dargli una soluzione globale».

La speranza è che entro il 7 ottobre i circa 2.000 delegati presenti a Panama che partecipano all' Ad Hoc Working Group on Further Commitments for Annex I Parties under the Kyoto Protocol (Awg-Kp) ed all'Ad Hoc Working Group on Long-term Cooperative Action under the Convention (Awg-Lca) trovino qualche nuovo accord che faccia uscire i negoziati da un evidente stallo soprattutto per quanto riguarda il proseguimento del Protocollo di Kyoto dopo il 2012.

L'ammininistratrice dell'Autoridad Nacional del Ambiente de Panamá, Lucía Chadeck, ha spiegato che «Il mio Paese presenterà nell'incontro preparatorio il tema dell'innalzamento del livello del mare. Panama, come Paese xostiero, discuterà due aspetti: la mitigazione del cambiamento climatico e l'adattamento. Adotteremo entrambe le alternative, però dobbiamo definire nella Conferenza a quale dare più enfasi e con quale posizione arriveremo al summit del Sudafrica».

Tasneem Essop, responsabili per la strategia climatica del Wwf, ha detto all'agenzia panamense Efe: «Speriamo che i negoziatori utilizzino il período delle sessioni di Panamá per cercare come risolvere il futuro del Protocollo de Kyoto, il che è politicamente diffícile. I negoziatori devono trovare un consenso nelle aree che sono meno polemiche ed identificare quali temi richiedono decisioni politiche, per poter andare avanti con quelle a Durban.

L'incontro è l'ultima opportunità prima della conferenza di Durban perchè i negoziatori pssano raggiungere accordi su temi chiave. L'esito di Durban dipenderá dai progressi a Panama. Spero che si trovi, tra gli altri, un compromesso che includa l'obiettivo di ridurre le emissioni globali dell'80% per il 2050, in relazione ai linvelli degloi anni'90. Ed anche accordi per colmare il baratro tra gli impegni finanziari assunti ed i fondi distribuiti fino ad ora per ridurre le emissioni della defosrestazione e del fegrado, conosciuti come Redd. Speriamo che si rovi un consenso intorno al processo per fornire le entrate provenienti dal trasporto maríttimo internazionale perchè i Paesi in via di sviluppo possano affrontare i costi del cambiamento climatico che sono maggioore siccità, inondazioni e aumento del livello del mare».

Maureen Ballestero, presidente dell'Asociación Mundial para el Agua, ha spiegato che «Solo in Centroamerica, l'impatto degli 11 eventi climatici estremi di origine idrometeorologica hanno prodoitto perdite valutate in 13, 6 miliardi di dollari».

Félix Wing, del Centro de Incidencia Ambiental de Panamá, ha ricordato che «Il problema è che i governi dei Paesi industrializzati non si vogliono impegnare perchè sono molto preoccupati per quel che gli costerà, invece di cercare realmente realmente effettive soluzioni al cambiamento climatico. E' una psizione "logica" perchè significa rifondare turtto il sistema produttivo. E' decidere che non possiamo seguitare a produrre e consumare come abbiamo fatto finora».

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