[29/09/2011] News toscana

Rifiuti, Ato costa: sì alla società mista (ma la val di Cornia mette i paletti)

Nella giornata di ieri i sindaci della Toscana costiera si sono incontrati per mettere a punto l'iter che intendono seguire per individuare il gestore unico dell'Ato Costa e che doveva essere presentato entro la fine di settembre alla Regione Toscana, pena il commissariamento, così come previsto dalla legge regionale dell'agosto scorso.

«Abbiamo deliberato ieri la conferma della società mista come modalità di affidamento del servizio integrato di igiene urbana - ha spiegato il direttore dell'Ato Costa Borchi - E come richiesto dalla Regione abbiamo anche modificato il crono programma già stabilito, dilazionando il termine dell'affidamento dal luglio 2012 al dicembre 2012. L'assemblea ha anche approvato le linee guida per il percorso di scelta del socio privato e il time table relativo alle competenze sia dell'Ato che dei comuni: entro il 20 ottobre l'Ato dovrà delimitare il perimetro dell'affidamento ed entro il 15 di novembre ogni comune dovrà  deliberare la propria adesione formale alla società mista e le modalità con le quali intende conferire impianti, società e denaro».

Nel corso dell'assemblea  è stato messo a verbale anche un documento presentato dal sindaco di Piombino Gianni Anselmi che a nome di tutti i sindaci della Val di Cornia e di tutte le forze di maggioranza pone paletti e condizioni ben precise.

«Noi non abbiamo interrotto l'adesione all'iter - spiega il presidente di Asiu, Fulvio Murzi - ma l'abbiamo condizionata ad avere risposte su 3 punti: il primo è quello che gli impianti vengono messi a disposizione ma rimangono di proprietà dell'azienda, e qui la domanda però sorge spontanea: e a gara cosa ci metto allora, solo il servizio?».

«Il secondo punto riguarda gli accordi preventivi di rapporto pubblico-pubblico e pubblico-privato. Mi spiego meglio, se c'è il privato al 40% e poi c'è il pubblico al 60% dove ognuno dei comuni ha la sua particina irrisoria, alla fine il rischio è che  a comandare sia sempre il privato. Su questo va fatta assolutamente chiarezza».

Il terzo punto è forse quello più ostico e va al cuore del problema, le tariffe: «Noi un anno e mezzo fa abbiamo raddoppiato le tariffe pur rimanendo molto al di sotto di altri comuni - spiega il presidente di Asiu -  Le abbiamo raddoppiate spiegando ai cittadini a cosa servivano quei soldi in più,  quale percorso avremmo fatto e che tipo di servizi avremmo offerto. L'Ato unico presuppone un'armonizzazione delle tariffe, ma noi non possiamo assolutamente permetterci di ritoccarle ulteriormente, perché abbiamo dato la nostra parola ai cittadini».

Murzi si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe quando ricorda che «insieme a Geofor e ad altre aziende  avevamo dato vita ad una Ati che è stata fatta naufragare mentre invece oggi vediamo che la stessa scelta l'ha fatta l'Ato Sud e a quel che mi risulta stanno facendo anche nell'Ato Centro».

Torna all'archivio