[28/09/2011] News

Oms: l'inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli pericolosi per la salute in tutto il mondo

Secondo i dati sull'inquinamento dell'aria pubblicati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) «l'inquinamento atmosferico raggiunge livelli pericolosi per la salute in numerose città».

Lo studio Oms è senza precedenti e riguarda i dati di 1.100 città di 91 Paesi, tra le quali le capitali ed i centri con più di 100mila abitanti. I dati sulla qualità dell'aria sono stati compilati a partire da fonti pubbliche nazionali o comunali, basate sui risultati dei controlli della qualità dell'aria effettuati in ogni città. Per evitare possibili "trucchi" o sovrastime, «i valori figurano nel database corrispondente a dei siti di controllo urbani, tra i quali i bordi delle strade, ma non siti industriali od altri "siti sensibili" che non sono rappresentativi dell'inquinamento al quale molte persone sono esposte (per esempio le bretelle autostradali) - spiega l'Oms - I valori che figurano nel database, comprese le concentrazioni riportate di PM10, corrispondono a medie annue. La concentrazione di particolato PM10 è un indicatore importante dell'inquinamento atmosferico in ambiente urbano e dei rischi sanitari associati al mix completo degli inquinanti che si trova generalmente n elle città. Les piccolo particelle PM10 possono penetrare in profondità nei polmoni, passare nel sangue e ledere diversi organi. Per alcune città, disponiamo di dati sul particolato ancora iù piccolo, come il PM2,5, che figurano anche nella banca dati. Questi dati si basano su misurazioni effettuate dal 2003 al 2010 e la grande maggioranza tra loro corrisponde al periodo 2008-2009. I dati sono presentati per città, per popolazione urbana di ogni Paese (se sono disponibili) e per regione dell'Oms».

Secondo l'Oms «ogni anno più di 2 milioni di persone muoiono a causa dell'inalazione di particolato fine presente nell'aria all'interno ed all'esterno. Il particolato PM10, di una dimensione uguale o inferiore 10 micrometri, può penetrare nei polmoni, entrare nella circolazione sanguigna e provocare cardiopatie, cancri al polmone, casi di asma ed infezioni alle vie respiratorie inferiori».

Nelle sue linee guida l'Oms fissa una soglia per la qualità dell'aria che prevede una concentrazione massima di PM10 di 20 microgrammi per m3 (µg/m3), ma i dati pubblicati dall'agenzia dell'Onu per la salute dimostrano che in diverse città «questa concentrazione raggiunge fino a 300 µg/m3».

L'Oms evidenzia le principali informazioni che emergono dallo studio: «E' normale constatare livelli costantemente elevati di inquinamento da particolato fine in molte zone urbane. Questo inquinamento proviene sovente da fonti di combustione quali le centrali elettriche ed i veicoli a motore; L'esposizione media annua al particolato PM10 dell'immensa maggioranza delle popolazioni che abitano in ambiente urbano supera la soglia di 20 µg/m3 raccomandata nelle linee guida dell'Oms relative alla qualità dell'aria. In media, solo qualche città presenta attualmente dei valori conformi alle linee guida dell'Oms; Per il 2008, si stima a 1,34 milioni il numero di decessi prematuri attribuibili all'inquinamento atmosferico in città. Se I valori fossero stati dappertutto conformi alle linee guida dell'Oms, 1,09 milioni di vite avrebbero potuto essere salvate in quell'anno. Il numero di decessi attribuibili all'inquinamento atmosferico in città è aumentato in rapporto alla stima del 2004, che era di 1,15 milioni. Questo si spiega con l'aumento recente dell'inquinamento atmosferico e della dimensione delle popolazioni, ma anche con il fatto che ci sono più dati disponibili e metodi impiegati migliori».

Maria Neira, direttrice del dipartimento salute pubblica e ambiente dell'Oms, è molto preoccupata: «L'inquinamento atmosferico è un grave problema di salute e dobbiamo assolutamente raddoppiare gli sforzi per attenuarne le ripercussioni. Se controlliamo e gestiamo correttamente l'ambiente, possiamo ridurre considerevolmente il numero di persone che soffrono di malattie respiratorie e cardiache e di cancro al polmone. Dappertutto nel mondo, l'aria delle città è spesso inquinata dai gas di scappamento, dal fumo delle fabbriche o dalla fuliggine delle centrali elettriche che funzionano a carbone. Numerosi Paesi sono privi di regolamentazione sulla qualità dell'aria e, quando ne hanno una, le norme nazionali e la loro applicazione variano considerevolmente»..

L'Oms chiede maggiore informazione e sensibilizzazione sui rischi dell'inquinamento atmosferico  e di mettere in opera efficaci politiche per controllare da vicino la situazione delle città: «Una riduzione della concentrazione media annua di particolato PM10 da 70 µg/m3 a 20 µg/m3 dovrebbe produrre un calo del 15% della mortalità, il che possiamo considerarlo un come un progresso non trascurabile in termini di salute pubblica». La dove l'inquinamento è più elevato, una riduzione delle stesse proporzioni avrà meno impatto sul calo della mortalità, ma apporterà ugualmente importanti benefici per la salute».

Carlos Dora, coordinatore dell'unità interventi per gli ambienti sani del dipartimento salute pubblica e ambiente dell'Oms, spiega che «le soluzioni per l'inquinamento atmosferico in città dipendono dalla relativa importanza delle differenti fonti di inquinamento, dal livello di sviluppo e dalla geografia locale. Le informazioni contenute nella banca dati dell'Oms devono principalmente permettere alle città di controllare l'evoluzione dell'inquinamento atmosferico nel tempo, per scegliere degli interventi efficaci, di migliorarli e generalizzarli».

Sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo le principali cause dell'inquinamento atmosferico sono i mezzi di trasporto motorizzati, le industrie piccole o grandi, l'utilizzo di biomasse e di carbone per cucinare e riscaldarsi e le centrali elettriche a carbone. L'Oms sottolinea che «L'utilizzo di legna e di carbone per il riscaldamento degli alloggi contribuisce molto all'inquinamento atmosferico, soprattutto in ambiente rurale durante i mesi invernali».

Michal Krzyzanowski, capo del centro europeo dell'ambiente e della salute di Bonn dell'Oms, è convinto che  «Per limitare l'inquinamento ed attenuare i suoi effetti sulla salute, bisogna prendere delle misure a livello locale, applicare politiche nazionali e concludere accordi internazionali. Grazie ai dati tratti dal controllo della qualità dell'aria pubblicati oggi, sappiamo in quali regioni bisogna agire prioritariamente e possimo valutare l'efficacia delle politiche e delle misure messe in opera».

Per vedere tutti i dati: http://www.who.int/phe/health_topics/outdoorair/databases/en/index.html

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