[21/09/2011] News toscana

Livorno: nuovo terminal per i prodotti frigo

Il nuovo polo logistico per la movimentazione di prodotti agroalimentari refrigerati in porto, a Livorno, sarà il secondo in Italia e il terzo nel bacino del Mediterraneo: 33mila metri quadri per un investimento da 25 milioni di euro che vede capofila la Compagnia Portuale livornese. Il taglio del nastro l'ha dato il presidente della Regione Enrico Rossi.

Il magazzino (10670 metri quadri), oltre a un punto di pesatura e controllo dei traffici completamente automatizzato, avrà anche un 'Punto di entrata designato' per il controllo sanitario dei prodotti da parte della Sanità Marittima e in futuro sarà autosufficiente dal punto di vista energetico: è in progetto la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 0,8 megawatt.

Un ulteriore investimento sul piano dell'energia da parte della Compagnia Portuale livornese che ha già installato un piccolo impianto sul tetto del vecchio Palazzo del Portuale, in piazza del Pamiglione, e all'inizio di agosto ha dato il battesimo all'impianto fotovoltaico più grande del porto: 3360 pannelli fotovoltaici installati sugli 11mila metri quadri del tetto del magazzino ‘M/K' per la cellulosa, al terminal Porto Commerciale di Livorno (potenza dell'impianto di 806,4 kwP, produzione di energia annua indicativa di un milione di kilowatt ora).

Il presidente Rossi questa mattina ha ricordato l'impegno della Regione per il porto livornese: i 51 milioni di euro per la foce armata dello Scolmatore dell'Arno che porterebbe vantaggi alla cantieristica pisana lungo il canale dei Navicelli e eviterebbe l'interramento del porto livornese, ma anche i 10 milioni per il dragaggio dei fondali dello scalo labronico.

Ma soprattutto ha tirato fuori la 'frusta' rivolgendosi alla comunità portuale livornese: «Vi dico sinceramente che aspetto un giorno in cui mi chiamerete e mi direte: noi facciamo le scarpe al porto 'X' perché costiamo meno di quel porto. Tutto quello che di contorno si può fare si fa, poi a un certo punto per chi deve venire attraccare c'è anche il conto, no? E lì non può intervenire la Regione, lì tocca alla città di Livorno fare un patto sociale e istituzionale (tra lavoratori, imprenditori, istituzioni) e la Regione vi sarà ancora al fianco e ci metterà tre volte di più».

«Questo porto ha enormi potenzialità - ha concluso il suo appello Rossi - Credo che queste carte vadano giocate, superando a volte quella frammentazione, in qualche caso litigiosità, in qualche altro caso corporativismo, per un comune progetto di sfida».

Sul tavolo resta la questione che sia Rossi che il sindaco Alessandro Cosimi stamani hanno ricordato: le infrastrutture. Il presidente della Regione ha citato non solo la Tirrenica, ma soprattutto i collegamenti ferroviari. Il sindaco ha parlato chiaramente della rotaia come il vero elemento che possa far fare un salto di qualità allo scalo labronico. E il salto di qualità, aggiungiamo noi, sarebbe non solo sul piano della competitività, ma anche su quello della sostenibilità.Un esempio su tutti il raddoppio della  Pontremolese di cui si parla da decennie che invece permetterebbe un flusso da e per l'Europa in modo molto più efficiente della gomma.

«Con il porto di Livorno - ha insistito Rossi - possiamo provare a costruire un sistema infrastrutturale che faccia della Toscana una regione centrale negli spostamenti delle persone e delle merci. In questo quadro sono importanti i collegamenti ferroviari: stiamo lavorando con Fs per realizzare collegamenti veloci con il nord Italia e il nord est d'Europa». Poi ovviamente Rossi scivola però nuovamente sulla gomma e in particolare sull'autostrada tirrenica: «la realizzazione della Tirrenica potrebbe favorire molto questo collegamento nord-sud: il completamento di questo corridoio europeo contribuirebbe senza dubbio a dare centralità al porto di Livorno. Io non ci sto a passare altri dieci anni a discutere su quest'opera».

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