[20/09/2011] News toscana

Blanchetti (Festival dell'energia): Il nostro compito è comunicare e spiegare la complessità

Tutto pronto per il festival dell'energia che si apre venerdì a Firenze, dove giunge per la prima volta dopo le tre edizioni precedenti che si sono svolte a Lecce. Ne abbiamo parlato con il coordinatore scientifico del festival  Emilia Blanchetti, che è anche tra i fondatori di Allea, la società di comunicazione che promuove tra l'altro il Nimbyforum e che collabora con gli organizzatori del Festival, l'Agenzia di Ricerche Informazione e Società Aris.

Il festival dell'energia ha una promessa subito molto impegnativa: l'energia spiegata. Che cosa significa?

«In Italia non mancano iniziative e festival dedicati all' energia, ma si tratta sempre di eventi  destinati soprattutto agli addetti ai lavori. Per questo il Festival dell'energia è unico nel suo genere: il nostro obiettivo è quello di creare un'occasione di dibattito trasversale e scientifico tra i cittadini e gli esperti,  gli imprenditori , i politici chiamati a disegnare la strategia energetica del paese. Insomma un festiva pensato per i cittadini e per aiutarli a comprendere un settore tanto importante per il nostro futuro quanto complesso». 

Per tre giorni alcuni dei luoghi più suggestivi del centro storico di Firenze saranno al centro del dibattito sull'energia: Palazzo Vecchio, Palazzo Medici Riccardi, Logge degli Uffizi Corti, Piazza della Repubblica (che ospiterà anche l'infopoint), Palazzo Incontri, Auditorium Folco Portinari e il Colle Bereto Cafè.

«Dobbiamo essere sinceri. Firenze è un gioiello e presenta dei vantaggi dal punto di vista della raggiungibilità che Lecce obiettivamente non poteva offrire, pur avendoci accolto con il massimo della disponibilità. Per questo l'idea  è quella di restare a Firenze anche nei prossimi anni, ovviamente se c'è il sostegno da parte delle istituzioni locali».

Lei prima parlava di attori che disegnano la strategia energetica nazionale. Non crede che proprio questa assoluta mancanza di strategia sia una delle più grandi debolezze del nostre paese?

«Lei ha ragione, si tratta di una carenza fortissima, e negli ultimi anni si sono ripetuti annunci ai quali non è seguita alcuna realizzazione. Ma ritengo che ancora più grave sia la totale incertezza normativa, che costituisce una grande sofferenza per tutte le imprese. Solo per fare qualche esempio il folle balletto sugli incentivi alle rinnovabili, le attività di permissing, la gestione inqualificabile della comunicazione sul nucleare... Le imprese hanno bisogno di maggiori certezze, di indirizzi, di regole certe per ottenere finanziamenti  e di paletti normativi entro cui muoversi». 

A proposito di nucleare, nel comitato d'onore trovano ospitalità personaggi come Chicco Testa e Umberto Veronesi. Non è un po' anacronistica la loro presenza dopo la scelta chiara fatta dal popolo italiano nel referendum di giugno?

«Questo è quello che intendo per festival trasversale e laico, senza posizioni preconcette: nel comitato d'onore e nel comitato scientifico siedono persone con punti di vista opposti, l'importante è che le tesi siano credibili, autentiche, sostenute da numeri, e non siano faziose».

Se è vero che gli appuntamenti dedicati all'energia si moltiplicano, e che nell'opinione pubblica si fanno largo concetti importanti come quelli di risparmio, efficienza e riproducibilità delle risorse, quando nasceranno anche appuntamenti dedicati non solo ai flussi di energia ma anche ai flussi di materia?

«Il festival è una formula che può essere applicata a enne argomenti in base al bisogno di conoscenza all'interno del paese, assumendosi l'onere di una componente scientifica rigorosa: noi facciamo divulgazione scientifica e cerchiamo di portare tematiche complesse al grande pubblico, quindi nulla esclude che in futuro possano essere creati eventi ad hoc sui flussi di materia».

L'evento di apertura si inserisce in uno dei terreni più delicati, quello delle agroenergie, tema strettamente legato a quello delle biomasse e dei biocarburanti. Perché avete scelto di partire proprio da qui?

«Ci sembrava interessante approfondire una filiera che rappresenta numeri destinati a crescere in modo esponenziale nei prossimi anni, un settore dove la sinergia tra l'industria e l'agricoltura è strettissima, e che vede l'Italia detenere primati mondiali di eccellenza. Uno fra tutti, il progetto che sarà presentato nel pomeriggio di venerdì all'interno del festival: in provincia di Vercelli è in fase di avvio infatti la realizzazione del primo impianto al mondo per la produzione di bioetanolo di seconda generazione, che supera tutti i problemi legati a piante commestibili, visto che si alimenterà con le comuni canne che crescono spontanee nelle nostre campagne».

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