[20/09/2011] News

Rifiuti "non-minerali", Eurostat: «Nel 2008 circa 1.800 chili per abitante nell'Ue a 27»

Secondo il rapporto Eurostat "Generation and treatment of waste in Europe - Steady reduction in waste going to landfills" «Nel 2008, la quantità totale di rifiuti "non-minerali" prodotti nell'Ue a 27 ha raggiunto 920 milioni di tonnellate, il che corrisponde a 1.800 kg per abitante. Il settore industriale ha prodotto il 26% di questi rifiuti non-minerali, le altre attività economiche, quali l'agricoltura, l'energia ed i servizi il 50%, mentre il contributo delle famiglie arriva al 23%».

Per rifiuti non-minerali" (non-mineral waste) l'Ue intende i rifiuti prodotti da tutti i settori economici e dalle famiglie, quindi sia quelli provenienti dalla produzione che dal consumo e comprendono anche i rifiuti pericolosi. Non comprendono invece i rifiuti minerali che per il 90% provengono delle attività minerarie e dal settore delle costruzioni, le terre di scavo e i fanghi di dragaggio.

Eurostat sottolinea che «I rifiuti non-minerali sono un indicatore interessante delle politiche ambientali perché coprono la maggior parte dei rifiuti la cui riduzione è un obiettivo ambientale importante».

I Pesi Ue che producono le quantità minori procapite di rifiuti non-minerali sono due Stati insulari: Malta e Cipro, quelli che ne producono di più sono la piccola Estonia e la "verde" Finlandia.

Nel 2008 il più grande produttore di rifiuti non-minerali dell'Ue risulta la Gran Bretagna con 143 milioni di tonnellate, il 16% del totale dei rifiuti dell'Ue27, seguita dalla Germania con 129 milioni di tonnellate (14% Ue27), dalla Francia (95 milioni t. - 10%) e dall'Italia con 94 milioni di tonnellate, cioè il 10% del totale europeo. Il nostro Paese produce 1.564 kg all'anno procapite di rifiuti non-minerali: il 35% proviene dalle famiglie, il 35% dalle imprese e il 31% da altri settori.

Dopo di noi si piazza la Spagna (71 milioni t - 8% Ue27). I primi 5 Paesi della classifica da soli producono il 60% del totale dei rifiuti non-minerali dell'Ue27.

Se invece si guarda alla produzione procapite le cose cambiano molto: Malta produce 970 kg/ab di rifiuti, Cipro 1.040 kg/ab, la Repubblica Ceca 1.190 kg/ab. La più "sporca" è l'Estonia (8.220 kg/ab), seguita da Finlandia (4.350 kg/ab), dall'Austria  (2. 750 kg/ab) e dalla Svezia (2.540 kg/ab), tutti Paesi che in realtà hanno fama di grande pulizia.

Eurostat spiega che «Il livello elevato di rifiuti prodotti in Estonia è dovuto alla grande quantità dei rifiuti provenienti dal settore dell'energia e della raffinazione, derivante dallo sfruttamento degli scisti bituminosi. Mentre in Finlandia, in Austria e in Svezia è dovuto essenzialmente ai rifiuti del legname.

La più forte percentuale di rifiuti non-minerali prodotti dal settore industriale è in Finlandia (61% del totale), seguono l'Austria (52%) e la Svezia (48%).

Le quote più alte di rifiuti provenienti dagli altri settori,  come l'agricoltura, l'energia ed i servizi si spiegano spesso con le scorie del carbone in Bulgaria (70% del totale dei rifiuti non-minerali per gli "altri settori") e in Grecia (68%), mentre in Romania i rifiuti agricoli rappresentano il 65% di questa tipologia e  Gran Bretagna   i rifiuti del commercio all'ingrosso e le macerie edili arrivano al 65%.

Se si passa ai rifiuti procapite prodotti dalle famiglie ci sono diverse sorprese e i virtuosi della classifica generale dei rifiuti non-minerali diventano "cattivi": Cipro, con il 48% del totale, è in testa, seguito da Lettonia (44%) e Malta (42%). Ovviamente questi sono i dati relativi ai rifiuti effettivamente censiti, quindi molto inferiori rispetto a quelli reali. Sarebbe interessante poi sapere dove e come vengono trattati, quanti di questi avviati al riciclo e al recupero energetico e quanti invece alle discariche. Conoscere la produzione, infatti, è importante, ma lo è ancor di più sapere quello che poi a questi rifiuti accade...

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