[15/09/2011] News toscana

Troppi cinghiali in Toscana? Rossi: «Applicare le norme regionali»

I cinghiali sono diventati l'incubo degli agricoltori e di molti amministratori toscani, stretti tra le esigenze dei cacciatori, che hanno causato questo disastro faunistico/ambientale introducendo animali di origine centroeuropea che Mammal Species of the World (Msw ) attribuisce alla sottospecie Sus scrofa attila (mai nome fu tanto appropriato) ibridati con cinghiali di altre provenienze e maiali domestici. Le polemiche elbane sull'eradicazione dei cinghiali occupano anche oggi le pagine di greenreport.it ma i suini "Attila" sono all'opera e forse anche con meno controllo che all'Elba in tutta la Toscana, dove arano campi da golf, tenute agricvole e vendemmiano uva. Si stima che in Toscana ci siano 150.000 cinghiali, ma probabilmente sono ancora di più e la loro gestione è evidentemente scappata di mano.

Secondo la Regione «La densità regionale ottimale per ciò che riguarda i cinghiali è determinata in 2,5 capi ogni 100 ettari, ma ci sono anche aree in cui la presenza dei cinghiali e di altri ungulati è ritenuta non compatibile con lo svolgimento delle attività agricole. E la legge regionale prevede che, quando le forme ordinarie di gestione della presenza animale si rivelino non soddisfacenti, le Province possono approvare e realizzare piani straordinari di gestione semplicemente dandone comunicazione alla Regione».

Oggi sull'argomento interviene il presidente della Regione Toscana in persona: «Credo che in Toscana ci siano tutte le condizioni per affrontare adeguatamente, e per portare a soluzione, il problema rappresentato dall'eccessiva presenza dei cinghiali, sia all'Isola d'Elba, che in Maremma, che in qualunque altra zona», dice Enrico Rossi rispondendo all'appello che gli hanno rivolto numerosi cittadini, infastiditi e preoccupati dal proliferare dei cinghiali e per i danni che provocano.

Secondo Rossi «le condizioni sono quelle già previste dalla legge regionale n. 3 del 1994 e dal suo regolamento attuativo, approvato proprio questa estate. A chi mi chiede di autorizzare la caccia al cinghiale lungo tutto l'anno rispondo che ciò è già possibile, ovunque la loro densità sia diventata eccessiva. Spetta alle Province, anche in accordo con gli Ambiti territoriali di caccia e con gli enti gestori di parchi regionali e aree protette, adottare piani di gestione e prelievo, cioè abbattimenti e catture con gabbie, con lo scopo di garantire una presenza sostenibile di questi animali. E, secondo l'articolo 88 del regolamento attuativo, possono farlo permettendo gli interventi durante tutto l'anno. Quanto ai guasti che questi animali provocano, il Piano che le Province approvano deve prevedere anche gli interventi per la prevenzione dei danni».

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