[14/09/2011] News

L'uscita dal nucleare giapponese? La finanzia l'uomo pił ricco del Giappone

Il più ricco  imprenditore del Giappone ha delineato un piano per ricostruire le infrastrutture energetiche del Paese, sulla scia del disastro nucleare di Fukushima, utilizzando entro il 2030 in gran parte fonti rinnovabili.

Secondo quanto scrive ItNews, Masayoshi Son (nella foto), fondatore e amministratore delegato della Softbank, è intervenuto in occasione del lancio della Japan Renewable Energy Foundation e ha detto che  entro i prossimi 20 anni il Giappone potrebbe utilizzare le fonti energetiche rinnovabili per il 60% del suo fabbisogno di energia elettrica, per realizzare questo sono necessari  2 trilioni di yen (26 miliardi di dollari) per realizzare una "super grid"  in tutto il paese e sottacqua lungo la costa, che manderebbe molto velocemente l'elettricità in giro, a basso costo e in modo efficiente, per poter  soddisfare la domanda.

«Il Giappone è un paese massacrato  dai terremoti - ha detto Son al meeting di Tokyo - Dobbiamo ridurre il nostro utilizzo di energia nucleare nei prossimi 20 anni».

Il più noto imprenditore Giapponese, una vera e propria icona del Paese, ha parlato 6 mesi dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo che ha innescato il disastro nucleare di Fukushima, mentre la Tepco e le altre utility nucleari sono in grosse difficoltà per riaprire le loro centrali, le proteste e l'insofferenza verso il nucleare aumentano e il governo sta cerc ando una via di uscita dal "miracolo atomico" trasformatosi in incubo.

Secondo la classifica pubblicata a marzo da Forn bes, Masayoshi Son è l'uomo più ricco del Giappone,  con un patrimonio netto di 8.1 miliardi di dollari, ha trasformato una piccola software company in uno dei più grandi Internet conglomerates del Giappone. L'azienda gestisce il terzo operatore  di telefonia mobile del paese ed è fornitore esclusivo di iPhone e iPad dela Apple, possiede Internet properties  come Yahoo Giappone, e ha investito molto in aziende online all'estero come Alibaba in Cina.

In passato, ha preso preso grandi rischi per entrare in nuove industrie, incluso l'acquisto nel 2006 di Vodafone Giappone per circa 15 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali era in prestito. Ma  Son dice che  il profitto non è la sua motivazione principale per i suoi investimenti nel settore energetico: «Principalmente voglio dare un esempio agli altri imprenditori che in Giappone sono  tradizionalmente avversi al rischio».

Il capo di Softbank ha promesso investimenti nelle imprese che hanno sostenuto le energie rinnovabili e ha chiesto che l'oligarchico sistema energetico giapponese si apra alla concorrenza. Lui naturalmente è già pronto ad essere uno dei protagonisti della nuova era energetica non più "tutto-nucleare" , utilizzando l'esperienza fatta in campi innovativi come il business degli Internet provider ela telefonia mobile.

Son ha già investito personalmente un miliardo di yen solo per costituire la Japan Renewable Energy Foundation e ha detto che Softbank voler investire subito dai 10 ai 20 miliardi di Yen nel  business delle energie rinnovabili. Secondo lui «La della rete elettrica nazionale da 2.000 km che ha proposto potrebbe eventualmente essere estesa a tutta l'Asia, con una massive grid che arriverebbe a  36.000 km e collegherebbe Paesi come  Giappone, India, Cina e Russia. Collegando i paesi asiatici in questo modo, si potrebbe creare un'area più pacifica in Asia».

Torna all'archivio