[14/09/2011] News toscana

Elba, cresce il fronte pro-eradicazione dei cinghiali. Vertice in prefettura, Tozzi: il Pdl toscano ci dà ragione

La riunione istituzionale alla vice-prefettura di Portoferraio potrebbe aver segnato una svolta nella vicenda dei cinghiali all'Elba. Presenti tutti i Comuni, meno quello di Marciana Marina, la Provincia di Livorno  l'Atc 10 e il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.

I sindaci di Portoferraio, Rio nell'Elba e Marciana si sono espressi per la totale eradicazione di cinghiali e mufloni dall'Elba, quello di Campo nell'Elba ha detto di propendere per l'eradicazione e comunque per una fortissima riduzione, i rappresentanti di Capoliveri e Rio Marina hanno difeso i cacciatori e chiesto di aprire alle battute al cinghiale nel Parco, ma hanno ammesso che è necessaria una fortissime riduzione delle popolazioni di ungulati. L'assessore della provincia alla caccia, Ringo Anselmi, ha detto che è dal territorio che deve venire la richiesta di eradicazione o di forte riduzione dei cinghiali, ha ricordato che sono un problema in tutta la provincia e la Toscana e ha annunciato l'apertura anticipata della caccia al cinghiale all'Elba per il 21 settembre.

La direttrice del Parco, Franca Zanichelli ha presentato un dettagliato rapporto sulle attività e le spese dell'Ente per il contenimento dei cinghiali che prospetta la concreta possibilità, di ottenere, in tempi certi l'eradicazione dei cinghiali.

Al vicesindaco di Porto Azzurro e vicepresidente del Parco Angelo Banfi, protagonista nei giorni scorsi di una polemica con il presidente del Parco Mario Tozzi, che ha ribadito nella riunione la quasi impossibilità dell'eradicazione, ha risposto Umberto Mazzantini, della giunta del Parco Nazionale, che ha fatto notare che il cinghiale è già stato eradicato dall'Elba nel 1802 e che solo dopo 150 anni è stato reintrodotto dai cacciatori un animale molto diverso, più grosso e prolifico e incrociato col maiale domestico.

Mazzantini si è poi rivolto all'Atc dicendo che la caccia nei Parchi è vietata da due leggi e che anche le proposte di modifica in discussione in Senato, sia del Pdl che del Pd, confermano il divieto ma chiedono l'eradicazione del cinghiale e di altre specie invasive nelle aree protette attraverso trappolamenti e abbattimenti selettivi, per arrivare alla densità zero, cioè all'eradicazione.
Mazzantini ha detto che i cacciatori devono ritornare sui loro passi ed accettare, se vogliono davvero collaborare, quanto previsto dal ministero ed Ispra: abbattimenti selettivi e "girata", cioè l'utilizzo di soli due cani e un paio di cacciatori. Intanto il Parco sta preparando un piano per l'eradicazione ma è disposto a concordare con Comuni, Provincia ed Atc  le iniziative dentro e fuori parco per contenere cinghiali e mufloni.

L'Ambito territoriale di caccia elbano sembra in grandi difficoltà, pressato come non mai dalle accuse rivolte ai cacciatori da agricoltori, albergatori e sindaci e ha accettato le "aperture" di Mazzantini (che in realtà è quello che il Parco dice da più di 10 anni) e si è detta disponibile a collaborare.

Il vice-prefetto ha concluso chiedendo un Piano elbano entro il 15 ottobre che dovrebbero elaborare Parco, Provincia ed Atc ed ha minacciato il ricorso alle misure eccezionali se i sindaci non attueranno fuori  Parco le iniziative necessarie ad assicurare la sicurezza e la salute dei cittadini. La Prefettura di Livorno nei prossimi giorni convocherà all'Elba sul tema dei cinghiali le associazioni di categoria, quelle ambientaliste e i cacciatori.

Il clima sembra molto cambiato, questa volta sul banco degli imputati non c'è più il Parco ma chi i cinghiali li ha introdotti e li ha fatti esplodere numericamente, creando una situazione insostenibile per la biodiversità, l'agricoltura e l'equilibrio idro-geologico elbano.

Oggi il presidente del Parco, Mario Tozzi ha buon gioco a dire: «La richiesta di eliminazione finale, anche del PdL toscano, alla Regione, insieme con le dichiarazioni eradicatorie di agricoltori, associazioni e comuni cittadini elbani vede una compattazione straordinaria dei portatori di interesse dell'arcipelago attorno alle posizioni espresse da tempo, a grande maggioranza e a chiarissime lettere, da parte dell'Ente Parco. Ora nessun sindaco o amministratore avrà più scuse né coperture politiche da accampare: i manghiali elbani vanno eradicati punto e basta. Nell'apprezzare tanta comunità di intenti, e nel constatare la solitudine in cui è stato inspiegabilmente lasciato, il Presidente Tozzi si domanda a quale titolo mai si esprimesse il vicepresidente Angelo Banfi quando lo accusava di parlare a titolo personale».

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