[13/09/2011] News toscana

Arezzo: la Provincia fa "manutenzione" su molti corsi d'acqua

La provincia di Arezzo sta attuando interventi di "manutenzione" forestale lungo vari corsi d'acqua sia in alveo che sulle sponde. Lungo l'asta principale dell'Arno sono state individuate due zone d'intervento: in Casentino nei comuni di Stia, Pratovecchio Castel San Niccolò, Poppi e Subbiano; in Valdarno nei comuni di Montevarchi e Terranuova Bracciolini. Inoltre, saranno consegnati anche i lavori di taglio selettivo della vegetazione arborea ed arbustiva nel torrente Cerfone (comune di Monterchi), nel fiume Tevere (comune di Sansepolcro) e nei torrenti Covole, Peneto (comune di Arezzo).

Gli interventi sul Tevere e alle opere idrauliche classificate in 3^ categoria (argini e sponde) sono invece finalizzati a rimuovere grossi tronchi sradicati dall'evento di piena verificatosi a seguito del guasto alla Diga di Montedoglio dello scorso dicembre "oltre che alla pulizia totale della vegetazione" nel tratto compreso fra il vecchio ponte sulla Sp della Libbia (oggi crollato) ed il ponte della Ss Senese Aretina n. 73. «Trovare risorse per questi lavori è sempre più complicato a causa dei vincoli alla spesa imposti dal Patto di stabilità - ha dichiarato l'assessore alla difesa del suolo della provincia di Arezzo, Antonio Perferi,- ma consideriamo l'attività di difesa e di tutela del territorio una necessità impellente, per passare da una politica dell'emergenza, ad un'attenta azione di pianificazione per la mitigazione del rischio idrogeologico».

Aldilà di casi specifici talvolta non avere disponibilità economica per interventi di "manutenzione" sulla vegetazione perifluviale può essere addirittura un bene. Le cosiddette "pulizie fluviali" sono inutili e più frequentemente addirittura dannose per mitigare o ridurre la pericolosità idraulica a contrario di quello che diffusamente si crede. Invece la vegetazione (specialmente quella riparia autoctona) che sottolineiamo, fa parte dell'ecosistema fluviale, svolge numerose funzione positive che aumentano la funzionalità e la resilienza dell'ecosistema oltre a migliorarne l'aspetto strettamente paesaggistico. Di questo se ne parla ormai da molti anni ma nonostante i miglioramenti in alcune pratiche gestionali da parte degli enti preposti, il vero salto culturale non è stato ancora compiuto.

Il progetto della provincia di Arezzo prevede inoltre  un intervento volto al miglioramento e implementazione della sentieristica e delle infrastrutture nelle Aree protette. Sono già state avviate azioni che hanno interessato le riserve naturali della Valtiberina Toscana e la riserva naturale Valle dell'Inferno e Bandella.

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