[08/09/2011] News

Lega Nord e il Pdl vogliono estromettere l'Ispra per favorire "caccia-selvaggia"

Gli ambientalisti chiedono l'intervento del ministro Prestigiacomo

Questa volta nel mirino di alcuni parlamentari e rappresentanti dei cacciatori più estremisti è nuovamente finito l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Vanno infatti nella direzione di un estromissione o di rendere innocua l'Ispra  per tutto quello che riguarda la caccia, gli emendamenti   emendamenti alla proposta di legge AS 2422 presentati dal leghista Divina e in discussione al Senato.

Per Antonino Morabito, responsabile nazionale fauna di Legambiente, «Estromettere o ridimensionare significativamente i pareri dell'Ispra  sulla caccia, sarebbe un atto grave irresponsabile. Soltanto poche settimane fa, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il direttore generale della Direzione Natura, Biodiversità e Suoli della Commissione Europea ha manifestato vivo apprezzamento ed elogio all'operato del personale tecnico-scientifico dell'Ispra , sottolineando l'affidabilità dei pareri scientifici da questi rilasciati che la Commissione ritiene strettamente aderenti alle esigenze di applicazione della principale normativa comunitaria in difesa dell'ambiente, le Direttive Uccelli e Habitat. Oggi alcuni parlamentari si fanno invece portavoce della parte peggiore del mondo venatorio e di quelle regioni che sono state reiteratamente causa dell'apertura di numerose procedure d'infrazione contro l'Italia per "mala caccia", per chiedere l'estromissione o il forte ridimensionamento di questo fondamentale istituto scientifico. Ciò potrebbe avere conseguenze gravissime sulle politiche ambientali e venatorie. Chiediamo quindi al Parlamento e al Ministro dell'Ambiente di impedire questo ennesimo attacco al patrimonio naturale nazionale ed internazionale».

Anche Lo dichiara il presidente Lipu -BirdLife Italia, Fulvio Mamone Capria, interviene a  proposito dell'interrogazione presentata in Aula alla Camera dal parlamentare del Pdl Renato Farina sul tema della caccia in deroga e chiede che «Il ministro dell'Ambiente intervenga con parole e fatti concreti contro gli indecenti attacchi nei confronti dell'Ispra e dei suoi ricercatori. E' uno scandalo che in Italia parlamentari della Repubblica siano contro le istituzioni scientifiche. Siamo pronti a rivolgerci anche al Presidente della Repubblica per chiedere garanzie a favore della ricerca scientifica. Una parte estremista del mondo venatorio e i suoi spalleggiatori parlamentari vorrebbero far credere che le numerose procedure di infrazione sulla caccia aperte contro l'Italia, nonché le pesanti condanne inflitteci dalla Corte di Giustizia Europea, sempre per scorretta attività venatoria, siano da addebitare all'autorità scientifica nazionale e ai suoi ricercatori, mentre è noto come la responsabilità di tali condanne sia da attribuire alla non osservanza dei rigorosi pareri scientifici emessi dall'Ispra e alle continue ferite che un certo pessimo mondo venatorio italiano ha inferto alla normativa nazionale e comunitaria. Una situazione intollerabile, che vede regioni, ministeri, Iapra, amministratori sotto il costante ricatto del mondo venatorio, del quale un recente esempio sono gli attacchi scomposti e in alcuni casi addirittura violenti mossi sui calendari venatori di alcune regioni».

Per questo, secondo  Mamone Capria, è necessario che «Il ministro Prestigiacomo si faccia garante della difesa dell'Ispra nei confronti di chiunque tenti di condizionare l'attività scientifica, che deve restare indipendente. E' uno scandalo che in Italia parlamentari della Repubblica siano contro le istituzioni scientifiche italiane, da sempre punto di equilibrio di professionalità e di competenza e che pertanto chiediamo vengano salvaguardate. Se ciò non avverrà chiederemo direttamente al Presidente della Repubblica Napolitano di farsi interprete della difesa della ricerca scientifica in Italia».

Danilo Selvaggi, responsabile rapporti istituzionali Lipu, evidenzia che «"L'Ispra  è ufficialmente riconosciuto dalla stessa Commissione Europea come vincolante per tutte le questioni relative alla caccia in Italia. Da parte nostra vigileremo come non mai perché la partita scientifica non venga truccata, e trasmetteremo tutte le informazioni alla Commissione europea e agli organismi internazionali, così da far capire una volta ancora di quali scorrettezze è capace un certo mondo venatorio italiano pur di allargare lo sterminio di tordi, anatre e fringuelli».

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